Dichiarazione di Marco Pannella:
Roma, 27 luglio 1999
"Dinanzi al comportamento della maggioranza della Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, dinanzi al persistere del comportamento istigatore della magistratura italiana in tema di legalità dell'informazione del servizio pubblico, dinanzi al fatto che, per l'ennesima volta, i parlamentari reagiscono ai dati che abbiamo loro fornito facendo finta di ignorarli, affinché prosegua una delle più ignobili realtà del regime partitocratico, non resta che tradurre in tutte le lingue la documentazione che abbiamo prodotto e farla conoscere in tutta Europa, perché ci si renda conto di quanto la peste fascista, clericale e comunista continui dall'Italia a proporre situazioni indegne di un paese civile.
D'altra parte, la Commissione parlamentare di vigilanza, della quale per lustri interi ho fatto personalmente parte, è stata ed è storicamente addetta alla vigilanza partitocratica contro il rispetto delle leggi e della democrazia. E' stata attivamente, storicamente, strumento di un furto pluriaggravato di verità e di legalità.
Facciano pure le loro conferenze stampa, ma il loro posto è lo stesso che la storia ha riservato a coloro che hanno abitato i più indegni luoghi della dittatura fascista in Italia".