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Partito Radicale Centro Radicale - 18 ottobre 1999
JUGOSLAVIA/AFFARE DI STEFANO: INTERPELLANZA URGENTE DEL SENATORE PIERO MILIO

Roma, 18 Ottobre 1999. Piero Milio, Senatore della Lista Pannella, ha depositato oggi una interpellanza urgente al Presidente del Consiglio, al Ministro degli Esteri, al Ministro della Difesa e al Ministro degli Interni per sapere se hanno elementi in grado di suffragare le informazioni date dal Sig. Giorgio Garelli, attualmente detenuto nel carcere di Ivrea, e se non ritengano necessario mettere in contatto il Sig. Garelli con le autorità del Tribunale Internazionale per i crimini commessi nella ex Jugoslavia.

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Segue il testo dell'interpellanza

INTERPELLANZA URGENTE

Il sottoscritto senatore,

premesso che:

presso il carcere di Ivrea (To) è detenuto, con pena definitiva, il signor Giorgio Garelli (alias Guy S. Garcia Djindjic);

il Sig. Garelli ha fatto pervenire a più riprese al Partito Radicale Transnazionale (TRP), ONG con status di 1 livello, una voluminosa documentazione che illustra le sue attività informative in vari Paesi;

risultano di evidente interesse, soprattutto, le informazioni inerenti l'attività del suddetto nell'ex Jugoslavia nei primi anni '90; in particolare, il suddetto dimostra di avere una conoscenza approfondita: della struttura di potere facente capo al dittatore serbo Slobodan Milosevic, incriminato dal Tribunale Penale Internazionale per i crimini commessi nella ex Jugoslaiva; del ruolo svolto in tale struttura dal cittadino serbo Zeljko Raznatovic, tristemente noto come "Arkan", capo delle "Tigri" (milizie paramilitari serbe), nei cui confronti è stato spiccato un mandato di cattura internazionale da parte dello stesso Tribunale internazionale (TPI); del ruolo svolto in tale struttura dal Sig. Giovanni Di Stefano, che risulta all'interpellante essere attualmente in possesso di tre passaporti (italiano, belga e jugoslavo) e residente in Italia (Roma);

anche nel corso della visita compiuta recentemente dal segretario del TRP Olivier Dupuis (deputato europeo della Lista Bonino) nel carcere di Ivrea, il suddetto ha dichiarato, davanti a numerosi testimoni, di aver assistito personalmente a conoscenza di molte informazioni sui crimini commessi dal Sig. Raznatovic detto 'Arkan' nonché di essere a disposizione della magistratura per eventuali deposizioni in merito;

sia nella corrispondenza che durante l'incontro suddetti, il signor Garelli ha dichiarato di essere già stato sentito più volte dal Dr. Romanelli della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano;

il 26 maggio 1999 il Sig. Giulio Manfredi, esponente radicale di Torino, ha inviato alle Procure della Repubblica di Torino e Campobasso (per competenza) e al Ministro di Grazia e Giustizia (per conoscenza) un esposto in cui si "chiede alle S.V. di accertare l'esistenza di eventuali reati conseguenti dall'intreccio evidente e continuato delle attività politiche ed economiche del signor Giovanni Di Stefano con le attività del signor Zeljko Raznatovic, detto 'Arkan'; di comunicare il risultato della propria attività istruttoria al Tribunale Penale Internazionale dell'Aja, ai sensi dell'art. 6 della legge 14 febbraio 1994, n. 120.";

- recentemente il settimanale fiammingo "Humo" ha intervistato a Roma il Sig. Di Stefano, il quale, fra l'altro, ha dichiarato di ricoprire la carica di generale delle "Tigri" del Sig. Raznatovic;

richiamata:

la legge 14 febbraio 1994, n. 120 (Disposizioni in materia di cooperazione con il Tribunale internazionale competente per gravi violazioni del diritto umanitario commesse nei territori della ex Jugoslavia), in particolare gli articoli 6 ("6. Comunicazione e trasmissione di atti. - 1. L'autorità giudiziaria comunica senza ritardo al Tribunale internazionale le iscrizioni nel registro previsto dall'articolo 335 del codice di procedura penale relative alle notizie di reato in ordine alle quali ritiene sussistere la giurisdizione concorrente del Tribunale internazionale. La comunicazione contiene, altresì, una sommaria esposizione dei fatti ") e 14 ("14. Ruolo delle organizzazioni non governative. - 1. Lo Stato italiano favorisce la collaborazione delle organizzazioni non governative nazionali ed internazionali con il Tribunale internazionale, in particolare con riferimento alla diffusione presso il pubblico degli scopi e delle attività del Tribunale medesimo e alla raccolta e trasmissione di informazioni ai sen

si dell'articolo 18, paragrafo 1, dello statuto. - 2. Nella fase delle indagini preliminari nei procedimenti penali davanti all'autorità giudiziaria italiana relativi a fatti che sono ricompresi nella competenza del Tribunale internazionale, le organizzazioni indicate al comma 1 hanno facoltà di presentare memorie e indicare fonti ed elementi di prova.").

Tutto ciò premesso, il sottoscritto senatore interpella il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro di Grazia e Giustizia, il Ministro degli Interni, il Ministro della Difesa, per sapere:

se hanno in loro possesso elementi tali da suffragare le informazioni che il Sig. Giorgio Garelli asserisce di aver raccolto nel teatro dell'ex Jugoslavia;

in caso affermativo, se non ritengano doveroso, in attuazione della legge 120/1994, mettere in contatto il Sig. Garelli con gli organi inquirenti del TPI al fine di una sua audizione sulle circostanze in cui è venuto in contatto con il Sig. Raznatovic e sulle informazioni generali in suo possesso inerenti l'attività delle forze militari e paramilitari serbe in Croazia, in Bosnia-Erzegovina, in Serbia, in Montenegro e nel Kosovo;

quali notizie il governo disponga sulle attività in Italia del Sig. Giovanni Di Stefano.

Sen. Piero Milio

 
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