("La Stampa" del 5/1/00)"Belgrado. L'attacco missilistico a un ponte sul quale stava passando un treno; il bombardamento di un convoglio di profughi a Djakovica e quello del palazzo della televisione a Belgrado sono i perni su ci ruotano le accuse mosse dai serbi alla Nato di fronte alla Corte di giustizia dell'Aia. Assistito da legali occidentali e legislatori russi, un tribunale interno jugoslavo ha presentato ieri al procuratore Carla Del Ponte tre corposi volumi nei quali sono elencate le violazioni dei trattati internazionali che sarebbero state commesse dalle autorità degli stati membri della Nato nei 78 giorni di bombardamento su Kosovo e Serbia. Per Belgrado, i leader militari e politici della Nato sono responsabili quanto il presidente serbo Milosevic, messo sotto inchiesta dalla Corte delle Nazioni Unite per crimini di guerra. Da parte sua Carla Del Ponte ha negato l'esistenza di un'inchiesta formale, anche se ha riconosciuto che il suo staff ha esaminato la documentazione. (Agi-Ap)".
Sicuramente i "legislatori russi" sono esperti in violazione di trattati internazionali (vedi Cecenia)....
Lo staff della signora Del Ponte troverà il tempo per interrogare il signor Giovanni Di Stefano, braccio destro di Arkan, che è stato arrestato in Gran Bretagna per reati ivi commessi negli anni '80, prima di trasferirsi a Belgrado?