Pedofilia, parla sopravvissuta all'orrore in Belgio
Venerdi 9 Giugno 2000
Roma. »Sono stata costretta a uccidere . E' l'agghiacciante confessione di Regina Louf, una donna 31enne che tra il 1972 e il 1984 è stata vittima di un racket di pedofili in Belgio. La Louf ha parlato del suo dramma per la prima volta ieri pomeriggio in diretta esclusiva ai microfoni di »Baobab su Raiuno, raccontando di vere e proprie »battute di caccia durante le quali un gruppo di uomini, fra cui alcuni potenti del Belgio, inseguivano i bambini in una grande tenuta. »Ho subito violenze dal '72 all'84 - ha spiegato Regina - mi avevano introdotto in un giro organizzato dove c'erano degli addestratori che facevano girare questi bambini a pagamento. Mia nonna e mia madre facevano parte del racket e la persona che mi ha introdotto in questo giro sono sicura che è ancora attiva e "addestra" i bambini". "Le pratiche di abuso erano sadiche, violente", ha proseguito, rivelando di aver assistito "a due omicidi" e di essere stata costretta "a torturare altri bambini". »A volte - ha continuato la donna - ho dovuto
prendere parte all'uccisione perché volevano che ci fosse un altro colpevole, un'altra persona che si assumesse tutta la colpa .