Alla Sua Eccellenza
Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario
della Repubblica Austriaca
nella Federazione Russa
Mosca, 9 dicembre 1999
Sua Eccellenza!
Ci rivolgiamo a Lei come cittadini della Federazione Russa, come militanti dei partiti e delle associazioni democratici, ma anche come liberi cittadini del mondo. Lo facciamo a nostro nome, pero' sentiamo che allo stesso tempo parliamo a nome della minoranza (ahime!) dei nostri concittadini i quali non si sono lasciati convincere dalla propaganda militarista, nazionalista e xenofoba, ispirata dal governo del nostro paese; a nome della stessa minoranza che adesso come nel passato, ai tempi dell'"impero del male" comunista, grazie agli sforzi della media russa e' stata trasformata in un "pugno di rinnegati", inesistente e invisibile.
Pero' noi esistiamo. Esistiamo e oggi siamo venuti qui, davanti all'Ambasciata dell'Austria a Mosca, per dimostrare che c'e' un'altra Russia. L'avvelenata atmosfera pubblica del nostro paese oggi come oggi impedisce la nascita di un forte movimento dell'opinione pubblica contro la guerra, come tre anni fa. Proprio per questo oggi troviamo nell'opinione pubblica mondiale e nella posizione consolidata della comunita' internazionale lo strumento piu' efficace, capace di costringere il nostro governo a fermare la guerra.
Siamo qui per rivolgerci al governo dell'Austria e, attraverso di esso, ai governi degli altri paesi dell'Unione Europea, alla vigilia della Giornata dei Diritti Umani con l'appello di fare tutto il possibile per costringere il governo russo a fermare la criminale guerra cecena che da tempo non ha niente a che fare con gli obiettivi dichiarati ufficialmente - della "lotta contro il terrorismo"; per costringere il governo russo ed i suoi generali a fermare l'estinzione e l'espulsione degli innocenti abitanti della Cecenia, per smettere di fare cio' che nei termini del diritto internazionale viene definito come crimini di guerra e crimini contro l'umanita'.
Tanto dipende dalla posizione univoca dell'Europa e, la cosa piu' importante, molto dipende dai passi concreti che seguiranno la presa della posizione.
L'economia russa - corrotta, nello spirito del capitalismo da nomenklatura, soffocante sotto il peso del militarismo - dipende interamente dai crediti occidentali. Senza l'aiuto finanziato dei paesi occidentali, dell'Europa, il governo russo non sarebbe stato in grado di fare la Prima Guerra Cecena tre anni di seguito. Non potrebbe farne a meno anche oggi. Proprio per questo ci rivolgiamo ai governi dell'Unione Europea chiedendo di sospendere qualsiasi aiuto finanziario al governo russo - sia nell'ambito degli accordi bilaterali tra singoli paese o l'EU-Russia che attraverso gli istituti finanziari internazionali - e di far pressione al Fondo Monetario Internazionale - per sospendere tutto mentre il Governo Putin (o di un suo successore) continuera' la guerra nel Caucaso, continuera' a commettere grosse violazioni dei diritti umani che sempre di piu' assomigliano ai crimini di guerra.
Neanche uno schilling, un euro al governo del nostro paese mentre continua la guerra criminale, continua a uccidere e a cacciar via i suoi propri cittadini disarmati!
La chiediamo, Sua Eccellenza, di informare di questa nostra lettera il Governo del Suo Paese e di altri paese- membri dell'Unione Europea.
Con stima,
Nikolaj Khramov
Segretario dell'Associazione Radicale Antimilitarista (ARA),
coordinatore del Partito Radicale Transnazionale per la Russia
Aljona Asaeva
vicesegretario dell'ARA, iscritta al Partito Radicale
Sergej Vorontsov
vicesegretario dell'ARA, iscritto al Partito Radicale
Gleb Edeleev
iscritto all'ARA e al Partito Radicale
Andrej Rodionov
iscritto all'ARA