Cinese detenuto a Regina Coeli rischia l'estradizione.
Mobilitazione di Nessuno tocchi Caino per chiedere all'Italia di non concedere l'estradizione. In Cina Song Zhicai rischia la pena di morte.
Roma, 24 giugno '99 - Domani venerdì 25 maggio alle ore 11.00 davanti al carcere romano di Regina Coeli in via della Lungara 29 Sergio D'Elia (segretario di Nessuno tocchi Caino), Piero Milio (senatore della Lista Pannella) e l'avvocato Claudio Giannelli difensore di Song Zhicai incontreranno i giornalisti all'uscita dalla visita in carcere.
La Corte d'Appello di Roma deciderà il 15 luglio sull'estradizione in Cina di Song Zhicai, cittadino cinese accusato di truffa, e detenuto in custodia cautelare nel carcere romano di Regina Coeli. La truffa e' tra quei reati che in Cina sono puniti con la pena di morte. La Cina - come si legge nell'interrogazione depositata oggi al Senato a prima firma Piero Milio - e' il paese dove viene eseguito l'80% del totale delle esecuzioni eseguite nel mondo e dove nel luglio 1998 e' partita un'azione massiccia di contrasto alla corruzione e al contrabbando che ha portato a varie condanne a morte. Inoltre - prosegue l'interrogazione - i casi di condanne a morte e di esecuzioni in Cina per reati economici sono aumentati nel corso del 1999.
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