LUNEDI 13 DICEMBRE 1999
DIBATTITO SULL'ESITO DEL MILLENNIUM ROUND - INTERVENTO DI BENEDETTO DELLA VEDOVA
Della Vedova (TDI). - Signor Presidente, se davvero il fallimento di Seattle dovesse produrre un arresto o un rallentamento dei processi di integrazione commerciale a livello mondiale, sarebbe una iattura. Lo sarebbe per i produttori e i lavoratori dei paesi più deboli e non, come è stato detto, per le multinazionali, che troverebbero comunque, come hanno sempre trovato, le strade per aumentare la penetrazione industriale e commerciale ovunque nel mondo. Sarebbe una iattura per i consumatori dei paesi europei, in particolare per i consumatori più deboli che si troverebbero frustrati nella loro aspirazione a disporre di una molteplicità di scelte tra prodotti provenienti da tutto il mondo a prezzi più bassi di quelli che si possono trovare nei mercati nazionali. Sarebbe una iattura per l'ambiente, dal momento che i paesi poveri, per i cui prodotti sarebbero chiuse le vie dei mercati europei e americani, insisterebbero nello sfruttamento delle risorse naturali. Seattle non è fallita, signor Commissario, né per
l'inadeguatezza dell'OCM né per la campagna elettorale degli Stati Uniti, che pure ha contribuito al fallimento: Seattle è fallita perché la volontà politica dei principali paesi era quella di frenare, anziché accelerare, il commercio inter-nazionale. L'Europa, signor Commissario, ci ha messo del suo, sovraccaricando l'ordine del giorno di temi estranei allo specifico del commercio internazionale e offrendo l'alibi a chi aveva interesse a spingere perché il processo di integrazione dei mercati mondiali rallentas-se: interesse che, sicuramente - lo ripeto - non era né quello dei consumatori europei né quello dei lavoratori indiani o pachistani. Signor Presidente, signor Commissario, io credo che l'Europa, con la sua tradizione secolare dell'economia di mercato, del libero commercio e della libertà economica - che è libertà senza aggettivi - debba affermare che l'obiettivo dell'integrazione dei mercati e della libertà di commercio è un obiettivo in sé, da conquistare per noi e per tutti gli altri paesi. Gli a
ltri temi, lasciamoli alle sedi competenti!
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