>.Trascrivo la parte finale di quest'ultimo pezzo:
"... Senza contae che l'ambiguo status del Kosovo, che formalmente fa tutt'ora parte della Federazione jugoslava benchè sotto aministrazione Onu, pone problemi irrisolti sia per la certeza del diritto, sia per la lentezza con cui la comunità internazionale sta definendo le regole per l'accesso ai bandi di gara internazionali per i progetti di ricostruzone, che in teoria dovrebbero avere quanto meno certezza procedurale.
In teoria, perchè se è comprensibile che un bando per la fornitura di infissi o materiali edili per la ricostruzione di emergenza delle abitazoni possa sfuggire alla regola della gara internazionale (com'è avvenuto) è più difficile capire perchè il rifacimento delle connessioni di telefonia mobile in Kosovo e la sua gestione (che facevano capo alla Telekom serba partecipata al 49% da Telecom Italia e dalla greca Ote) siano state affidate due giorni fa dal rappresentante dell'Onu Bernard Kouchner ad Alcatel e a Telecom Monaco (inteso come Principato, attraverso il quale passeranno le connessioni), nonostante il parere contrario dei responsabili kosovari albanesi che avrebbero preferito assegnare l'appalto alla tedeca Siemens. Paradossalmente, Telecom Italia gioisce: in Kosovo ha subito notevoli perdite, ma almeno non dovrà continuare a fornire un servizio che nessuno pagava più dalla fine della guerra (Elena Ragusin)".