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Partito Radicale Centro Radicale - 16 giugno 2000
PE/UE/Rapporto Turco sui Fondi Strutturali 1998: intervento di Maurizio Turco

Strasburgo, 15 giugno 2000.

Dibattito sul Raporto Turco sui Fondi Strutturali 1998 - Intervento di Maurizio Turco

Turco (TDI), relatore. - Signor presidente, onorevoli colleghi, signor Commissario, la commissione per la politica regionale, i trasporti e il turismo ha esaminato la decima relazione annuale della Commissione europea sui Fondi strutturali, relativa all'esecuzione degli interventi attuati nel 1998. Come sapete, un'esecuzione sana ed efficiente dei Fondi strutturali riveste un'importanza fondamentale per la credibilità e l'efficacia delle Istituzioni comunitarie e, in particolare modo, del Parlamento europeo, viste le sue funzioni di controllo. Nella nostra relazione, approvata all'unanimità, abbiamo preso atto dell'utilizzo completo delle risorse a disposizione per il 1998, ma abbiamo dovuto notare che continuano a sussistere notevoli differenze nell'esecuzione fra un obiettivo e l'altro, fra i diversi Stati membri e le varie regioni, e che questo pieno utilizzo è stato possibile solo grazie a meccanismi di com-pensazione che, di fatto, lo hanno reso poco trasparente. Auspichiamo pertanto che le nuove regole

della programmazione oggi in vigore consentano di garantire meglio la trasparenza della gestione di bilancio ed evitino le consuete strozzature annuali di liquidità. Per quanto riguarda il coordinamento, esortiamo la Commissione e gli Stati membri a coordinare maggiormente la politica dei Fondi strutturali con il Fondo di coesione, con gli altri strumenti di sviluppo regionale e con i differenti strumenti finanziari dell'Unione europea, quali le reti transeuropee e lo schema di sviluppo dello spazio europeo. Questo perché siamo convinti che solo agendo in modo coordinato si può pensare di ridurre i divari strutturali fra regioni ed aree europee. In materia di addizionalità, che è uno dei principi fondamentali dei Fondi strutturali, invitiamo la Commissione a trovare al più presto strumenti per verificarla meglio e procedure più trasparenti per valutarla. Esortiamo vivamente gli Stati membri ad applicare rigorosamente questo principio. Riteniamo inoltre che, nel rispetto del principio di partenariato, la dec

entralizzazione della gestione debba accompagnarsi ad un chiarimento delle responsabilità e del ruolo dei diversi partner e ad una chiara distinzione delle varie funzioni e responsabilità. Abbiamo constatato altresì che i risultati delle valutazioni intermedie non sono spesso confrontabili e quantificabili, a causa dell'utilizzo di indicatori inadeguati ed insufficienti, motivo per cui è assolutamente necessario disporre di criteri obiettivi e di metodi di valutazione più idonei a misurare i risultati dei programmi. Abbiamo inoltre constatato che le missioni di controllo, svolte a norma di regolamento nel 1998, pur se inspiegabilmente e pericolosamente diminuite rispetto all'anno precedente, hanno in ogni caso permesso di evidenziare tutta una serie di insuf-ficienze, dalla mancanza di sistemi di controllo in alcuni programmi al cofinanziamento di spese non ammissibili. Questa constatazione ci ha spinti a ritenere che le attività di controllo della Commissione nel 1998 siano state, purtroppo, ancora insoddis

facenti e che debbano essere adeguatamente rafforzate per poter garantire una corretta applicazione dei regolamenti dei Fondi strutturali. Nella nostra relazione invitiamo, di conseguenza, la Commissione europea e gli Stati membri ad adottare al più presto una serie di azioni, sia per intensificare i controlli che per meglio informare il Parlamento delle misure adottate per aumentare la trasparenza e la buona esecuzione dei Fondi strutturali. Poiché questa decima relazione annuale era in particolare modo dedicata alle misure di promozione dello sviluppo locale, abbiamo preso atto della loro importanza strategica e sottolineiamo il loro importante contributo allo sviluppo regionale. Infine, signor Commissario, mi permetto di sottolineare che la nostra relazione è coerente con l'opinione da lei manifestata il 5 giugno scorso a Bruxelles, quando ha affermato che, in un'ottica di trasparenza, l'ultimo dei contribuenti europei deve sapere dove e come vengono spese le risorse comunitarie relative ai Fondi struttur

ali. Lascio a lei il compito di valutare se una relazione della Commissione, come quella per il 1998, possa permettere non dico all'ultimo, ma a uno qualsiasi dei contribuenti europei di soddisfare il suo desiderio. Signor Presidente, mi sia permesso per ultimo di indicare la mia posizione sui 7 emendamenti che voteremo venerdì. Io stesso ho presentato un emendamento tecnico, il terzo, per correggere un errore di trascrizione che rischiava di creare confusione e rendeva incoerente il paragrafo 28 rispetto al resto della relazione. Accetto inoltre gli emendamenti nn. 1 e 2, perché sono in linea con la relazione. Non posso invece accettare gli emendamenti nn. 4, 5, 6, e 7, perché li giudico una forzatura rispetto al resto della nostra relazione. Vorrei, in ogni caso, ringraziare per la collaborazione i colleghi autori di questi ultimi emendamenti, gli onorevoli Nogueira e Larrea, e rendere pubblicamente atto della coerenza della loro impostazione, pur non condividendola.

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