Roma, 10 Novembre 1999
Renzo Arbore, sicuro di essere applaudito da tutto il potere partitocratico e reazionario, da tutto il conformismo, accusa niente meno che di viltà Vasco Rossi e i "DJ" perché non parteciperebbero alla crociata imbecille, rabbiosa, impotente e soprattutto irresponsabile sull' ecstasy.
Mi consenta di dirgli che la viltà è tutta sua, cosi come la violenza dell' ignoranza e delle falsificazioni proibizioniste. A Vasco, ai DJ tutta la mia solidarietà, così come al popolo delle discoteche, criminalizzato in massa. A quando, onorevole Ajala, un bel maxiprocesso da stadio, con decine di migliaia di imputati in stato di detenzione, una decina di milioni di atti processuali, presieduto dal talebano Arlacchi, con giudici a latere Fini e Gasparri?