Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mer 30 apr. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Mihai - 10 luglio 2000
Addio a Microsoft, la Cina sceglie Linux
Il governo di Pechino caldeggia l'adozione del sistema operativo "open": "E' gratis e più sicuro di Windows"

La Repubblica ON LINE

http://www.repubblica.it/online/tecnologie_internet/linux1/cina/cina.html

di RICCARDO STAGLIANO'

ROMA - E' il software dall'anima più "comunista" in circolazione e non sorprende che il governo cinese abbia deciso di adottarlo in massa. In più il finlandese Linux (scaricabile gratis dalla Rete, modificabile a piacere a patto che sia poi messo a disposizione di tutti) è molto più genuinamente "rivoluzionario" di quanto non lo sia Windows, epitome - agli occhi del Consiglio del Popolo - del neo-imperialismo americano. "Non vogliamo che una compagnia sola monopolizzi il mercato informatico" ha dichiarato, senza arrossire, Chen Chong, sottosegretario all'industria informatica, caldeggiando la causa del sempre più popolare "open source". E ha aggiunto: "Con Linux possiamo controllare la sicurezza del sistema e, quindi, il nostro destino".

Il recente innamoramento di Pechino per l'unica vera alternativa al quasi ubiquo sistema operativo di Microsoft ha infatti motivi politici oltreché economici. L'anno scorso un grosso scandalo era scoppiato intorno alle voci che Windows avesse nascosto al suo interno un meccanismo (la cosiddetta NsaKey) che avrebbe consentito al governo americano di entrare furtivamente nel cervello del computer che lo utilizzava. L'azienda di Redmond aveva sdegnosamente smentito, ma i dubbi sono rimasti. E senza "sicurezza nelle informazioni - avvertiva tempo fa il Quotidiano dell'esercito di liberazione del popolo - non può esistere una sicurezza nazionale né economica né politica né militare".

Timori tanto più acuti dal momento che le vendite dei programmi Microsoft sono molto cresciute negli ultimi tempi, con un aumento dell'80 per cento solo a considerare l'anno scorso. L'attitudine dei cinesi nei confronti di Bill Gates e della sua compagnia non è stata sempre ostile, anzi: credendo fortemente nel potenziale enorme che quel mercato costituiva, nelle sue varie visite ufficiali il fondatore dell'azienda era stato sempre accolto come un eroe. Quello che però gli utenti informatici gli avrebbero presto rinfacciato era lo stabilire prezzi troppo alti, una prassi che incoraggia l'altissimo livello di pirateria informatica cui si assiste nel Paese (il 95 per cento dei programmi sono copiati illegalmente, secondo fonti Bsa dell'anno scorso).

Quale migliore soluzione, quindi, di un sistema operativo gratuito e che, per di più, lasciava ai programmatori la facoltà di controllare e modificare il codice sorgente mettendosi così al riparo da qualsiasi manipolazione da parte di malintenzionati? Entro la fine del 2000 la Cina potrebbe diventare, per dimensioni, il terzo mercato del mondo per quanto riguarda i pc e le vendite di software sono previste in crescita almeno del 30 per cento. In questo scenario le possibilità di espansione di Linux sono enormi. Già adesso un terzo dei server (i grossi computer che fanno funzionare i siti Internet) lo adopererebbe, stando ai dati forniti da Liu Bo, amministratore di Red Flag, un'azienda sponsorizzata dal governo e che produce programmi con esso compatibili. La percentuale potrebbe passare al 50 per cento l'anno prossimo e al 30 per cento per quanto riguarda i pc da tavolo.

E, sebbene l'autorevole Idc parli di cifre ben più modeste (il 3 per cento dei server dell'anno scorso avrebbe montato Linux e la cifra potrebbe raddoppiare quest'anno), è certo che l'imprimatur governativo potrà accelerare nettamente l'adozione del sistema "free". La Great Wall Computer, una dei principali produttori di hardware locali, ha già consegnato 200 mila pc da tavolo con Linux installato. Non è che un'inizio, ma un inizio promettente, e non era proprio Mao Zedong a insegnare che "il viaggio più lungo comincia con un passo"?

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail