La zona del Caucaso potrebbe riacquistare pace, sicurezza, stabilità politica e prosperità economica grazie all'attuazione di un "Patto di stabilità per il Caucaso", secondo una relazione del CEPS
05/07/2000 (Agence Europe)
Il Centre for European Policy Studies (CEPS) ha pubblicato recentemente un documento di lavoro (A Stability Pact for the Caucasus, elaborato da Michael Emerson) in cui propone un approccio e uno scenario che, a suo parere, potrebbero permettere ai responsabili politici dei paesi del Caucaso (Armenia, Azerbaigian, Georgia), sostenuti dai dirigenti dell'UE, degli Stati Uniti e della Russia, di elaborare un "Patto di stabilità per il Caucaso". L'idea di preparare un Patto di stabilità per porre fine all'instabilità permanente di questa zona sottoposta a continui conflitti locali e di promuovere uno sviluppo economico, politico ed interregionale del Caucaso viene dagli stessi paesi interessati. Nei mesi scorsi, i capi di Stato e di governo di Armenia, Azerbaigian, Georgia e Turchia hanno infatti richiesto, separatamente, un'azione multilaterale concertata per affrontare, tutti insieme, i problemi fondamentali del Caucaso.
L'esistenza di questa volontà comune, di questo consenso politico tra i paesi del Caucaso, di collaborare per un futuro migliore, deve incitare i "grandi" a livello internazionale a prendere l'iniziativa, afferma il CEPS. L'UE, la Russia e gli Stati uniti "hanno ora l'occasione, ma anche l'obbligo di approfittare di questa occasione". Gli autori chiedono che le tre potenze mondiali si mettano d'accordo su una struttura di base per il Patto di stabilità e che istituiscano un "gruppo di contatto" per il Caucaso, che dovrebbe comprendere rappresentanti dei tre paesi del Caucaso, degli Stati Uniti, della Russia e dell'UE, nonché dei due paesi confinanti con quest'area, la Turchia e l'Iran. Questo gruppo di contatto potrebbe poi elaborare gli assi del Patto di stabilità, che dovrebbero essere:
Soluzione dei conflitti in atto, specialmente nel Nagorny-Karabakh e in Abkhasia (gli autori dello studio propongono elementi concreti per porre fine a questi conflitti);
Integrazione regionale. Si propone in particolare che l'Armenia, l'Azerbaigian e la Georgia creino una Comunità del Caucaso del Sud ("South Caucasus Community", SCC) che dovrebbe innanzitutto organizzare una cooperazione regionale in materia di sicurezza. La seconda priorità del SCC dovrebbe essere quella di ristabilire i flussi commerciali del passato, di sviluppare reti regionali di infrastrutture e di creare un'amministrazione efficace per tutta la zona. L'obiettivo dovrebbe essere una zona di libero scambio tra i tre paesi. Il SCC dovrebbe anche insediare istituzioni comuni, tra cui un Consiglio dei ministri e un'assemblea parlamentare;
Rendere sicura la zona, con un ruolo centrale per l'OSCE, specialmente nel campo delle attività di mantenimento della pace nelle zone che precedentemente erano in guerra. L'OSCE dovrebbe negoziare anche la riduzione degli armamenti e garantire la sicurezza delle frontiere;
Cooperazione tra l'UE, la Russia e il Caucaso meridionale. Nell'ambito dell'Accordo di partenariato e di cooperazione (APC), l'UE e la Russia dovrebbero sviluppare una "Dimensione settentrionale" della loro cooperazione, analoga alla "Dimensione nordica" istituita dall'UE per la zona attorno al Baltico. A breve termine, si dovrebbe privilegiare un aiuto d'urgenza alla popolazione in Cecenia e nel Nord del Caucaso. A più lunga scadenza, si potrebbe esaminare la possibilità di un'assistenza tecnica e finanziaria;
Rafforzare la "Cooperazione economica del Mar Nero" (BSEC) e trasformarla in "Cooperazione del Mar Nero e del Caucaso" (BSC) di cui l'UE dovrebbe diventare membro a pieno titolo;
Sviluppo delle risorse petrolifere e di gas. Il Patto di stabilità trasformerà fondamentalmente il clima economico, riducendo i rischi politici e attirando nuovi investimenti stranieri. Questo apporto di nuovi capitali e di esperienze tecniche potrebbe permettere ai paesi del Caucaso di valorizzare le importanti risorse petrolifere e di gas esistenti per assicurare lo sviluppo globale della zona. La nuova stabilità agevolerebbe anche il transito dell'energia verso i mercati d'Europa occidentale attraverso oleodotti e gasdotti.
Lo studio A Stability Pact for the Caucasus è disponibile al CEPS. Place du Congrès 1, B-1000 Bruxelles (Tel.: 32.02.229.39.11 / Fax: 32.02.219.41.51).