DIBATTITO SULLA SITUAZIONE IN KOSOVO ? INTERVENTO DI OLIVIER DUPUIS
Strasburgo, 17 febbraio 2000
Dupuis (TDI). ? Signor Presidente, Signor Commissario, cari colleghi, noi non abbiamo firmato questa risoluzione di compromesso per due ragioni. La prima è che uno dei nostri colleghi, conosciuto per le sue posizioni di aperture e di tolleranza, il Sig. Sakellariou, per non citarlo, vi ha opposto il suo veto virile, volendosi ergere a difensore della vostra moralità. Non dubito, e credo che nemmeno voi ne dubiterete, che si tratti di un nuovo importantissimo contributo da parte sua alla lotta antirazzista e contro l'intolleranza. L'altra ragione è che questo testo, purtroppo, non va molto lontano. Credo che giunga, attraverso una serie di artifici, ad evitare accuratamente di affrontare la questione centrale che è quella dello statuto finale del Kosovo. Dubito che qualcuno tra voi arrivi a credere che il Kosovo possa ancora far parte un giorno della Jugoslavia. Dubito anche che qualcuno di voi possa credere che Milosevic potrebbe resistere a lungo se la comunità internazionale risolvesse finalmente la questi
one dello statuto finale del Kosovo. Dubito ancora che qualcuno di voi possa pensare che, nella situazione attuale, Milosevic non abbia interesse a fare tutto il possibile per destabilizzare il Kosovo ciò che del resto sta facendo e che noi abbiamo già visto. Infine non penso che qualcuno di voi possa credere che lo statu quo attuale apporti la benché minima stabilità e quindi il minimo sviluppo in Kosovo. Del resto è interessante leggere, nella risoluzione di compromesso, un lapsus che vi è indubbiamente sfuggito. Voi condannate il primo attacco diretto contro le truppe della KFOR. Non vorrei che foste degli uccelli del malaugurio ma temo che, non affrontando il vero problema, finiate per esserlo e vi lascio l'intera responsabilità di quanto potrà accadere. Credo al contrario che sia nostro dovere invitare la Commissione ed il Consiglio, che sfortunatemente è un po' assente, a porre con forza alle Nazioni Unite la questione dello statuto finale del Kosovo, della moltiplicazione di micro stati in questa regi
one, del dopo?Dayton, e infine la questione di una stabilità reale che possa finalmente permettere la costruzione della democrazia in questi paesi, e dare una politica all'Unione europea in questa regione. Sottolineo per finire che dal mese di luglio noi abbiamo chiesto al consiglio e alla Commissione un'azione energica per la liberazione dei tre mila prigionieri kosovari, di Flora Brovina, di Albin Kurti, di Ukshin Hoti. Noto che l'Unione europea si appresta a levare alcune sanzioni e che in controparte noi non abbiamo ottenuto una sola liberazione di questi prigionieri. Perché?