Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
ven 11 lug. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Centro Radicale - 15 aprile 1999
PE/Kosovo/dichiarazione del Consiglio/intervento di Olivier Dupuis

Sessione Plenaria, mercoledì 14 aprile 1999

Dichiarazione del Consiglio sulla situazione in Kosovo - Intervento di Olivier Dupuis

Dupuis (ARE). Signor Presidente, credo che possiamo finalmente constatare che, da alcuni giorni, lo spirito di Monaco aleggia un po' meno sulla nostra Assemblea. Non era così solo un mese fa. Finalmente, a seguito dello sviluppo della situazione, la si affronta e non si fa finta, come dice la collega Alvoet, di non vedere che il problema dell'ONU non è stato creato dal Kosovo e che esso esisteva prima della questione del Kosovo. Conosciamo il potere di veto che esiste in seno al Consiglio di sicurezza e sappiamo che certi stati vi ricorrono incessantemente per bloccare ogni iniziativa della comunità internazionale. Non c'era alternativa, collega Alvoet, all'intervento della NATO. E' triste, ne convengo, ma è la realtà. Vorrei dire al collega Pasty che lo trovo ottimista. Considerando che Milosevic sia suicidario, gli si fa ancora troppo onore. Vuol dire rifiutare di capire che la sua è una politica scientifica, quella che sta conducendo oggi e di cui detiene la piena iniziativa.

Ho molti dubbi e sono molto scettico sul progetto tedesco. Il progetto tedesco sarà sfruttato da Milosevic per ritirare un po' alla volta le sue truppe fino a dove deciderà lui, per infine arrivare ad una situazione che abbiamo denunciato fin dal mese di agosto: una partizione del Kosovo, una partizione da cui uscirà vincitore, una partizine che gli consentirà di annettere 40% o 50% del territorio del Kosovo, dove si trovano, per caso, alcuni monasteri, ma soprattutto dei luoghi molto più ricchi, come delle miniere. Annetterà questa parte e, da quel momento in poi, rifiuterà di indietreggiare e la comunità internazionale, stanca a causa degli sforzi di lunghe settimane di intervento, firmerà come ha fatto a Dayton, la vittoria di Milosevic. Gli attribuirà, come ha fatto a Dayton, con la metà del territorio della Bosnia, il 50% del territorio del kosovo, ovviamente assolutamente pulito di qualsiasi presenza kosovara.

Questo è il rischio davanti al quale ci troviamo. Credo che dobbiamo tenerlo ben presente. Conosciamo le risorse intellettuali, criminali di Milosevic. Sappiamo che è capace di tutto. Lo ha dimostrato ancora una volta. Non aveva più bisogno di farlo per me, ma credo che la dimostrazione fosse necessaria per molti colleghi perché aprissero finalmente gli occhi. Credo che dobbiamo continuare a tenerli molto aperti e, in attesa, a lavorare perché possa essere incriminato dal Tribunale dell'Aia, perché da molto tempo non è più un interlocutore politico. E' veramente ora che la comunità internazionale se ne renda conto.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail