Il Vertice di Colonia dell'UE rilancerà l'identità europea di difesa e l'integrazione dell'UEO nell'Unione europea, ha detto Scharping
10/05/1999 (Agence Europe)
Il Consiglio europeo del 3 e 4 giugno a Colonia dovrebbe essere il "segnale di partenza" di uno sviluppo concreto dell'Unione europea verso l'affermazione dell'identità europea di sicurezza e difesa: è quanto ha detto il ministro della difesa tedesco Scharpng alla stampa dopo una riunione informale svoltasi prima della sessione formale del Consiglio dell'UEO che ha riunito i ministri delle difesa di 21 paesi; i 10 membri a pieno titolo dell'Unione dell'Europa occidentale (che appartengono sia all'UEO che all'UE), i 5 osservatori (4 paesi neutrali dell'UE e a Danimarca che appartiene alla NATO ma che da Maastricht ha avuto un "opt out" per la dimensione di sicurezza e difesa dell'UE) e i 6 membri associati (membri NATO ma non dell'UE: Turchia, Norvegia, Islanda e ora anche Ungheria, Repubblica ceca e Polonia). Dopo il riconoscimento dell'Identità europea di sicurezza e difesa da parte del Vertice NATO a Washington (EUROPE del 26/27 aprile) e dopo l'entrata n vigore del Trattato di Amsterdam, tutte le premesse
contrattuali per una capacità dell'UE di agire in tale settore sono riunite, ha detto Scharping, pur ripetendo che la NATO resta lo strumento centrale per la sicurezza in Europa e per l'Europa. Ora, ha detto, la sfida consiste a porre la politica di sicurezza "sotto il tetto dell'UE" come partners uguali degli USA. La discussione a riguardo avrà un ruolo al Vertice di Colonia e riguarderà sia il trasferimento delle istanze militari e politiche dell'UEO nell'UE che il rafforzamento della cooperazione tra UE e NATO ha detto Scharping, aggiungendo che nessuno dei 28 paesi dell'UEO viene escluso da tale processo compresi quelli che hanno chiesto l'adesione all'UE e alla NATO.
Il segnale di partenza di Colonia dovrà permettere di avviare l'obiettivo dell'integrazione della politica di sicurezza e difesa nell'UE per arrivare a risultati concreti entro la fine del 2000, ha detto Scharping. Pur ammettendo che si tratta di un ambizioso obiettivo ha ritenuto che è realizzabile. Alla domanda che chiedeva quando l'UEO si unirà con l'UE, ha detto che tutto dipenderà dagli sviluppi nei prossimi 18 mesi (la fusione dell'UEO nell'UE potrebbe decidersi dopo la revisione "istituzionale" del Trattato di Amsterdam che dovrebbe terminare sotto la presidenza francese verso la fine del prossimo anno e diverrebbe effettiva dopo le ratifiche parlamentari). Nel frattempo secondo Scharping l'UEO potrà continuare ad essere un "buon ponte sia per i paesi neutrali dell'UE che per i paesi membri della NATO che vogliono divenire membri dell'UE. Abbiamo bisogno di tale ruolo per un certo tempo, ha ritenuto.
Concretamente ha precisato Scharping l'evoluzione attesa vuol dire che sarà necessario: - sviluppare la capacità dell'UE di assumere i compiti detti del Petersberg, come prevede il Trattato di Amsterdam
identificare i "deficit" esistenti nel campo della sicurezza e difesa e eliminarli rapidamente (Scharping ha citato il trasporto aereo strategico, la sorveglianza aerea, l'inter-operatività, i sistemi d'informazione)
sviluppare una maggior cooperazione per gli armamenti (abbiamo fatto molti progressi nello scorso novembre a Roma ma resta molto da fare, ha detto il ministro. L'Europa, ha detto, èalla vigilia di decisioni importanti forse quest'anno, ad esempio per un aereo di trasporti militare. Quanto all'Agenzia europea dell'armamento la cui creazione è stata decisa da qualche tempo, Scharping ha ricordato che gli "elementi chiave" sono presenti, cioè il Gruppo di armamento dell'Europa occidentale (con cui Austria, Svezia e Finlandia hanno deciso di cooperare) e l'OCCAR (formato su iniziativa di Francia, Regno Unito, Germania e Italia). Abbiamo già un "nucleo politico" ha detto Scharping. Alla domanda che chiedeva se delle "strutture" sono previste per sviluppare concretamente l'affermazione di tale identità europea di sicurezza e difesa, Scharping ha detto che si era discussa la possibilità di tenere riunioni tra ministri della difesa dell'UE (la prima si era avuta a Vienna all'inizio del novembre 1998) o riunioni rego
lari dei capi di Stato maggiore, per arrivare all'efficacia "a sui la NATO ci ha abituato".
L'incontro informale è stato seguito dalla sessione del Consiglio dell'UEO e il presidente di tale Consiglio (e quello dell'UE), Fischer, ha detto che i tempi sono maturi per arrivare a risultati rilevanti; è il nostro obiettivo per il Consiglio europeo di Colonia. Ha detto che la presidenza tedesca presenterà una relazione sui mezzi per permettere all'UE di preparare decisioni sulle operazioni del Petersberg, di prendere tali decisioni, di dar loro legittimità democratica e infine di condurle.