Dichiarazione di Nikolaj Khramov, segretario dell'ARA
Mosca, il 22 febbraio 2000
"Non sono d'accordo con la dichiarazione fatta oggi da Grigorij Javlinskij sull'esercito professionale e sul referendum. Purtroppo il leader del "Jabloko" ripete testualmente le parole dei "promotori" dell'esercito professionale al Ministero della Difesa che da anni seppelliscono non solo i progetti della professionalizzazione del nostro esercito, ma, in generale, qualsiasi tentativo di riformare l'esercito.
Le parole che passare all'esercito professionale vuol dire dover affrontare un grosso lavoro e che simili questioni non sono da sottoporre ai referendum sarebbero naturali per un generale Kvashnin, ma non per un politico che dichiara di essere fedele alle riforme liberali e guida un partito che egli stesso definisce come "civile". Chi deve decidere se non i cittadini russi? Possono farlo gli "orsi" della Duma insieme al Partito Comunista? Non La capisco, Grigorij Alekseevich...
Pero', condivido una dichiarazione di Javlinskij sul referendum della Coalizione delle Forze di Destra: non bisogna farne un show politico. Soprattutto se la pubblicita' che fanno al loro referendum come a un referendum "per l'esercito professionale" ha disinformato non solo il cittadino qualunque, ma addirittura lo stesso Javlinskij: mentre il referendum proposto dalla Coalizione non dice una parola sull'esercito professionale, ma propone soltanto di inviare i militari di contratto nelle zone di conflitto!"
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