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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Marco - 18 novembre 1999
fanfare stonate e pena di morte

mentre mantengo in vita tutto il mio scetticismo sull'inopportunita' di aprire alla dittatura cinese l'ingresso nella wto, non per la speranza di regolamentazioni future, ma per la portata di per se rivoluzionaria della possibilita' di acquistare nuove tecnologie da parte di milioni di cinesi, non mi sento invece di metterla in parallelo con la vicenda pena di morte all'assemblea generale.

sebben affascinanti, le trame di singapore, (che tutto mi pare tranne che un paese liberista, si tratta di piccolo pase, molto piu' libero di altri per certi versi, ma allo stesso tempo mancante degli aspetti fondamentali del liberismo, che, come suggerisce la parola stessa, si radicano nella liberta`) non mi pare che, le suddette trame, si possano portare come indicatore di qualcosa di altro dietro allo sfaldamento del fronte europeo sulla pena di morte.

singapore 5 anni si comporto' come in queste settimane, i problemi di questa risoluzione, questa volta erano tutti di marca europea: mancanza di coesione politica sulla questione (e coesione non vuole necessariamente dire durezza nei confronti degli avversari), mancanza di strategia coordinata all'onu, ma soprattutto mancanza di coinvolgimento di diplomatici ad alto livello. con la sola eccezione de l'italia, non si sono visti ambasciatori agire apertamente, certo ci sono sempre le telefonate agli amici fatte dal proprio ufficio, ma la presenza di un ambasciatore nelle sale dell'onu ha sempre un peso specifico diverso.

Infine il testo presentato ad ottobre non era il migliore possibile, e abbiamo cercato di farlo notare a piu' riprese, ma soprattutto mancava di un lavoro preparatorio di contatti con gli altri paesi, sia con il fronte degli incerti, sia con quello degli avversari, contatti fondamentali. all'onu si hanno dinamiche di cui si deve tenere conto, situazioni per cui paesi acerrimi nemici si trovano a sedere accanto per meri motivi alfabetici (iran e iraq) per cui, anche per sbaglio, si deve aver a che fare con altri governi.

l'ue ha deciso di non discutere il testo con nessuno, nemmeno con i cosidetti associated states (che sarebbero poi gli ex patto di varsavia) e di andare dritta per la propria strada. ora, dopo l'incursione radicale del 1994. che ebbe, ed ancora ha, il pregio di aver aperto una fessura che con gli anni, grazie anche a tutto quello fatto da nessuno tocchi caino, e' diventata una breccia, alcune lezioni avrebbero pututo e dovuto essere imparate. invece, un po' il turn over nella missioni di new york (fatto non del tutto irrilevante qui) un po' la suddetta mancanza di coesione politica hanno fatto si' che si arrivasse a farsi presentare una cascata di emendamenti che, ad un'analisi attenta avrebbero pututo essere annientati in partenza, oppure virtuosamente inglobati nel testo con il cosidetto emendamento messicano. significativo mi pare anche il fatto che proprio il messico, molto vicino agli usa, abbia tentato la mediazione, un compromesso che menzionava l'articolo 2 della carta delle nazioni unite tenendo com

unque a sottolineare al contempo che l'onu e' stato fondato per garantire i diritti umani e l'uguaglianza tra gli uomini. un emendamento che, se non altro, avrebbe pututo mantenere aperte le possibilita' di un non stravolgimento del testo sulla moratoria, che ormai vedere un 80ina di paesi che lo volevano modificare.

con queste premesse, un voto sul documento avrebbe potuto essere affrontato e vinto sempre e comunque se, e solo se, i 15 avessero messo in moto una potente macchina diplomatica. uno spiegamento di forze altrettanto potente di quelle che si vedono marciare sui campi minati della riforma del consiglio di sicurezza.

quindi, almeno questa volta, i nemici erano tutti tra gli amici. la cina ha sicuramente cosponsorizzato molti degli emendamenti che tendevano ad indebolire la risoluzione, mentre gli stati uniti sono stati a guardare (anche perche' non esiste negli usa una posizione unanime sulla pena di morte, sicuramente non esiste una posizione dell'amministrazione) gli europei, a un certo punto, hanno detto di non essere concordi sul da farsi e, in nome della purezza abolizionista, hanno ritirato il testo con la speranza che resti almeno agli atti. insomma un disastro politico e diplomatico dei nostri amici socialdemocratici. speriamo solo che ulteriori passi avanti per l'abolizione della pena di morte via moratoria non risentano troppo di questa decisa indecisione.

 
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