Roma, 22 maggio 1999 - Con sei anni di ritardo, Cossutta finalmente si accorge che esiste un tribunale penale internazionale per giudicare i crimini commessi nella ex-Yugoslavia. Da anni i radicali hanno posto la ricerca della giustizia come precondizione per raggiungere la pace, e da mesi stanno raccogliendo firme perché il Tribunale dell'Aia incrimini Milosevic e gli alti responsabili politici dell'aggressione nei confronti del popolo kosovaro.
La politica cossuttiana del "né con la NATO, né con Milosevic", serve solo ad assicurare l'impunità per Slobodan Milosevic che la guerra non la ha iniziata due masi fa, ma nel 1991. Oggi più che mai si sente l'urgenza di un salto di qualità politico per i Balcani; la comunità internazionale si è data uno strumento, il Tribunale dell'Aia, agli Stati membri dell'ONU adesso tocca il compito di farlo lavorare.
Cossutta, che è parte della maggioranza, firmi il nostro appello, e si adoperi affinché il suo Governo fornisca le prove delle violazioni del diritto umanitario commesse da Milosevic. Se poi il leader comunista (Cossutta, non Milosevic) vuole anche denunciare i responsabili politici dei paesi occidentali per le azioni della NATO, D'Alema compreso, lo invitiamo a raccogliere oltre che le firme le prove delle sue accuse.