Dietro lo scontro etnico la guerra delle miniere
Ricco di piombo e zinco, il Kosovo possiede anche vene d'oro e d'argento
PRISTINA - (Adnkronos)- Considerato l'ennesimo scontro etnico che infiamma i Balcani, il conflitta sfruttarono le sue risorse minerarie per la loro produzione bellica.
La guerra delle miniere e' stata centrale quando, nel 1989, Slobodan Milosevic revoco' l'ampio statuto di autonomia che Tito aveva concesso alla regione abitata al 90 per cento da albanesi. Nel 1988, allarmati dal crescente nazionalismo serbo di Milosevic, i minatori albanesi -che costituivano allora il 75 per cento dei 23mila impiegati del complesso- entrarono in sciopero, occuparono Trepca, ne fecero il centro del movimento di resistenza ai serbi, lanciando lo sciopero generale in tutto il Kosovo. Allora fu Belgrado a vincere: le forze speciali serbe fecero irruzione nelle miniere, i minatori albanesi furono licenziati e sostituiti da polacchi, cechi, e piu' tardi, dai prigionieri musulmani che i serbi facevano in Bosnia. Secondo le stime ufficiali - che i kosovari denunciano come gonfiate- adesso appena il 15 per cento dei 15mila minatori sono albanesi.