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Partito Radicale Centro Radicale - 2 febbraio 2000
UE/PE/AUSTRIA

Appello a una dichiarazione del Consiglio e della Commissione in plenaria - Dubbi sulla legittimità della dichiarazione di lunedì

02/02/2000 (Agence Europe)

Vari gruppi politici del Parlamento europeo chiederanno mercoledì all'apertura della sessione plenaria, che la presidenza portoghese e la Commissione vengano a fare davanti ai deputati una dichiarazione sulla situazione in Austria e sulla dichiarazione pubblicata lunedì dalla presidenza portoghese (cfr. EUROPE di ieri, pag. 9).

Così il presidente del gruppo liberale Pat Cox ha scritto alla presidentessa del PE per chiedere di aggiungere queste dichiarazioni all'ordine del giorno, soprattutto per ottenere delle spiegazioni sulla dichiarazione di lunedì (il gruppo teme che possa, per finire, aiutare l'FPÖ). Francis Wurtz, presidente del gruppo Sinistra unitaria ha anche scritto a Nicole Fontaine per chiedere una dichiarazione del Consiglio e della Commissione, temendo una "banalizzazione dell'estrema destra" in Europa.

Il socialdemocratico austriaco Hannes Swoboda ha dichiarato dal canto suo alla stampa di non essere "felice" della dichiarazione dei 14 Stati membri che, secondo lui, avrebbe dovuto essere più "condizionale". E falso, ha sottolineato Swoboda, "pretendere che siamo arrivati a questa situazione perché la sinistra avrebbe rifiutato di formare un governo con la destra". I socialdemocratici sono sempre pronti a formare detto governo "ma non con Schüssel, in cui non si può avere sempre fiducia. La sinistra austriaca è pronta a ripartire con nuove persone, nuovi atteggiamenti, da ambo i lati" ha aggiunto, lasciando capire che il cambiamento di persone riguarderebbe anche l'ex cancelliere Victor Klima.

Il deputato della CDU Harmut Nassauer ha denunciato dal canto suo "la flagrante irregolarità", dal punto di vista del diritto europeo, "delle minacce contro l'Austria" e ritiene che i quattordici Stati membri non avrebbero dovuto sottoscrivere una dichiarazione dal contenuto di quello di lunedì.

Olivier Dupuis (Lista Bonino) ha preferito insistere sulle inadempienze alla democrazia negli Stati membri che "sono saliti in prima linea in questa nuova crociata, la Francia, il Belgio e l'Italia" e ha considerato la dichiarazione di lunedì "pura follia sia dal punto di vista giuridico che politico".

La delegazione dell'OVP al Parlamento boccia la dichiarazione dei Quattordici

I sette deputati europei dell'Osterreichische Volkspartei (il partito di Wolfgang Schüssel) hanno diffuso una dichiarazione comune in cui bocciano la dichiarazione dei quattordici Stati membri di lunedì ritenendola "sproporzionata" e deplorando che sia stata adottata senza instaurare dapprima un dialogo con le autorità austriache. L'Austria, affermano è "una democrazia stabile in cui la costituzione garantisce i diritti umani e le libertà fondamentali", dotata di una giustizia indipendente ed è "un paese aperto sul mondo in cui la xenofobia e la discriminazione degli stranieri non hanno luogo di essere. L'Austria sottoscrive evidentemente i valori fondamentali dell'UE e vi si conforma e "non merita per niente" di essere isolata, dicono i deputati europei dell'OVP.

 
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