Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mer 24 set. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Paolo - 16 dicembre 1999
Kosovo-Notizie est

Riporto qui l'ultimo numero della mailing list Notizie Est. A parte i commenti redazionali, i documenti e i ritagli stampa qui riportati sono di sicuro interesse.

-------

NOTIZIE EST #291 - KOSOVO/SERBIA

15 dicembre 1999

====================================

GRANDI AFFARI E MANOVRE DIPLOMATICHE INTORNO AL

KOSOVO

(fonti varie)

[Seguono quattro brevi pezzi: uno sul futuro del complesso

minerario-industriale di Trepca, in Kosovo, uno sul coinvolgimento

della holding greca Mitilineos nell'economia della Serbia e del

Kosovo, uno sul rilancio dei grandi appalti internazionali da parte

del governo di Belgrado, con il coinvolgimento di grandi aziende

italiane, francesi e statunitensi, uno sulla poco pubblicizzata

riunione tra serbi del Kosovo e di Belgrado e diplomatici USA,

tenutasi nei giorni scorsi a Sofia - a.f.]

DI CHI E' TREPCA?

Trepca potrebbe essere il nuovo grande nodo della discordia per la

gia' sovraccarica missione civile dell'ONU in Kosovo (UNMIK). E'

questa una delle conclusioni dell'ampio studio pubblicato

dall'International Crisi Group su chi in questo momento e'

proprietario [del conglomerato minerario-industriale] di Trepca, a chi

apparterra' in futuro e quale e' il suo posto nei prossimi sviluppi

della crisi del Kosovo. Trepca, si afferma sulla base dei dati ufficiali

jugoslavi, ha esportato nel 1996 minerali e semilavorati per un

valore di 100 milioni di dollari e le sue ricchezze minerali sono, si

aggiunge, "la base dell'economia del Kosovo". I funzionari della

missione dell'ONU ritengono che la situazione della proprieta' sia la

seguente: il 66% e' di proprieta' del Fondo serbo per lo sviluppo, il

27% e' di proprieta' statale, il 2,5 e' della Jugobanka, il 2,5% della

Progres e della Beobanka, il 2% della Elektropriveda Srbije. Si

tratta quindi di una proprieta' statale e sociale che, di

conseguenza, dovrebbe rientrare nelle competenze dell'UNMIK. Il

noto Jean-Pierre Rozan, direttore della societa' francese SCMM,

afferma di essere proprietario del 2,8% delle azioni di Trepca che

gli sono state trasmesse dalla Jugobanka, impossibilitata altrimenti

a pagare i propri debiti. Si e' fatto avanti anche il milionario greco

Mitilineos, con l'affermazione che la sua societa' Mitilineos Holding

SA e' proprietaria di Trepca in virtu' di un accordo d'affari con

Belgrado, che il governo serbo non ha rispettato. "Alcuni esperti

osservatori dei Balcani ritengono che il coinvolgimento della SCMM

sia frutto di un tentativo nello stile di Milosevic di complicare il

problema e di confondere i funzionari internazionali incaricati di

risolverlo", constata l'International Crisis Group. Anche se la

richiesta di Rozan verra' trascurata, dato che la sua societa' non

gode della migliore reputazione, rimarra' sempre Mitilineos, che e'

un caso difficile. "In primo luogo perche' la sua societa' agisce

come un'impresa solida con molti partner internazionali. In secondo

luogo, perche' Mitilineos e' vicino al governo greco", si afferma nello

studio dell'ICG. Ogni eventuale scioglimento di questo garbuglio di

fronte a una corte arbitrale internazionale durerebbe nel migliore dei

casi mesi, se non anni, e nel frattempo gli impianti di Trepca

rimarrebbero fermi. Sarebbe praticamente impossibile anche

trovare un investitore estero disposto a investire nell'indispensabile

rinnovo di Trepca, fino a quando il suo status legale non verra'

chiarito. Le posizioni della parte serba e di quella albanese sono a

riguardo, come era scontato, agli opposti. Il presidente

dell'Assemblea degli azionisti di Trepca, Branislav Milanovic, si e'

rivolto a Kouchner con la richiesta che la gestione di Trepca venga

affidata all'amministrazione che ha diretto le miniere fino all'arrivo

delle forze internazionali in Kosovo nel giugno scorso [Milanovic, in

particolare, afferma che Trepca in realta', essendo di proprieta' di

gruppi di azionisti, e' un'impresa privata e non puo' quindi essere

sottoposta all'amministrazione dell'UNMIK - N.d.T.]. Gli albanesi

sono divisi: il gruppo intorno all'ex direttore di Trepca vuole che la

societa' venga nuovamente sottoposta al sistema dell'autogestione

dei lavoratori. Il "governo provvisorio" di Thaqi ritiene che la miniera

e gli stabilimenti debbano essere attribuiti, come proprieta' statale,

allo "stato del Kosovo". Kouchner evidentemente avra' difficolta' nel

districarsi in questa tela di ragno. [...]

(da "Danas", 7 dicembre 1999)

LA MITILINEOS HOLDINGS

[Seguono alcuni brani dal rapporto su Trepca pubblicato

dall'International Crisis Group. L'intero rapporto, molto utile nella

parte espositiva, puo' essere letto nel sito del gruppo

(http://www.crisisweb.org), unitamente alle numerose note ai brani

qui tradotti, che non riportiamo per brevita']

[...] Questa societa' con sede ad Atene e' stata fondata nel 1990.

Dopo essersi assicurata, nella prima parte del decennio, una

posizione predominante nel mercato interno greco del piombo e

dello zinco, la societa' ha cominciato ad ampliare il proprio raggio

d'azione. Nel dicembre del 1995, in un accordo ampiamente

pubblicizzato solo alcuni giorni dopo la sospensione delle sanzioni

economiche sulla Jugoslavia, la Mitilineos ha cominciato a gestire

la commercializzazione dei minerali di Trepca, in particolare del

piombo e dello zinco.

Questo contratto da 100 miliardi di lire e'

stato ampliato nel 1997 a un contratto

settennale per un valore di quasi 1.000 miliardi

di lire.

Nel dicembre 1996, dopo anni nel settore del

commercio dei metalli, il presidente del

consiglio di amministrazione della Mitilineos

Holding, Evangelos Mitilineos, e' stato nominato

membro del consiglio di amministrazione della

OTE, la societa' di telecomunicazioni greca. Sei

mesi dopo, la OTE, insieme alla Telecom Italia,

ha pagato al regime di Belgrado 1 miliardo di

dollari per una quota di minoranza della Serbia

Telekom. La societa' Mitilineos e' entrata in

rapporti di affari anche con la grande miniera

di rame di Bor, in Serbia. Nel febbraio del 1998

le due societa' hanno firmato un accordo

settennale per investimenti e scambi

dell'entita' potenziale di 1 miliardo di

dollari. L'acume affaristico di Evangelos

Mitilineos lo ha portato a espandersi anche nel

settore bancario. Egli condivide con Borka

Vucic, da lungo tempo consulente bancario di

Slobodan Milosevic, la copresidenza del

Consiglio d'Affari Serbo-Greco, creato nel 1998.

Attraverso un'affiliata, la Metka, la Mitilineos

Holding si e' recentemente assicurata alcuni

grandi contratti nel settore difesa per la

produzione di sottomarini e di missili Patriot

per l'esercito greco. La stessa affiliata Metka

e' coinvolta anche nella Azienda elettrica

jugoslava, di proprieta' statale.

Mitilineos afferma di avere firmato un contratto

con l'impresa statale jugoslava Genex, sostenuta

da garanzie emesse dalle banche statali

Jugobanka e Beobanka (gestita da Borka

Vucic).Tutte tre le societa' hanno stretti

legami con Slobodan Milosevic e la sua famiglia -

il fratello di Milosevic e' stato in passato

direttore della Genex. Il ruolo della Genex

sembra essere soprattutto quello di accettare

parte dei profitti. Nel 1998 sono state avviate

contro la Genex delle procedure di fallimento su

richiesta della Banca Centrale Jugoslava (per

comprendere questo paradosso che vede il governo

jugoslavo avviare dei procedimenti contro una

delle sue aziende statali, bisogna tenere conto

degli interessi delle persone che fanno parte

del governo jugoslavo o sono vicine a esso, e

che sono nella posizione di guadagnare dalle

privatizzazioni e dal capitalismo "tra amici").

[...] Sono due i motivi per cui la Mitilineos

rappresenta per l'UNMIK un problema maggiore di

quello della SCMM. In primo luogo, essa sembra

essere una societa' solida, con ampie esperienze

internazionali e molti partner internazionali.

In secondo luogo, ha stretti legami con il

governo greco. La Grecia, membro dell'UE, ha di

recente dimostrato di essere ansiosa di

effettuare significativi investimenti finanziari

nei Balcani. L'UNMIK non puo' semplicemente

ignorare rivendicazioni che potrebbero essere

fondate, e i consulenti dell'ONU a New York sono

giunti alla conclusione che i diritti di

rivendicanti come la Mitilineos devono essere

oggetto di un giudizio formale. La domanda e'

presso quale tribunale. Finora la questione

viene lasciata in sospensiva, come e' nella

natura dei procedimenti legali stessi. Se si

lascera' che tutte le altre decisioni dipendano

dalla risoluzione di tale vertenza, ci

potrebbero volere anni prima che Trepca riprenda

a funzionare. [...]

(da "Trepca: Making Sense of the Labyrinth", ICG

Balkans Report n. 82, 26 novembre 1999)

RIPRENDONO LE TRATTATIVE PER I GRANDI APPALTI IN

SERBIA

Nel gennaio 1999 (Notizie Est #154, 29 gennaio

1999) avevamo pubblicato alcuni materiali sugli

ingenti investimenti esteri in Serbia.

Nell'ultima parte del numero avevamo citato, tra

le altre cose, anche la progettata costruzione

di una grossa, nuova autostrada da Nis, nella

Serbia meridionale, fino al confine con la

Macedonia, per la quale il governo serbo aveva

indetto un'offerta d'appalto, sospesa poi per la

guerra. Il quotidiano di Belgrado "Danas"

riferisce di come ora la procedura sia ripresa e

di come siano stati selezionati i tre candidati

all'appalto: una societa' greca, un consorzio

formalmente austriaco, ma guidato da una grande

impresa italiana, e un consorzio a guida franco-

statunitense. E' interessante notare come dei

due consorzi facciano parte anche grandi aziende

serbe controllate da esponenti

dell'establishment politico di Belgrado. Ecco

cosa scrive "Danas":

"Offerte per l'ottenimento in concessione della

costruzione e dello sfruttamento di parte

dell'autostrada da Nis al confine con la

Macedonia sono state presentate da tre societa'

internazionali e tra 90 giorni il governo della

Serbia scegliera' il concessionario. Presso

l'Agenzia per gli Investimenti in Opere

nell'Interesse della Repubblica sono state

aperte ieri le offerte di tre societa' che hanno

soddisfatto le condizioni della gara d'appalto:

il consorzio austriaco Ilbau, la societa' NGB e

la greca Atikat. Il consorzio austriaco e'

formato dall'italiana 'Impregilo', dalla svedese

'NC' e dalla 'Energoprojekt' di Belgrado, mentre

la societa' NGB e' formata dalla ditta francese

'Buig', dalla statunitense 'Pricker Foundation'

e dalla

compagnia petrolifera serba 'Jugopetrol'. Il ministro per la scienza e la

tecnologia della Serbia, Branislav Ivkovic ha detto ai giornalisti, dopo

l'apertura delle offerte, che la costruzione dell'autostrada comincera' gia'

dal primo trimestre del prossimo anno e che sul lavoro non avranno alcun

effetto le sanzioni. 'Gli offerenti hanno allegato alle rispettive

documentazioni di offerta un protocollo d'intento di rinomate banche mondiali,

nel quale si afferma la disponibilita' di queste ultime a finanziare il

progetto e tutti hanno depositato una garanzia di un milione di dollari che,

nel caso in cui il progetto non dovesse essere realizzato, rimarranno

dell'offerente', ha detto Ivkovic. Secondo le sue parole, il valore del

progetto ammonta a circa 800 miliardi di lire. Richiamando l'attenzione sulla

significativita' del progetto, Ivkovic ha aggiunto che il 70% del valore

dell'investimento rimarra' nell'economia locale tramite il coinvolgimento delle

industrie, dei lavoratori e di altri contributi".

("Danas", 3 dicembre 1999)

SERBI DEL KOSOVO, SERBI DI BELGRADO E DIPLOMATICI USA SI RIUNISCONO "IN

SORDINA" A SOFIA

A Sofia, in Bulgaria, si e' tenuta dal 10 al 12 dicembre un'importante riunione

non preannunciata e scarsamente pubblicizzata (il quotidiano bulgaro "Monitor",

esagerando, arriva a definirla "segreta") riguardante il Kosovo. Nella capitale

bulgara, infatti, una folta delegazione dei serbi del Kosovo, guidata dal

vescovo Artemije e dal presidente della Camera Nazionale Serba del Kosovo e

Metohija, Momcilo Trajkovic, si e' riunita per due giorni con diplomatici

statunitensi e con i dirigenti di due organizzazioni legate a doppio filo con

l'amministrazione USA: l'Istituto per la Pace e il Centro per gli Studi

Strategici. Da parte americana hanno partecipato John Menzes, del Dipartimento

di stato, gli esperti Landrum Boiling e David Steele, il direttore

dell'Istituto per la pace Daniel Server e l'ambasciatore USA a Sofia Richard

Miles. Daniel Server aveva organizzato a settembre, sotto il patrocinio di

Madeleine Albright, la firma da parte dei leader albanesi del Kosovo di una

dichiarazione unitaria per un Kosovo democratico e multietnico e domenica,

quando si sono conclusi i lavori a Sofia, ha affermato in merito a tale

dichiarazione: "Sono deluso, ritengo che non abbiano rispettato gli impegni e

che la dirigenza degli albanesi del Kosovo sia ben lontana dall'avere messo in

atto quello che ha firmato". Richard Miles e' stato in precedenza ambasciatore

(responsabile della missione) USA a Belgrado nel dopo-Dayton e si e' distinto

per avere promosso nel 1997 la campagna mirata a convincere gli albanesi del

Kosovo a partecipare alle elezioni serbe, campagna che ha spaccato il movimento

nazionale kosovaro, e per i suoi buoni rapporti personali con il regime (fino a

essere "congelato" un anno fa, quando la situazione in Kosovo e in Serbia si e'

radicalizzata - "Nova Makedonija", 12 dicembre 1998). Alla riunione si e'

aggiunta una delegazione da Belgrado, composta da Milan Protic, Dusan

Batakovic, Zoran Lutovac (tutti dell'Alleanza per i cambiamenti guidata da

Djindjic) e Predrag Simic (braccio destro di Draskovic - e' stato consulente

della delegazione serba a Rambouillet). Scopo dell'incontro e' stato quello di

mettere a punto una piattaforma per le trattative che i rappresentanti dei

serbi del Kosovo condurranno nelle loro visite ufficiali a New York e a

Washington, che si dovrebbero svolgere entro 3-4 mesi. L'unico a rilasciare

dichiarazioni e' stato un membro secondario della delegazione dei serbi del

Kosovo, Marko Jaksic, il quale ha affermato che la sua delegazione ha accettato

di rinunciare a utilizzare il termine "cantonizzazione", ma ha insistito

perche' nelle zone del Kosovo in cui i serbi sono in maggioranza essi abbiano

propri tribunali e una propria polizia. Sempre secondo Jaksic, la delegazione

serba e' stata categorica sul fatto che "in Kosovo non ci saranno ne' elezioni

ne' censimento fino a quando i serbi scacciati non torneranno nella provincia,

altrimenti verra' legalizzata la pulizia etnica in queste aree" e inoltre che

"del futuro del Kosovo-Metohija dovra' decidere la Serbia [...], non si deve

consentire alcun cambiamento nello status del Kosovo". Jaksic ha inoltre

affermato che i rappresentanti statunitensi non hanno polemizzato con i membri

della delegazione dei serbi e hanno promesso di riportare le loro posizioni in

un documento che verra' completato entro la fine di questa settimana.

Il quotidiano di Sofia "Monitor" nota come la Bulgaria sia diventata uno dei

centri delle manovre diplomatiche statunitensi nei Balcani, un fatto che

sembrerebbe confermato dalla recente nomina di un "calibro" della diplomazia

USA come Miles ad ambasciatore in un paese altrimenti non centrale nella

politica estera statunitense. Grazie anche ai buoni rapporti con la destra

bulgara al potere (la SDS), numerosi leader

dell'opposizione serba si sono recati negli

ultimi mesi a Sofia, da Zoran Djindjic, al

coordinatore dell'Alleanza per i cambiamenti,

Vladan Batic, al nuovo leader della Alleanza

Civica della Serbia (GSS), Goran Svilanovic, ai

sindaci di Nis e di Pirot. All'appello manca

solo Draskovic, ma, nota "Monitor", il suo

braccio destro Predrag Simic era gia' stato a

Sofia, mentre il sindaco di Sofia, Sofijanski,

molto attivo nei rapporti con la Serbia, ha

contatti regolari con la SPO e il sindaco di

Belgrado Dusan Mihajlovic, uomo di Draskovic.

(da "Danas" 13 e 14 dicembre 1999; "Monitor"

[Sofia], 14 dicembre 1999)

__________________________________________________________

"Notizie Est" e' una mailing list di notizie sui Balcani

e l'Europa Orientale, pubblicata dal sito web "I Balcani" e

archiviata su web all'indirizzo:

http://www.ecn.org/est/balcani

Se desiderate abbonarvi (gratuitamente) o essere rimossi

da questa lista e' sufficiente che lo comunichiate a:

est@ecn.org

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail