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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Rinascimento - 6 agosto 2000
PANNELLA: ANCHE D'AMATO CONTRO RIFORMA AMERICANA E RIVOLUZIONE LIBERALE? ANCHE PER LA 'NUOVA' CONFINDUSTRIA I RADICALI COME PIDOCCHI NELLA NOBILE CRINIERA DELLA PROPRIA STORIA?
SE COSI FOSSE, PECCATO. LA PROSSIMA LEGISLATURA SARA' CARATTERIZZATA E CONDIZIONATA, CHE VINCA IL NUOVO FASCIO O I VECCHI ASSETTI DEL BLOCCO SOCIALE AL POTERE, DALLA PRESENZA O DALLA ASSENZA DELLA FORZA RADICALE.

Roma, 6 agosto 2000

"Confindustria ribadisce da dieci anni ormai che il passaggio al maggioritario vero è condizione preventiva per il funzionamento liberale del sistema paese, e per l'economia italiana. Da tre anni anche il Fondo Monetario Internazionale va predicandolo per l'intero mondo a economia globalizzata.

Le proposte di D'Amato e della sua organizzazione lanciate oggi con l'intervista a De Bortoli, sembrerebbero essere le stesse e andare nella stessa direzione delle lotte che da molti, molti anni impegnano la vita stessa di migliaia e migliaia di militanti radicali, avendo suscitato decine di milioni di richieste politiche e referendarie di cittadini italiani, e imponendo alle stesse istituzioni di confrontarsi con esse, o di violare la stessa propria legalità per evitarle.

Berlusconi, e il Polo tutto, sono per controriforme proporzionali, per scelte antiliberali e antianglosassoni, operano per costituire un fascio sociale e politico attorno al potere di una persona, esperienza e illusione già conosciuta dall'Italia. Il Centro Sinistra - da parte sua - non può che imprimere alle riforme economiche e istituzionali ritmi e dimensioni incompatibili con le urgenze oggettive della società e della economia, espressione - com'è - di un blocco sociale residuale e di potere tendenzialmente conservatore.

Noi prendiamo atto - purtroppo - del fatto che anche D'Amato sembrerebbe finora ben determinato a considerare le lotte, gli obiettivi, l'esistenza stessa del movimento radicale italiano come in altri tempi altri individuavano forze da loro autonome e critiche come pidocchi nella criniera del nobile destriero della propria storia. E a trattarli di conseguenza. Fu ed è un errore. Se così è, peccato.

Quanto a noi faremo l'impossibile per assicurare al prossimo Parlamento un folto gruppo di parlamentari militanti capaci delle libertà e della Riforma.

Vincano - infatti - gli uni o gli altri, al punto in cui siamo, la presenza o l'assenza radicale nel prossimo Parlamento ne costituirà un connotato fondamentale per riconoscerne sin dall'inizio funzione e destino. Lo ripeto: che vincano gli uni o gli altri, il vecchio potere o il 'nuovo' fascio, le due gambe del regime burocratico e partitocratico".

 
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