Il PE chiede alla presidenza del Consiglio di fare di tutto per giungere a un voto sulla moratoria sulla pena capitale durante la sessione in corso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite
22/11/1999 (Agence Europe)
Il Parlamento europeo, deluso che la presidenza finlandese del Consiglio dell'UE sia stata costretta a chiedere il rinvio delle discussioni che erano state aperte all'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla presentazione di una risoluzione dell'Unione che chiede una moratoria sulle esecuzioni delle condanne a morte (per l'abolizione totale della pena capitale) ha chiesto a tutti gli Stati membri e alla presidenza del Consiglio dell'UE di mobilitare tutti i mezzi per giungere lo stesso, nel corso di questa sessione dell'Assemblea, all'adozione di una moratoria per la pena capitale. Con l'adozione durante i dibattiti urgenti di una risoluzione dei gruppi del PPE, socialista, dei verdi e della Sinistra unitaria, il Parlamento ha anche invitato le istituzioni dell'UE a esercitare delle pressioni sugli Stati Uniti perché non procedano alle esecuzioni delle condanne a morte e ha chiesto al Consiglio dell'UE di esaminare, durante i negoziati di accordi con i paesi terzi, la possibilità di includere l'abolizion
e della pena di morte nella clausola sui diritti umani. Inoltre il PE si è pronunciato su tre casi precisi, di: - Mumia Abu-Jamal, condannato a morte nel dicembre 1982 e la cui esecuzione, prevista per il 2 dicembre, è stata rinviata: la Corte di Pennsylvania è stata esortata a commutare la pena di morte; - Larry Robinson, la cui esecuzione è stata rinviata a causa dei dubbi sulla sua salute mentale: il governatore del Texas George Bush è stato esortato a commutare la pena; - Joaquin José Martinez, cittadino spagnolo condannato in Florida in seguito a un processo viziato da numerose irregolarità: il PE chiede che sia di nuovo giudicato con le garanzie di un processo equo e che la sua esecuzione sia definitivamente sospesa. Durante il dibattito Fodé Sylla (Sinistra unitaria, francese) ha chiesto agli Stati membri dell'UE di rifiutare l'estradizione di persone di cui "è prevista la morte all'arrivo" mentre Olivier Dupuis, deputato (belga) della Lista Bonino, ha ritenuto che il problema di fondo è l'assenza di
una politica straniera europea. A New York l'Unione europea ha subito le pressioni di qualche grande paese come la Cina, il Giappone e gli Stati Uniti, ha evidenziato osservando che questo ha messo in difficoltà alcuni "paesi amici" che come il Messico si erano impegnati assieme all'UE. Chiedo, ha affermato, che il dossier sia affidato solamente a Solana perché abbiamo un "interlocutore costante" al posto delle presidenze semestrali del Consiglio dell'UE.