PROPOSTA DI RISOLUZIONE
presentata con richiesta di iscrizione all'ordine del giorno della discussione su problemi di attualità, urgenti e di notevole rilevanza
a norma dell'articolo 50 del regolamento
dagli onn. Dupuis, Dell'Alba, Turco
a nome del gruppo TDI
sui negoziati in Austria per la formazione del governo
B5-0104/2000
Risoluzione sui negoziati in Austria per la formazione del governo
Il Parlamento europeo,
- visti gli articoli 6 e 7 del trattato sull'Unione,
A. considerando le dichiarazioni con cui la Presidenza portoghese e diversi capi di Stato e di governo hanno manifestato la loro volontà di applicare sanzioni all'Austria in caso di formazione di un governo composto dai cristiano-democratici e dall'FPÖ,
B. considerando che simili prese di posizione prefigurano iniziative bilaterali che esulano dal quadro giuridico previsto dal trattato e dalle competenze della Presidenza in carica e quindi non rientrano negli articoli 6 e 7 del trattato UE,
C. considerando che la formazione di un governo in un paese membro dell'Unione non potrebbe costituire in sé "una violazione grave e persistente" dei principi basilari dell'Unione, a prescindere dalle componenti di detto governo,
D. considerando pertanto che né un terzo degli Stati membri né la Commissione hanno proposto ufficialmente di attivare la procedura di cui agli articoli 6 e 7 del trattato UE,
E. considerando altresì che la Commissione ha escluso che nella fase attuale si possa adottare una qualsivoglia posizione in merito alla circostanza che a conclusione delle elezioni legislative in Austria due partiti abbiano deciso di formare una coalizione governativa,
F. considerando le gravi e persistenti violazioni dei principi basilari dell'Unione all'interno di taluni paesi membri dell'Unione e in particolare in Italia, Francia e Belgio,
G. considerando che nella fase attuale il programma del nuovo governo austriaco non è noto e quindi è impossibile esprimere un giudizio preventivo sulle scelte che saranno adottate;
1. riconosce al popolo austriaco la piena legittimità per scegliere, attraverso elezioni libere e democratiche, i propri rappresentanti politici;
2. ritiene completamente inopportuna la presa di posizione del Consiglio e si riserva di esaminare, se del caso, la situazione austriaca e quella di ogni altro paese membro dell'Unione, iniziando da quelli più volte condannati dalla Corte europea per i diritti dell'uomo;
3. incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione e ai governi degli Stati membri.