Il Tribunale di primo grado dovrebbe pronunciarsi il 7 febbraio sulla sospensione eventuale della decisione del PE che permette indagini dell'Olaf al suo interno
27/01/2000 (Agence Europe)
Il Tribunale di primo grado dell'UE dovrebbe pronunciarsi il 7 febbraio prossimo sulla sospensione eventuale della decisione del Parlamento europeo che permette all'ufficio di lotta antifrode, l'OLAF, di effettuare indagini al suo interno. Lo hanno indicato quest'oggi, mercoledì, i quattro parlamentari che hanno inoltrato il ricorso e che hanno formulato la richiesta di sospensione depositata la settimana scorsa contro questa decisione. Si tratta di Willi Rothley, Klaus-Heiner Lehne, Johannes Voggenhuber e Olivier Dupuis (vedi EUROPE del 21 gennaio, p.12).
Durante la plenaria di novembre, il Parlamento aveva adottato con 406 voti a favore, 61 contrari e 21 astensioni, la decisione che adatta il suo regolamento alle procedure d'indagine interna dell'OLAF determinata nell'ambito dell'accordo interistituzionale concluso nel maggio scorso (vedi EUROPE del 20 novembre, p.15). Se il Tribunale di Lussemburgo accetta di sospendere la decisione, basterà per incitare la Commissione e il Consiglio a riprendere la discussione, ha auspicato l'eurodeputato Willi Rothley. Invece, ha osservato, "se no lo fa, la procedura potrebbe avere un esito incerto tra due o tre anni". I parlamentari insistono sul fatto che sostengono la lotta contro le frodi, ma che gli eletti non possono essere sottoposti alle stesse regole dei funzionari, tanto più che "i parlamentari non hanno potere di esecuzione del bilancio", ha insistito Olivier Dupuis.