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Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 22 luglio 1999
COMUNICATO STAMPA

LA MAGISTRATURA BELGA INDAGA SUL <>; LA MAGISTRATURA ITALIANA E' GIA' IN FERIE?!

L'ESPOSTO RADICALE SU GIOVANNI DI STEFANO SARA' PRESENTATO (DOPO TORINO E CAMPOBASSO) ANCHE A MILANO .... E SARA' CONSEGNATO AGLI INQUIRENTI BELGI.

La magistratura di Bruxelles ha aperto un'inchiesta sulle attività in Belgio del cittadino serbo Zeljko Raznatovic (tristemente noto come "comandante Arkan", capo di bande paramilitari serbe che hanno commesso crimini di guerra in Croazia, Bosnia e Kosovo, ricercato per questo dal Tribunale dell'Aja) e dei suoi "collaboratori".

Da due mesi giace presso le Procure della Repubblica di Torino e Campobasso e presso il Ministero di Grazia e Giustizia un esposto del Partito Radicale transnazionale riguardante il principale "collaboratore" di Arkan, il signor Giovanni Di Stefano, molisano con tre passaporti (italiano, belga e jugoslavo).

L'esposto sarà presentato anche a Milano (dove recentemente uomini di Arkan sono stati coinvolti in una sparatoria) e sarà trasmesso anche agli inquirenti belgi.

Giulio Manfredi, esponente radicale torinese, ideatore dell'esposto, ha dichiarato:

"La piramide del regime di Belgrado si regge alla base sull'attività di sedicenti uomini d'affari come Di Stefano, che da sette anni assicura, prima in Jugoslavia, poi in Italia e ora dal Belgio un apporto costante e determinante ai traffici di Arkan e al regime di Milosevic; volere veramente far cadere Milosevic significa agire, qui ed ora, contro chi sta aiutando il dittatore di Belgrado a rinsaldare un potere scosso dalla guerra e dalle manifestazioni dei democratici serbi".

Torino, 22 luglio 1999

 
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