Quattro parlamentari europei sostenuti da 70, attaccano davanti al Tribunale di prima istanza la decisione del PE sui poteri dell'OLAF21/01/2000 (Agence Europe)
Quattro deputati europei hanno annunciato la loro decisione di adire il Tribunale di prima istanza dell'UE per domandare la sospensione dell'esecuzione della decisione del PE del 19 novembre scorso, con la quale la plenaria aveva emendato il suo regolamento interno al fine di riconoscere le competenze dell'Olaf, ufficio di lotta anti frode. Willi Rothley, Klaus-Heiner Lehne, Johannes Voggenhuber e Oliver Dupuis sottolineano che la loro iniziativa è sostenuta da 70deputati che si oppongono alla decisione del 19 novembre che minaccia 'l'indipendenza dei deputati europei e la liberà del loro mandato". Essi auspicano che la commissione per il regolamento del PE deliberi di nuovo "per trovare una soluzione che non limiti così i diritti del PE e dei suoi deputati, che permetta al Parlamento di lavorare correttamente e che doti l'Olaf di una base giuridica adeguata".
Dopo molte discussioni burrascose, la maggioranza era stata finalmente riunita il 19 novembre al fine di votare la modifica del regolamento interno del PE. La contestazioni comunque non sono evidentemente cessate. I deputati "querelanti" contestano il fatto che "l'Olaf, un organo della Commissione, senza controllo né decisione giudiziaria, (possa) procedere ad un'inchiesta sui deputati europei" quando "l'immunità dei deputati è una protezione formale dei parlamenti di fronte ai poteri esecutivo e giudiziario, che i Parlamenti non possono sospendere che con una procedura chiaramente definita". Essi si preoccupano in particolare che l'Olaf possa "perquisire tutti gli uffici dei deputati" senza mandato giudiziario.
Questi quattro deputati protestano anche contro l'obbligo fatto ai deputati e funzionari del PE di riferire all'Olaf "tutte le informazioni su possibili azioni delittuose a scapito dell'UE". Essi considerano che un deputato non potrà più "ricevere informazioni in piena confidenza, informazioni necessarie all'esercizio del suo mandato, se è obbligato e comunicarle immediatamente alla sua amministrazione".
Essi ritengono infine che la base giuridica sulla quale l'Olaf è stato creato è "dubbia" perché fondata sul "regolamento interno della Commissione". EUROPE ricorda che l'Olaf è stato istituito il 28 aprile scorso con una decisione della Commissione, ma che questa decisione non è stata applicata fino all'entrata in vigore, il 1 giugno, del regolamento interno del Consiglio e del PE che dirige le inchieste condotte dall'Olaf.