Proposta di risoluzione secondo l'articolo 48 del regolamento
Sulla ratifica del Trattato di Roma per l'istituzione della Corte Penale Internazionale
Il Parlamento europeo,
- visto le sue precedenti risoluzioni sull'istituzione della Corte Penale Internazionale;
A. considerando che il 17 luglio 1998 lo Statuto della Corte Penale Internazionale con giurisdizione sui crimini di guerra, di genocidio e sui crimini contro l'umanità è stato adottato a Roma con 120 voti a favore, 7 contrari e 19 astensioni;
B. ribadendo il fatto che questa decisione riveste un'importanza storica poiché per la prima volta una Corte con giurisdizione internazionale potrà giudicare in modo dipendente le persone responsabili dei suddetti crimini, anche in assenza di uno specifico mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e senza configurarsi come una "giustizia dei vincitori";
C. considerando che la nuova Corte avrà un Procuratore indipendente, che potrà giudicare crimini commessi nel corso di conflitti interni e che, pur operando in maniera complementare rispetto alle giurisdizioni nazionali, avrà la facoltà di decidere, in casi controversi, le rispettive sfere di competenza;
D. felicitando gli 89 Stati che hanno firmato lo Statuto di Roma per la Corte Penale Internazionale ed i 4 che lo hanno già ratificato, il Senegal, Trinidad e Tobago, San Marino e l'Italia;
E. considerando che una Commissione Preparatoria ha ricevuto dalla Conferenza di Roma il mandato di finalizzare le Norme di Procedura e di Prova e gli elementi di Crimini entro il giugno del 2000;
F. sottolineando che affinché la Corte entri in funzione è necessario che almeno 60 Stati depositino gli strumenti di ratifica presso le Nazioni Unite;
1. invita pressantemente i Paesi Membri dell'Unione che ancora non hanno ratificato lo Statuto di Roma, a farlo al più presto;
2. chiede al Consiglio e alla Commissione di fissare l'obiettivo della ratifica dello Statuto di Roma da parte di almeno 60 Paesi e quindi l'entrata in vigore della giurisdizione della Corte entro il 31 dicembre del 2000 come una priorità dell'azione politica esterna dell'Unione;
3. chiede al Consiglio e alla Commissione di intraprendere senza indugio tutte le azioni politiche e diplomatiche atte a facilitare la conclusione delle procedure necessarie da parte della Commissione Preparatoria;
4. chiede al Consiglio e alla Commissione di intraprendere tutte le iniziative politiche necessarie perché i Paesi terzi che ancora non hanno firmato e/o ratificato lo Statuto di Roma lo facciano al più presto, accettandone pienamente la giurisdizione;
5. chiede al Consiglio, alla Commissione e agli Stati Membri di sostenere con contributi volontari i fondi fiduciari stabiliti dall'Assemblea Generale dell'ONU il cui mandato comprende i costi di participazione ai lavori della Commissione Preparatoria dei paesi meno sviluppati e dei paesi sviluppari non coperti nelle risoluzioni dell'Assemblea Generale dell'ONU;
6. decide di inviare una propria delegazione alla Commissione Preparatoria che si riunirà a New York per finalizzare gli annessi dello Statuto della Corte;
7. incarica il proprio Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai parlamenti degli Stati Membri ed al Segretario Generale delle Nazioni unite.