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Partito Radicale Centro Radicale - 7 maggio 1999
PE/Pesc/rapporto Spencer/intervento di Olivier Dupuis

Dibattito sul Rapporto Spencer sugli sviluppi della PESC nel 1998 - intervento di Olivier Dupuis

Martedì 4 maggio 1999

Dupuis (ARE). Signor Presidente, anche per amicizia con il Collega Spencer dirò che l'intervento di Fischer conferma che, ormai, il nostro Parlamento è più timido del Consiglio nelle sue proposte di riforma della politica estere a di sicurezza comune. Credo che la crisi del Kosovo mostri a coloro che non lo volevano vedere che abbiamo bisogno di un ministero e di un ministro degli affari esteri, di un ministero e di un ministro della Difesa e della Sicurezza, e che è ora che l'Europa si doti dei mezzi necessari per raggiungere questo obiettivo tra dieci o quindi anni, come ha saputo farlo, 10 o 15 anni fa, per l'Unione Economica e Monetaria. E' ora di lavorare, di cominciare a lavorare, come l'ha detto Emma Bonino, alla definizione di un'Unione diplomatica e militare. Purtroppo gli emendamenti in questo senso che il mio gruppo aveva presentato non sono stati accettati in Commissione Affari Esteri, della sicurezza e della politica di difesa e spero che potranno esserlo in plenaria. Penso che uno strumento di

cui abbiamo bisogno con estrema urgenza è un corpo europeo di peace keeping e di peace making. Il Kosovo, ancora una volta ce lo dimostra. Abbiamo bisogno di cominciare a comunitarizzare la nostra politica estera. Perché non farlo nei confronti di trenta o quaranta paesi del Pacifico o di certe parti dell'Asia dove nessun Paese membro è presente?

Un'altra questione che mi sembra importante, una questione molto simile a quella del Kosovo e di cui ha parlato molto rapidamente la collega Schroedter, è la Transcaucasia. Penso che la Georgia sia un punto centrale per l'Unione. E' una porta sull'Asia centrale. Bisogna accelerare il processo di adesione all'Unione di questo paese. Bisogna immediatamente passare all'accordo di cooperazione e concludere rapidamente un accordo di associazione con questo paese.

Bisogna anche, ce lo insegna il Kosovo, dotarci, come hanno fatto gli Americani con Voice of America, di una strumento d'informazione di tutte le popolazioni che vivono sotto regimi dittatoriali. Dobbiamo dotarci di una Voice of Europe per lottare contro le dittature prima che i drammi e le tragedie si producano, come in Kosovo. E spero che i colleghi vorranno rafforzare ulteriormente il rapporto del collega Spencer, che è un buon rapporto.

 
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