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Conferenza Partito radicale
Radio Radicale Andrea - 8 ottobre 1999
DISCRIMINAZIONI SESSUALI: DI SEGUITO L'APPELLO CHE HO PREDISPOSTO PER SOLLECITARE L'APPROVAZIONE DELLA LEGGE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
CHI VOLESSE ADERIRE PUO' SPEDIRE UN e-mail ad a.maori@agora.stm.it

Andrea Maori

Alla Presidenza della Commissione Affari

Costituzionali della Camera dei Deputati

ROMA

Circa 3 milioni di persone in Italia non hanno gli stessi diritti dei lori connazionali: si tratta degli omosessuali che costituiscono la minoranza più numerosa del nostro paese,

Fra di loro, ci sono tantissimi uomini e donne che stabiliscono relazioni affettive, sentimenti di solidarietà, vincoli di reciproca assistenza.

Essi però non sono liberi, come tutti gli altri cittadini, di programmare e scegliere l'assetto da conferire ai loro reciproci rapporti morali e patrimoniali.

Infatti, nella legislazione italiana manca una disciplina che, in conformità con i principi di uguaglianza sanciti dalla Costituzione, preveda l'affermazione e la tutela di questi diritti a fronte di notevoli trasformazioni sociali che si sono avute soprattutto negli ultimi vent'anni che hanno visto la diffusione di convivenze non formalizzate tra persone di sesso diverso, o del medesimo sesso che, quindi, risultano fortemente penalizzate sul piano del riconoscimento giuridico.

Di conseguenza aspettavamo che la Commissione Affari Costitutuzionali della Camera approvasse nei giorni scorsi la proposta di legge Soda-Soro, contro le discriminazioni delle persone omosessuali, che disciplina in modo puntuale le unioni affettive, adeguando la normativa italiana alle risoluzioni del Parlamento Europeo, al Trattato di Amsterdam, alla legislazioni di molti paesi del Nord Eurpa e alle sentenze del Consiglio d'Europa per i diritti umani, che richiedono agli Stati membri il superamento delle norme discriminatorie.

Ebbene, l'ennesimo rinvio sulla votazione potrebbe portare alla non approvazione definitiva in questa legislatura perchè i tempi parlamentari sono tali da non consentire la conclusione dell'iter del progetto. In questo modo si sancisce che le persone omosessuali si trovano, di fatto, senza una rappresentanza condannandoli ad un sistema di apartheid giuridico e sociale, che mantiene l'Italia fuori dall'Europa.

Per questo auspichiamo che si arrivi al superamento degli attuali e incomprensibili ritardi parlamenari e che si arrivi all'appovazione immediata del provvedimento.

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