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Partito Radicale Centro Radicale - 9 dicembre 1999
Cecenia: intervista a Nikolai Khramov, coordinatore del Partito Radicale in Russia

18 nov. '99, manifestazione illegale sulla Piazza Rossa: fermate la 2 guerra cecena

(in Italiano)

Angelantonio Rosato, un saluto agli ascoltatori di Radio Radicale. Oggi, vogliamo occuparci di Cecenia da un'angolatura un po' particolare e per questo siamo con Nikolai Khramov etc.

( N. K. Saluta in italiano e poi comincia l'intervista in inglese).

Nikolai è il coordinatore del Partito Radicale in Russia ed il segretario dell'Associazione radicale anti-militarista. Vorremmo parlare con te della manifestazione illegale tenutasi sulla Piazza Rossa di Mosca, il 18 novembre '99.

R. Quel giorno c'eravamo noi, 12 militanti del Partito Radicale e dell'Unione democratica, Costantin Borovoi, deputato della Duma, membro indipendente del Parlamento ed anche candidato per le elezioni parlamentari che si terranno il 19 dicembre 1999; è candidato per il Partito di Ciubais e Gaidar, l'Unione delle Forze del diritto. Il 18 novembre noi abbiamo manifestato sulla piazza rossa. E' necessario sottolineare che si è trattato di una manifestazione illegale, davvero illegale, dato che tutte le manifestazioni sulla Piazza Rossa sono proibite dalla legge perché vi è la residenza del Presidente, è un monumento storico, eccetera. D'altra parte noi capiamo perfettamente che questa guerra che è ora in corso in Cecenia non è nient'altro che la guerra del Cremlino. Questa è la ragione percui la Piazza rossa, adiacente al Cremlino, è il posto più appropriato per rivolgere al Cremlino la nostra richiesta: fermate immediatamente la 2 guerra cecena. Tale era il nostro slogan, noi abbiamo utilizzato solo uno slog

an: fermate la 2 guerra cecena, in inglese ed in russo.

D. E cosa è accaduto esattamente sulla Piazza rossa?

R. In verità, siamo stati sorpresi, in primo luogo dal grande numero di corrispondenti, in maggioranza occidentali, purtroppo. Ciononostante, c'erano due telecamere della TV russa; una era la televisione di stato russa e l'altra era la televisione indipendente NTV. Hanno anche fatto fotografie della manifestazione. Probabilmente i giornalisti erano il doppio dei partecipanti alla manifestazione. D'altra parte, c'erano circa 20 o 30 persone che erano venute proprio per osservare la manifestazione, perché avevano saputo di questa manifestazione alla radio. Una delle più famose stazioni radio moscovite aveva dato notizia alcune ora prima che ci sarebbe stata la manifestazione alle 2:00 sulla Piazza rossa contro la guerra in Cecenia. Insomma si è trattato di un gruppo abbastanza consistente di persone, e la polizia, che era lì per mantenere l'ordine sulla Piazza rossa insieme ad agenti del servizio di sicurezza del Cremlino in uniformi civili, non è intervenuta durante la manifestazione. Questa è stata un'altra

sorpresa per noi. Credo che essi non sono intervenuti per 2 ragioni: perché c'erano tanti, davvero tanti giornalisti e TV occidentali. Il secondo motivo è che hanno riconosciuto, tra i dimostranti, il signor Borovoi, membro del Parlamento. Unica cosa, hanno provato a buttare fuori dalla Piazza rossa i giornalisti, dicendo cose tipo - smettetela di scattare foto, è proibito scattare fotografie sulla Piazza rossa senza autorizzazione e roba di questo genere.

Noi siamo rimasti sulla Piazza rossa con i nostri cartelloni ed i nostri slogan per una ventina di minuti. Abbiamo tenuto 3 brevi discorsi rivolgendoci al pubblico ed ai giornalisti. Uno è stato fatto dall'onorevole Borovoi, l'altro da Valeria Novorvoskaia, lei era una nota dissidente durante il regime sovietico; è stata in prigione per molti anni e ora è la leader dell'Unione democratica, uno dei partiti più liberali ed anticomunisti in Russia. Il terzo intervento è stato il mio e poi nessuno ci ha arrestato; abbiamo distribuito dei volantini per spiegare perché eravamo lì, dopo la manifestazione è finita e noi siamo andati via, ovvero ci è stato permesso di andare via.

Nikolai, qual è stata la reazione dei cittadini comuni sulla Piazza rossa?

In verità, non posso dire che ci fossero cittadini comuni in quell'angolo della Piazza rossa perché la gente che ci circondava era venuta espressamente per vedere la manifestazione, perché ne aveva avuto notizia dalla radio. Dunque era gente venuta per sostenerci. Parlando più in generale dell'opinione pubblica, il clima è molto diverso rispetto a quello della I guerra cecena, sfortunatamente. L'unica ragione di ciò è la propaganda molto pericolosa fatta dai media russi, innanzitutto dalla tv che è controllata o dal governo o da altri oligarchi che sono più o meno connessi con il governo o con le elites dell'opposizione. Il risultato è che, secondo diversi sondaggi, oggi circa il 60% di cittadini russi appoggia ciò che il governo sta facendo in Cecenia, ciò che loro chiamano operazione anti-terroristica. In realtà, è la stessa carneficina che vi è stata vicino Grozny ed in Grozny dal 1994 al 1996. Questa è la ragione per cui noi abbiamo deciso di organizzare questa manifestazione ed è stata esattamente la r

agione per cui abbiamo organizzato la manifestazione illegalmente e perché eravamo solo 12 persone. Proprio nello stesso posto sulla Piazza rossa, nell'agosto 1968, fu organizzata una manifestazione di 7 dissidenti che protestavano contro l'invasione della Cecoslovacchia. Naturalmente, essi pagarono per la loro azione con anni di prigione, questa è una storia molto famosa. Noi, certo, non abbiamo rischiato anni di prigione, forse abbiamo rischiato alcune ore di fermo da parte della polizia e multe pecuniarie, ma, tuttavia, l'atmosfera attuale nella società russa creata dai mass media e dal governo russo, con tutto questo spirito militaristico, nazionalistico, antioccidentale, anticeceno, è molto pericolosa e ricorda quell' unità politica e morale del popolo sovietico nel 1968. Per tali ragioni abbiamo scelto questo luogo simbolico, lo stesso luogo sulla Piazza rossa dove furono tenute nel '68 le manifestazioni contro l'invasione della Cecoslovacchia.

Ci sono state altre manifestazioni di questo tipo in Russia per reagire contro la campagna militare in Cecenia?

Possiamo dire che fino ad oggi, non esiste un movimento visibile contro la guerra in Cecenia. Noi sappiamo che L'Unione democratica , questo piccolo partito guidato da Valeria Novorvoskaia, ha già organizzato un paio di manifestazioni contro la guerra. Una fu tenuta dinanzi alla Duma, circa un mese fa. Sappiamo che diverse organizzazioni per i diritti umani - come Memorial e Common action Group - hanno protestato contro questa guerra. Memorial, per esempio, ha organizzato conferenze stampa, ma tutto ciò non è visibile sugli schermi tv, forse sui giornali, ma poche persone leggono i giornali in questo Paese. La cosa più importante è la tv, e la tv, al contrario dei giornali, è completamente controllata dal "partito della guerra", partito al quale appartengono non solo questi politici nazionalisti e militaristi come accadde nella I guerra cecena, ma anche la stessa Unione delle Forze del diritto che è il partito di Kostantin Borovoi. Egli è isolato persino all'interno del suo partito, perché Ciubais è oggi fo

rtemente a favore di questa guerra ed è arrivato ad accusare Yevelinski di tradimento semplicemente per alcune domande che Yevelinski ha posto sui fini della guerra. Ecco perché è oggi così difficile in Russia organizzare delle azioni contro la propaganda di guerra. Ecco perché siamo partiti da una manifestazione così piccola. Anche se eravamo solo 12 noi sentivamo che era molto importante mostrare che non tutti in Russia appoggiano la guerra, che non tutti in Russia stanno zitti con l'approssimarsi delle elezioni per non perdere i voti.

In ogni caso, Nikolai, posso dirti che la situazione in Italia non è certo migliore. I cosiddetti pacifisti che erano soliti protestare per i raid della NATO contro Miloscevic durante il conflitto in Kosovo, oppure contro la guerra a Saddam Hussein, oggi sono completamente scomparsi. Sembrano evaporati.

Sono scomparsi?

Sì, per quanto riguarda la Cecenia, qui non abbiamo nessun tipo di manifestazione.

R. Questo è molto significativo.

D. Mi stavo chiedendo dove sono finiti. Forse, erano a Mosca, alla vostra manifestazione. Li hai visti, per caso?

R. I pacifisti occidentali?

D. Sì.

R. No di certo. (risatina ironica) Non abbiamo visto neanche i pacifisti russi, pacifisti che erano molto numerosi durante la I guerra cecena e che protestavano contro le azioni NATO in ex-Yugoslavia.

In quei giorni, qui in Italia, c'erano molte persone che protestavano contro i raid della NATO contro Miloscevic indossando sui loro corpi dei mirini, come a volersi proporre quali obiettivi per i missili NATO. Ma oggi non possiamo vedere nulla di simile per quanto concerne la Cecenia. Forse i Ceceni non sono simpatici come Miloscevic, che ne pensi?

R. Ho già parlato del ruolo dei mass media. La cosa orribile è che se tu guardi la nostra opinione pubblica in Russia, specialmente in questi anni, gli anni '90, hai due esempi perfetti di ciò: un esempio è stato la vera e propria isteria anti-occidentale organizzata dal governo e dalla tv durante le azioni della NATO in Yugoslavia. Fu vera e propria isteria organizzata. Questa è la verità. Il 2 esempio è l'atteggiamento odierno della opinione pubblica circa la guerra in Cecenia. La situazione è esattamente opposta. Assoluto silenzio oppure sostegno totale dell'azione del governo. Certo, sappiamo che ciò che la gente pensa è che occorre combattere i terroristi che provocano le esplosioni nei palazzi, ma nessuno ha prodotto delle prove che queste esplosioni siano opera di ceceni; nessun terrorista ceceno ha rivendicato tali attentati; insomma non c'è nessuna prova che tutto ciò sia stato organizzato da Ceceni. Dall'altra parte, oggi vediamo perfettamente i risultati di queste esplosioni. Comunque sia, tali e

splosioni sono state proprio tempestive e molto efficaci nell'influenzare l'opinione pubblica russa in una certa direzione. Così la grande domanda è: chi ha veramente organizzato queste esplosioni? D'altra parte noi sappiamo che in una città russa la polizia ha scongiurato un'esplosione, e successivamente il servizio di sicurezza federale ha dichiarato trattarsi di una simulazione. Ma tale dichiarazione ufficiale del servizio di sicurezza federale è stata fatta solo dopo l'arresto effettuato dalla polizia di numerosi agenti del servizio di sicurezza federale che stavano preparando delle bombe in un palazzo. Così se questi possono organizzare simulazioni, ma con vero materiale esplosivo e conseguente vera evacuazione di diverse migliaia di persone dalle loro case, possiamo per lo meno domandarci che cos'altro sono in grado di fare. E noi sappiamo perfettamente che il signor Olodov, il giornalista di un famoso quotidiano moscovita, che aveva aspramente criticato la corruzione nelle forze armate russe, fu ucc

iso nel 1994 non da terroristi ceceni, ma da elementi dei servizi speciali dei parà.

D. Questo giornalista era molto popolare a Mosca ed in Russia, mi pare di ricordare

Esatto, è vero. Così come era molto popolare Galina Staravoidova, deputato alla Duma. Lei è . purtroppo era membro del Partito Radicale e dell'Associazione radicale antimilitarista. Anche lei è stata assassinata da qualcuno, sicuramente non dai terroristi ceceni.

D. In ogni caso - e questa vuole essere solo una spiegazione, non una giustificazione - la propaganda dei media in Russia sta avendo successo grazie al fatto che è molto difficile per la gente russa sentire altre campane. Specialmente dopo gli attacchi terroristici nelle città russe. Ma in Occidente il clima è diverso e c'è il pluralismo dell'informazione: in Italia tutti possono vedere in televisione, leggere sui giornali, ascoltare alla radio quello che sta accadendo in Cecenia, ed ogni giorno ci sono aggiornamenti circa le azioni militari russe; tuttavia non vediamo alcuna reazione da parte di quei movimenti pacifisti che erano così attivi durante l'azione NATO in Serbia. Cosa ne pensi di tutto ciò?

R. A dire il vero, la situazione è la stessa qui in Russia. Il movimento pacifista era molto attivo durante i fatti in Yugoslavia. Pacifista tra virgolette, perché chi ne faceva parte? Da chi era formato questo fronte anti-europeo, anti-americano ed anti-occidentale per difendere la Serbia? Dai comunisti, i fascisti ed i pacifisti, insieme. Lo stesso accadde durante l'azione militare condotta dall'Occidente contro l'Iraq di Saddam Hussein: Comunisti, fascisti e pacifisti insieme, qui in Russia. Ed ora stanno di nuovo insieme. In più anche i liberali come Ciubais. Possiamo dire che tutti gli schieramenti politici appoggiano ciò che il governo sta facendo in Cecenia. I pacifisti sono scomparsi. Non vi è più nessun segno della loro esistenza, oggi. Credo che c'è molta saggezza in quanto affermato da Marco Pannella anni fa, e cioè che, in effetti, i pacifisti hanno la stessa colpevolezza -o quasi la stessa colpevolezza - dei comunisti e dei fascisti per lo scoppio della 2 guerra mondiale. E noi vediamo la stes

sa cosa in Yugoslavia: i pacifisti hanno una enorme responsabilità per ciò che è avvenuto in Yugoslavia durante questi ultimi 10 anni - voglio dire il non intervento dell'Europa, l'assenza dell'Europa, l'assenza degli Stati Uniti.

D. Nikolai, torniamo alla Cecenia: che sta succedendo lì oggi e qual è lo stato della campagna militare?

R. Sfortunatamente penso che l'opinione pubblica, i semplici ascoltatori o telespettatori in Italia possano essere meglio informati su ciò che sta succedendo in Cecenia, perché le informazioni date dai mass media, dalle tv in Russia sono solo quelle informazioni filtrate dal servizio stampa del ministero della Difesa. Sono solo le informazioni ufficiali date dall'esercito. Non c'è nessun corrispondente dentro Grozny no, sembra ce ne sia uno di Interfax News Agency e proprio questa mattina ho sentito alla radio che la città di Grozny è quasi completamente distrutta, è impossibile muoversi attraverso le strade, è impossibile per le macchine attraversare le strade a causa delle distruzioni; distruzioni delle strade, dei palazzi. Disgraziatamente, penso che gli Italiani hanno un quadro più oggettivo e dettagliato di ciò che sta accadendo in Cecenia, piuttosto che noi cittadini di questo Paese.

D. Che cosa dicono i Media russi sulle vittime fra i civili ceceni?

R. Essi parlano solo di profughi, parlano dell'alto numero di profughi, perché il Presidente della vicina Repubblica dell'Ingushezia sta cercando di svegliare l'opinione pubblica circa la catastrofe umanitaria che è in corso in quei luoghi. Ma noi non abbiamo informazioni circa le vittime civili durante i bombardamenti e gli attacchi missilistici. Solo le informazioni che provengono dall'esercito russo.

D. Comunque, in Italia, l'agenzia Androkronos riporta, oggi, 27 novembre, che ci sono circa 500 vittime nella nuova fase di bombardamenti russi su Grozny. Questo, solo per aggiornarti sulla situazione.

L'ultima domanda Nikolai, qual è oggi a Mosca il clima nei confronti dei cittadini di nazionalità cecena?

R. Sai cosa sta accadendo nelle città russe durante tutti questi anni, ma specialmente dopo le esplosioni? E' qualcosa di molto simile all'apartaid. La condotta è davvero orribile. Tutte le persone che provengono dal sud della Federazione russa, dalle repubbliche caucasiche, sono discriminate. Non ha importanza se vengono dalla Cecenia o Kabardino-Balkaria o dal Daghestan, chiunque ha l'aspetto di un meridionale, rischia di essere arrestato, di essere espulso da Mosca ed effettivamente molte migliaia di persone sono già state deportate da Mosca, in maniera completamente illegale, perché non c'è alcun terreno giuridico per queste azioni ordinate dal Signor Luzkov, sindaco di Mosca. Noi abbiamo protestato contro tutto ciò, già un mese e mezzo fa, con manifestazioni e una lettera al procuratore generale della Russia. La cosa più grave è che tutti oggi in Russia, ma specialmente le persone dai capelli e dalla pelle scura, sono senza diritti davanti alla polizia. Infatti, chiunque può essere arrestato, nelle tas

che di chiunque la polizia può trovare droga, droga che è stata messa lì dalla stessa polizia, è evidente. Di questi casi ce ne sono decine di migliaia. E chiunque può essere percosso, chiunque può essere deportato da Mosca, arrestato, messo in prigione: chiunque non è di nazionalità slava, voglio dire. E' vero e proprio razzismo ciò che sta accadendo.

D. Li chiamano culi neri, non è vero?

R. Sì qualcosa del genere. Sì.

D. Ho udito da fonti russe che la polizia è solita ritirare il passaporto a quella gente senza dare spiegazioni. Puoi confermare ciò?

R. Certo,questa è davvero pratica quotidiana. I poliziotti russi per prima cosa cercano di ottenere una mazzetta, del denaro, e poi, se non ricevono nulla, possono persino distruggere il tuo passaporto, senza alcuna spiegazione; possono arrestarti, possono trovare della droga nelle tue tasche eccetera eccetera. Questa è la situazione.

Credo che sia opportuno aggiungere una cosa, prima di finire: naturalmente noi non abbiamo concluso le nostre iniziative per la guerra in Cecenia con questa manifestazione del 18 novembre scorso. Stiamo preparando la prossima serie di manifestazioni, che si svolgeranno il 9 dicembre '99. Vorremmo organizzare delle dimostrazioni dinanzi le ambasciate occidentali a Mosca, chiedendo di non pagare più il conto per la guerra in Cecenia. Non un solo dollaro, una sola lira per finanziare la guerra di Putin, la guerra in Cecenia. Il 9 dicembre manifesteremo di fronte all' ambasciata statunitense, poi di fronte all'ambasciata finlandese, in quanto la Finlandia è Presidente di turno del Consiglio dell'Unione europea; infine l'ambasciata giapponese e l'ambasciata canadese. Insomma, queste nazioni del G-7. Inoltre, metteremo delle informazioni, del materiale sul nostro sito: www.radicalparty.org.

D. Quanto hai detto mi dà l'opportunità di sottolineare e di chiedere a te un commento sul fatto che persino da parte degli Stati Uniti non c'è un grande supporto, sensibilità per la Cecenia: ovvero all'inizio c'era stato un certo interesse in senso favorevole ai Ceceni, ma oggi basta prendere le agenzie di stampa e leggere dichiarazioni della Signora Albright tipo: "Non torneremo a rapporti da guerra fredda con la Russia per causa della Cecenia". E alle dichiarazioni sono seguiti i fatti: in realtà, al di là delle apparenze, il recente summit dell'OSCE a Istanbul ha dato mano libera alla Russia in Cecenia.

R. In effetti, i media russi hanno sostenuto questa interpretazione, e cioè che il Summit di Istanbul ha dato la luce verde a Mosca per la campagna in Cecenia.

D. Anche qui in occidente, i più acuti osservatori concordano su questo punto.

Bene, Nikolai. Grazie molte e .... credo potremmo risentirci a proposito di queste nuove manifestazioni che avete in programma per il 9 dicembre.

R. D'accordo, teniamoci in contatto, e grazie a te.

D. Ringraziamo e salutiamo Nikolai Khramov, coordinatore del Partito Radicale in Russia e segretario dell'Associazione radicale anti-militarista. E gli auguriamo buon lavoro.

R. Grazie ed arrivederci.

D. Angelantonio Rosato, Radio Radicale.

 
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