L'Italia sta mediando. Ma fermeremo il boia
solo con la Ue unita
Va evitata una divisione fra Nord e Sud del mondo nel nome della sovranità
di Alessandra Farkas,
Corriere della Sera, 5 novembre 1999
NEW YORK - Ha rappresentato l'Italia nel Consiglio di Sicurezza, guidato la battaglia per la sua riforma e come primo presidente italiano nella storia dell'Ecosoc (Consiglio economico e sociale dell'Onu) ha lanciato la crociata contro la povertà nel mondo. E adesso, a meno di due mesi dalla scadenza del mandato, l'ambasciatore italiano all'Onu, Paolo Fulci, è impegnato in prima fila per far approvare dalle Nazioni Unite, entro Natale, la proposta europea di moratoria delle esecuzioni capitali.
E' la mia ultima, grande battaglia - spiega Fulci -. Sono certo che la vinceremo se l'Unione Europea avrà il coraggio di farla e la farà unita.
La posizione dell'Europa non è univoca?
E' questo il vero problema. I nostri avversari, guidati da Egitto e Singapore, hanno presentato un emendamento che porta già 80 firme, secondo cui "ogni Paese ha diritto di darsi l'ordinamento politico, costituzionale, religioso e morale che ritiene più opportuno, senza interferenze esterne". Noi italiani siamo disposti ad accettarlo, con l'aggiunta però di un controemendamento che dica "a condizione che questi ordinamenti rispettino i diritti umani". Nessun Paese ci voterebbe contro.
Chi non è d'accordo con la posizione italiana?
All'interno dell'Ue vi sono da un lato i pavidi, che non vogliono scontri, e dall'altro gli integralisti, i nordici, pronti a non far passare l'emendamento dei forcaioli, costi quel che costi.
Riuscirà l'Italia a mediare?
Stiamo lavorando a un compromesso. La via mediana è l'unica che può evitare uno scontro di una durezza inaudita dove saremmo certamente perdenti. Per questo sono stato molto attento a non alienare i miei alleati storici nella battaglia per la riforma del Consiglio di Sicurezza.
Quanti Paesi sono pronti ad accettare la proposta italiana?
Si arriverebbe al quorum. Ai 74 già con l'Europa si aggiungerebbero 22 nazioni ora schierate coi "cattivi", pur abolizionisti di fatto.
L'America, maestra di democrazia, è alleata con Cina e Iraq...
L'America si è astenuta dal firmare l'emendamento e a dire il vero sta mantenendo un bassissimo profilo, anche se alla fine voterà, con riluttanza, insieme ai forcaioli. Non ha scelta, visto che il suo ordinamento prevede la pena capitale.
Singapore accusa lo schieramento europeo di rappresentare un sesto della popolazione mondiale, contro i due terzi del versante opposto.
E' l'ennesimo, pericolosissimo tentativo di mettere ricchi contro poveri, Sud contro Nord. L'ambasciatore di Singapore haanche attaccato la decisione di trasformare il Colosseo a Roma in simbolo degli abolizionisti, accendendo le luci ogni volta che nel mondo una sentenza di morte sarà bloccata. "L'Onu - ha detto - vuole appoggiare il revival dell'imperialismo romano". Ci chiama direttamente in causa, insomma. E noi italiani siamo pronti a rispondergli.