DICHIARAZIONE DI PAOLO PIETROSANTI, CONSIGLIERE GENERALE DEL PR Roma, 6 novembre 1999 - Paolo Pietrosanti, Consigliere Generale del Partito Radicale, ha oggi rilasciato la seguente dichiarazione: "L'integralismo religioso reco' ad uccidere Gandhi, 50 anni fa. Quell'integralismo reca ancora a violenze, induce a preoccupazioni. Ma (non) sorprende come buona parte della informazione italiana, a partire dal TG1, abbia finora maneggiato l'evento. All'arrivo del pontefice in India non si sono viste masse esultanti. A Cuba si'; e certo c'e' chi spera e opera a che masse e bandierine si accalchino un domani in qualche citta' cinese. E volano parole grosse, come la violazione dei diritti umani. Che l'intolleranza religiosa in India esista e' un fatto; che lo stato indiano si macchi di questo tipo di violazioni e' una generalizzazione colpevole. L'India e' tra le piu' imperfette democrazie del mondo; ma la liberta' di culto vi e' assicurata, tanto che Giovanni Paolo II vi giunge per la seconda volta, radunera' fedeli in stadi. Liberamente. E' gravissimo, poi, che si parli di Asia come di un tutt'uno omogeneo. In Asia vi e' la piu' popolosa democrazia del mondo, e il piu' gigantesco e spietato stato totalitario, in cui ben altro che frange violente, ben altro che pur gravissimi episodi criminali si oppongono a questo o a quel fenomeno religioso. Sembra che la imperfetta ma dopo tutto solida democrazia indiana abbia la colpa di essere uno stato laico, e tale e' non soltanto grazie a Gandhi, personaggio peraltro negletto come pochi, salvo tirarlo fuori a sproposito come in questi giorni. Gandhi era anche cristiano, anche musulmano, anche ebreo, anche... perche' voleva uno stato laico. Vinse, su questo, tanto quanto fu sconfitto con la partizione del subcontinente. In questi giorni si sta marchiando un paese, e non soltanto un governo che ha vinto due elezioni: un paese profondamente democratico, che sconta e continua a scontare la preferenza dell'occidente per il gigante cinese (dai piedi d'argilla). Lo stato indiano sta
assicurando al Papa un viaggio di evangelizzazione. I cattolici sono in India decine di milioni, e l'India e' pure il paese con la piu' alta presenza di Musulmani... Un regime democratico imperfettissimo, ma laico. Con rischi per la sua laicita' e la stessa democraticita', che derivano in parte consistente dalla miopia dell'occidente. Questo Papa merita ben altro che le parole rese in questi giorni dai suoi collaboratori. E Mohandas Gandhi merita ben altro che una strumentalizzazione culturalmente miserrima come quella in atto. Sull'India si puo' investire politicamente ed economicamente. Se il suo essere una democrazia induce ad altre volonta', induce a penalizzarla, meravigliarsi di integralismi in crescita e' gravissimo tanto quanto ipocrita e interessato.