Dayton dopo il 2000
La ricerca di "Globus" sui cambiamenti politici in Croazia, Bosnia e Herzegovina e nella RS Jugoslavia e sui possibili successori ai tre firmatari dell`accordo di Dayton
LA POLITICA DI TUDJMAN DAVANTI ALLA SCONFITTA ELETTORALE, IZEDBEGOVIC NON NASCONDE LA MALATTIA MENTRE CON MILOSEVIC SI CONTA ANCORA SOLO ALL`AJA.
Di Igor Alborghetti
"Globus" settimanale, del 15 ottobre 1999
I protagonisti dell`accordo di pace di Dayton in vari modi pongono la domanda sul proprio futuro politico e quindi anche sul futuro del piano di pace che hanno firmato tre anni fa.
Il Presidente Franjo Tudjman e la sua politica, dieci anni dopo il riconoscimento dello stato e dell`indipendenza, stanno perdendo il sostegno dell`elettorato in Croazia.
Contemporaneamente, le peggiorate condizioni di salute di Tudjman preannunciano un possibile allontanamento dalla politica o il periodo di una politica diversa. Simile situazione e` quella del membro della Presidenza della BeH, Alija Izetbegovic. Il suo cuore e` sempre piu` debole. I medici sono seriamente preoccupati per la sua vita, e per la prima volta il suo nome viene collegato con scandali. Soltanto Slobodan Milosevic, Presidente della RS Jugoslavia e autore della guerra nella ex-Jugoslavia, non ha evidenti problemi di salute. Cio` non significa che Milosevic politicamente durera` ancora a lungo, o sopravvivra' nella Jugoslavia perche` lui e` politicamente molto malato. Completamente sconfitto nel conflitto con la NATO, incriminato dal Tribunale Internazionale per i crimini di guerra, mentre a Belgrado gli marciano i manifestanti, "vozd" (soprannome di Milosevic, ndt.) vive in un tempo "a prestito".
I tempi dei tre firmatari dell`accordo di pace di Dayton stanno scadendo e la comunita' internazionale sempre meno discretamente cerca dei partner nuovi
Il successore di Tudjman
Il Presidente Tudjman e la sua HDZ (Alleanza democratica croata) stanno affrontando la piu` seria prova politica dai tempi della propria nascita. Difficilmente si ricorda che mai nella Croazia indipendente un partito politico (simile ai comunisti all`inizio dei '90) abbia perso cosi` presto la sua credibilita` ed influsso, sotto pressione della crisi dello stato e della societa`. Ma allo stesso tempo, nessun partito dei paesi post-comunisti sia rimasto cosi` lungo al potere cioe` dall`inizio dei cambiamenti democratici.
Nella dissoluzione della HDZ, la malattia di Tudjman e i suoi anni in un certo modo definiscono l`inizio della sua fine.
Tutto il resto che sta` accadendo in Croazia - la crisi economica, conflitti con la comunita' internazionale, la politica verso la BeH - stanno solo accellerando il processo di una essenziale erosione di fiducia.
La malattia di Tudjman, scoperta dalla CNN americana nel novembre 1996, genera costantemente una lotta partitica per il suo successore. ( )
Chi potrebbe essere quindi, dopo le elezioni, il successore del Presidente Tudjman e diventare il rappresentante croato piu` influente tra i nuovi politici che potrebbero chiamarsi "generazione di Dayton 2000"?
Se vincesse l`opposizione, il presidente della SDP (Partito social-democratico) Ivica Racan sarebbe certamente il piu` vicino ad occupare il posto del primo ministro con prospettive di essere attivo non soltanto nel proprio paese bensi` anche sul piano internazionale. E` relativamente giovane, addestrato in politica, corrisponde alla matrice di politici riformati della piattaforma socialista che governano nella maggioranza dei paesi europei democratici. Gode di una benevolenza della comunita` internazionale che ha fiducia nella sua capacita` di approfondire le riforme democratiche e di introdurre il paese nelle integrazioni internazionali. Racan si e` legittimato in quanto democratico nel 1990 quando si tennero le prime elezioni libere in Croazia. La sua posizione in Croazia e' rafforzata anche dopo l'ultima visita in Canada dove assieme al partner di coalizione Drazen Budisa, ha incontrato il premier Jean Chretien. I conoscitori del protocollo hanno registrato che si e' trattato di un colloquio a pari livel
lo. Quindi, il premier canadese, in disfavore verso il governo della HDZ, ha incontrato i leader della SDP e HSLS in quanto partner di stesso livello.
La massima inaugurazione internazionale preelettorale di Racan dovrebbe ancora avvenire. Come previsto, entro la fine del mese visitera' il Regno Unito, dove al prestigioso Dowing Street 10 sarebbe ricevuto dal premier brittanico Tony Blair, mentre e previsto anche l'incontro con il ministro degli esteri Robin Cook. Il Presidente Tudjman in quasi dieci anni di potere non ha goduto di una tale occasione. Il messaggio politico dell'Occidente e' del tutto chiaro: i tempi di Tudjman e della HDZ sono passati.
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L'annullamento di Milosevic
Il presidente jugoslavo e' piu' a lungo al potere rispetto ai "tre di Dayton" originali. Anche se il piu' giovane, per lui non c'e' piu' un futuro politico. La comunita' internazionale "finalmente" ha rinunciato di lui incriminandolo per i crimini di guerra al Tribunale dell`Aja. Ma ancora prima, l`Occidente ha voluto con una serie di interventi segreti e pubblici aiutare la formazione di un oponente di Milosevic credibile.
Hanno tentato nel 1994 con Milan Panic, un americano naturalizzato nato in Serbia che per un periodo copri' il carico di premier. Presto Milosevic lo allontano'. Stesso fece con una serie di altri politici serbi che valuto' potrebbero minacciare la sua forza e potere.
Per un lungo periodo, il leader SPO Vuk Draskovic fu il candidato piu` serio per mobilitare i Serbi e sconfiggere Milosevic. Ma l'Occidente infatti non riusci' ad accertare una significativa differenza tra Vuk e Slobodan: entrambi "cavalcano" la stessa retorica di una coscienza nazionalista grandomana di Serbi in quanto popolo scelto che avevano soppresso nella ex-Jugoslavija e sono quindi entrambi modelli di politici del 19.secolo.
Zoran Djindjic, leader del Partito Democratico, profilo` in un leader dell'opposizione all'inizio dei raid NATO contro la RS Jugoslavia. Ci fu un conflitto feroce con la politica di confrontazione di Milosevic verso la comunita' internazionale relativa al Kosovo.
Lui ha veramente un aspetto e parla da politico moderno e quindi l' Occidente era contento perche' apparso un uomo da potenziali per diventare un nuovo leader politico serbo. La massima stima alla politica di Djindjic e' stata attribuita dallo stimato settimanale americano "Time". Alcune settimane fa e' stato proclamato il politico che portera' i Serbi nel 21-esimo secolo.
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Ma la via dal testo del settimanale americano alla conquista del potere per Djindjic e' lunga e inprevedibile.
Se non fermato da Milosevic ed il suo aparato di repressione, lo potrebbero essere dai colleghi della coalizione opposizionista o da lui stesso perche' nemmeno il suo passato politico non e' pulito. Anche lui suono' l'inno della Grande Serbia.
Alija Izetbegovic (76), membro bosniaco della Presidenza della BeH e presidente del piu' forte partito politico mussulmano SDA, ha seri problemi di salute proprio come Tudjman con cui ebbe rapporti di partnership e di innimicizia. ( )
Il testamento politico di Izetbegovic
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Il fatalismo tranquillo di Alija Izetbegovic non ha placato la lotta per il potere politico nella SDA che dovrebbe inaugurare il nuovo successore. Secondo alcuni, Izetbegovic avrebbe gia' deciso sul suo successore alla carica di presidente del partito: il premier del Governo della Federazione BeH Edhem Bicakcic. Nella struttura politica della SDA la persona che copre la carica del presidente del partito contemporaneamente e' anche membro della Presidenza collettiva della BeH. Questa e' la posizione piu' autorevole nella politica bosniaca.
Bicakcic non ha pero' un profilo di politico accettabile per la comunita' internazionale. E' di una formazione da "aparatcik sovietico" e viene considerato in quanto sostenitore della linea dura mussulmana.
Ma finche' vive Izetbegovic, il suo testamento politico sara' rispettato e a nessuno della SPA non verra' in mente di contrapporsi alla decisione del presidente.
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Il vero intreccio nella lotta al potere della leadership mussulmana della BeH accadra' dopo Alija Izetbegovic. Nella situazione "senza padrone" potrebbe spiccare piu' di tutti Haris Silajdzic, uno dei presidenti del Consiglio dei ministri della BeH che gode di una grande stima da parte dell`amministrazione americana ed e` amico personale di Richard Holbrook. Durante l' ultima visita dell'ambasciatore americano all'ONU a Sarajevo fu molto sorprendente la sua vicinanza con Silajdzic. In quel periodo, ai primi di settembre, Silajdzic fu in mezzo all'attenzione con le sue dichiarazioni su Tudjman che meriterebbe l'incriminazione all'Aja, fatto che infurio' le autorita' di Zagabria.
Sembra che Holbrooke con la sua amicizia con Haris Silajdzic volesse mandare un messaggio ai presidenti dei partiti che governano a Zagabria e non solo a quelli di Sarajevo.
Nella ricerca dell'Occidente di un nuovo leader politico mussulmano della BeH significativa e' l'importanza del Ufficio dell'alto rappresentante della BeH. Nel paese sotto protettorato internazionale i suoi rappresentanti hanno quasi poteri illimitati e rappresentano il vero potere della BeH fino al momento della creazione di un "sistema democratico autonomo". Sembra che loro non siano per niente contrari che il pro-occidentale Silajdzic diventasse il leader politico mussulmano del 21. secolo.
Ma si tratta soltanto di preparativi per una vera partita per i successori dei tre attori del piano di pace di Dayton. Il suo inizio sta' diventando sempre piu' evidente.