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Partito Radicale Centro Radicale - 6 ottobre 1999
PE/Energie rinnovabili/dibattito sul rapporto Langen/intervento di Olivier Dupuis

05/10/99

RAPPORTO LANGEN: DIBATTITO SULLE ENERGIE RINNOVABILI

INTERVENTO DI OLIVIER DUPUIS

Dupuis (NI). - Signor Presidente, vorrei dire ai colleghi che ancora una volta temo che il nostro Parlamento si caratterizzi per la sua modestia. La collega Rothe l'ha detto, il 12% è insufficiente. Il collega Langen ha detto che i mezzi messi a disposizione sono insufficienti per assicurare il 12% della produzione e noi ci apprestiamo, ancora una volta, malgrado le messe in guardia, a adottare questo rapporto. Penso che sia importante fare una lettera un po' più larga del problema. Non basta vedere le cifre, assolutamente insufficienti, che consacreremo alle energie rinnovabili, bisognerebbe forse consacrare anche un po' di tempo a esaminare le energie finanziarie che consacriamo ad altre forme di energia, in particolare all'energia nucleare. Il collega del gruppo dei verdi ha ricordato la tragedia del Giappone, e il Giappone non è un paese con problemi né un paese sottosviluppato. Allora, constatiamo oggi che stiamo per consacrare, per lo stesso periodo annuale, sessanta milioni di euro per la fissione con

tro quindici milioni di euro per le energie rinnovabili e 200 milioni di euro per la fusione, e questo ci da un'idea delle reali politiche che persegue l'Unione europea. Questo è assolutamente inaccettabile. Non possiamo, tanto più che un certo numero di Stati membri hanno deciso di rompere con la politica nucleare, con la politica della fissione, accettare che l'Unione in quanto tale continui a finanziare, in misura quattro volte superiore, la politica del nucleare. Dobbiamo prendere coscienza di queste differenze. Dobbiamo rivendicare delle somme almeno superiori a quelle che consacreremo ad un'energia di cui non conosciamo nulla, la fusione nucleare, abolire subito i crediti che consacriamo alla fissione e trasferirli integralmente e direttamente alle energie rinnovabili. Questa, secondo me, è la posta in gioco. Quando, oggi, dei grandi paesi nucleari d'Europa quali la Germania rimettono in discussione il loro programma nucleare, quando la Francia comincia a parlarne, non possiamo continuare a consacrare

somme enormi, quattro volte di più, ripeto, di quelle che consacriamo alle energie rinnovabili, a queste politiche energetiche. E' inaccettabile. Invito dunque i colleghi a votare contro questa proposta di accordo, tanto più che il Consiglio si permette di disquisire ancora su alcuni milioni. Ma certo il problea non è là. Il problema è un problema di fondo. Il 12%, come ha detto la collega Rothe, è insufficiente. Dobbiamo fissarci degli obiettivi più ambiziosi e bisogna che questo Parlamento obblighi il Consiglio e la Commissione a trovare i mezzi necessari a questa politica.

 
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