28/01/2000 (Agence Europe)
Durante la discussione di mercoledì sul parere della Commissione sulla CIG (vedi EUROPE di ieri, pp.4 e 5), il presidente del gruppo PPE/DE, il tedesco Hans-Gert Pöttering (CDU) ha chiesto in particolare quale opzione, riguardante il numero di commissari, la Commissione preferisca. Come si potrà ampliare l'ordine del giorno della CIG e se la Commissione è pronta ad impegnarsi con il Parlamento in questa direzione. (Inoltre, ha deplorato una dichiarazione di Kinnock ad un giornale, al quale avrebbe dichiarato che l'aggiornamento della dichiarazione della Commissione sui suoi orientamenti strategici era "un giochetto del Parlamento europeo). Per parecchi commissari, abbiamo lasciato aperte due possibilità, in modo che le altre istituzioni possano partecipare al dibattito su questo tema fondamentale, ha spiegato Prodi. Barnier ha detto che, leggendo il parere della Commissione, risulta che sono contemplati tutti i temi, ben oltre quelli rimasti in sospeso ad Amsterdam, il che è di per sé un'apertura per un ordi
ne del giorno ampio. Per quanto riguarda il collegio, "esistono divergenze di opinioni tra noi, che non nascondiamo. Ma questa formula, con due opzioni, ha anche una vocazione pedagogica, in quanto suscita la discussione", ha precisato. Per il presidente del gruppo socialista, lo spagnolo Enrique Baron Crespo, il problema fondamentale è il funzionamento democratico ed efficace delle istituzioni. Baron ha insistito sull'estensione della codecisione ed ha chiesto se la Commissione sia pronta a ricercare una linea politica comune con il PE. "Senza una cooperazione stretta ed una unità d'azione effettiva, non otterremo risultati alla CIG", gli ha risposto Prodi. Il commissario Barnier ha insistito sul legame stabilito dalla Commissione tra la nuova maggioranza qualificata al Consiglio e la codecisione del PE. Il vicepresidente liberale Bertel Haarder si è congratulato per le proposte della Commissione in materia di trasparenza. Il deputato danese ha chiesto inoltre se la composizione della Commissione permetterà
che tutti i paesi siano rappresentati a turno o se ci saranno paesi che avranno sempre rappresentanti al collegio. Il presidente Prodi ha ripetuto che l'opzione dei 20 commissari comporta una rotazione, il che significa che tutti i paesi, persino l'Italia o la Francia, non avranno alcun commissario per un certo periodo. Il copresidente belga del gruppo Verdi/ALE, Paul Lannoye, avrebbe auspicato più ambizione su alcuni punti, menzionando il caso della maggioranza qualificata, che, sì, sarebbe estesa, ma con eccezioni come nel caso della politica fiscale. Barnier si è dichiarato sorpreso per l'apprezzamento di Lannoye. "Molto francamente, se leggete questo testo obiettivamente, vi vedere più idee che piccole proposte tecniche. Sulla fiscalità, alcuni paesi riterranno sicuramente che le nostre proposte sono estremamente ambiziose", ha detto, aggiungendo: "su questo punto, abbiamo proposto che la maggioranza qualificata si applichi ai problemi fiscali che sono importanti per il buon funzionamento del mercato".
A nome del gruppo della Sinistra unitaria/NGL, la tedesca Sylvia Kaufmann ha insistito sull'importanza della Carta dei diritti fondamentali e sulla necessità di ottenere una riforma approfondita, ed ha detto che non capisce perché si dovrebbe mantenere l'unanimità per i problemi sociali. Barnier ha risposto che la Commissione dà parecchia importanza allo sviluppo della dimensione umana dell'UE ed ha detto anche che la scelta della doppia maggioranza "Stati/cittadini" per il Consiglio deve permettere di contribuire ad un'autentica riduzione del deficit democratico. Il presidente del gruppo Unione per l'Europa delle Nazioni, il francese Charles Pasqua, si è opposto all'impostazione che consisterebbe nel fare dell'unanimità l'eccezione e ha insistito sulla necessità di consultare e di associare i cittadini alle decisioni che saranno prese. Barnier ha ripetuto che la Commissione ha auspicato un grande dibattito e che lo organizzerà. Il radicale belga Olivier Dupuis, eletto in Italia sulla Lista Bonino, si è cong
ratulato per alcune proposte coraggiose, ma ritiene che solo l'elezione del presidente della Commissione a suffragio universale permetterebbe di rendere autorità alla Commissione, molto indebolita dopo le dimissioni della Commissione Santer. Prodi ha risposto che la nuova Commissione ha intrapreso la sua riforma per rafforzare l'istituzione, aggiungendo che questo è importante anche per il Parlamento: "O questo andrà a vantaggio di entrambi, oppure entrambi saremo perdenti". Per il gruppo Europa della democrazia e delle diversità, Jens-Peter Bonde ha chiesto, menzionando critiche del commissario Nielson in un documento interno della Commissione: "Chi dirige la Commissione, i commissari o i funzionari ?". "La Commissione è un organo politico, l'amministrazione, con una certa indipendenza, deve applicare le decisioni. Intendo rafforzare il carattere politico della Commissione", gli ha risposto Prodi.