Brevemente sulla pena di morte. Apprezzo l'onesta' di Perduca che ci dice cose allarmanti. L'analisi che leggo sulla "procedura" seguita dimostra semplicemente una verita': NON era questo il momento, l'anno, il periodo astrale, per andare avanti e presentare il documento. E perdere una occasione difficilmente ripetibile alle stesse condizioni "diplomatiche". Anche e proprio per l'esperienza accumulata in questi anni. Questo dicevo e questo ripeto. Nient'altro.

Sulla Cina: sono anche io piu' che scettico sull'entrata della RPC nella WTO. E se mi permetti son mesi che lo dico e stra-dico. E non solo per aiutare la causa tibetana, uigura, mongola etc. Oggi piu' che mai si stanno delineando le condizioni per mettere in crisi il "gigante di bambu'": crisi nelle economic zone, crisi politica, diritti umani, strategia terzomondiste, pretese egemoniche nel continente, la stessa Fa Lun Gong.

Ma il nuovo status che in nome del commercio libero sara' dato a Pechino, favorira' non tanto la proliferazione di web, server etc (e solo semmai nelle economic zone), quanto la legittimazione ad agire dell'attuale governo di Zhu, che con un braccio si dimostra pronto ad aprire agli investimenti (e solo in alcune parti del paese dove vivono circa 300 milioni di cinesi) e dall'altra massacra in Tibet ed in Turchestan. Stabilendo di nuovo e definitivamente il criterio degli "affari interni", contro lo sviluppo di una economia di mercato.

Concludo che "liberismo" in economia e "liberta'" politiche, civili, sindacali, religiose non sono necessariamente un sillogismo. Specialmente in Asia. Via! Non cadiamo nella propaganda. E che Singapore pur privo di molte liberta' politiche si muova in economia in un certo modo, con un certo - diciamo - "denghiano" spirito, non lo affermo solamente io. Le 4 modernizzazioni sono in fondo affascinanti. Si potrebbe affermare senno' che anche Deng rientra tra i padri del liberismo!!!