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Partito Radicale Radical Associa - 24 agosto 2000
La tragedia del Kursk: dichiarazione di Nikolaj Khramov

LA TRAGEDIA DEL SOMMERGIBILE "KURSK". OGGI NON SI PUO' PIU' AFFERMARE: "E' PEGGIO DI UN CRIMINE - E' UN ERRORE". LE AUTORITA' HANNO CONSAPEVOLMENTE LASCIATO MORIRE I MARINAI SUL FONDO DEL MARE DI BARENTS. SERGEEV E KUROEDOV VANNO IMMEDIATAMENTE DIMESSI E PROCESSATI. IL PRESIDENTE PUTIN MERITA LE DIMISSIONI - SE NON QUELLE LEGALI (CHI SONO I GIUDICI?), ALMENO LE DIMISSIONI POLITICHE E MORALI.

LA DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO DELL'ARA NIKOLAJ KHRAMOV

Mosca, li' 21 agosto 2000

Ahime', oggi non si puo' piu' citare la famosa frase: "e' peggio di un crimine - e' un errore". Purtroppo le notizie che arrivano ogni ora all'opinione pubblica russa e quella internazionale portano alla sempre piu' definitiva e terrificante consapevolezza:i marinai del sommergibile "Kursk", sopravissuti alla catastrofe del 12 agosto e sepolti vivi nella bara di ferro, sono stati consapevolmente lasciati morire per affissia sul fondo del mare di Barents.

Secondo le informazioni dei comandanti della Marina militare, martedi' si potevano ancora sentire i colpi dei moribondi! Ma in questo periodo i comandanti hanno continuato a rifiutare il soccorso della NATO per salvare le persone che erano ancora vive, mentre il presidente Putin - il quale, come e' venuto fuori, mentre era al corrente dal sabato, il giorno della tragedia - ha continuato a prendere il sole alla spiaggia di Sochi senza dire niente. Quando i norvegesi e gli inglesi hanno ottenuto il benevolo consenso di soccorrere il sommergibile (si avra' aspettato che i marinai smettessero di dare segni di vita?), non gli hanno permesso di atterrare a Severomorsk visto che e' una citta' segreta. Cosi' come si e' continuato a ostacolare il lavoro dei palombari norvegesi durante l'operazione di salvataggio.

Questi fatti, cosi' come i ripetuti tentativi dei comandanti della Marina di convincere l'opinione pubblica che il sommergibile si era scontrato contro un surreale "solubile" sommergibile straniero, ci fanno pensare che gli ammiragli stanno cercando di nascondere all'opinione pubblica le vere ragioni della catastrofe, che loro possono indovinare e che conoscevano sicuramente i marinai di "Kursk" i quali, pero', non parleranno mai piu'. E' difficile accetare questo fatto, ma i marinai sopravissuti all'esplosione, sono morti non solo per la stupidita' degli idioti che indossano l'uniforme da ammiraglio, ma per mantenere il "segreto militare" e affermare il "prestigio sovietico della grande potenza". Sono stati consapevolmente lasciati morire per non potere mai racontare che cosa era veramente accaduto al sommergibile "Kursk" il 12 agosto.

Il Ministro della Difesa Sergeev, il comandante supremo della Marina Militare Kuroedov e i loro subordinati devono assumere la responsabilita' della morte dei marinai: tutti vanno immediatamente dimessi e processati. Come minimo, in conformita' all'articolo 125 del Codice Penale (lasciare seza soccorso le persone in pericolo), meglio ancora - in conformita' all'Articolo 105.2 (uccisione di due o piu' percone con particolare crudelta', mentre il colpevole sa che la sua vittima e' impotente).

E' ancora da chiarire il ruolo di ciascuno di questi bugiardi e criminali altolocati, colpevoli della morte dei marinai del sommergibile "Kursk". Sara' il compito della commissione parlamentare della quale aveva parlato oggi alla radio Ekho Moskvy Sergej Jushenkov.

Quanto al presidente Putin, oggi bisogna rivedere l'impressione che aveva fatto alla gente nei giorni precedenti: di un indeciso, di una persona sorda e muta sul piano politico e su quello morale che per puro caso sta al posto del leader della nazione. Ahime', stanno venendo fuori sempre piu' fatti che dimostrano che dall'inizio, da sabato il 12 agosto, Putin si rendeva pienamente conto delle sue azioni e che ha consapevolmente condannato gli innocenti marinai alla terribie morte per mantenre il segreto delle maledetti grandi manovre della Marina.

Il presidente Putin merita le dimissioni. Si ripeteva troppo spesso la parola impeachment durante la lotta titanica dei comunista della Duma contro Elcin, accusato del "genocidio del popolo russo" e quasi quasi di aver scavato un tunnel segreto verso Bombay. Pero' oggi si ha il pieno diritto di pronunciare questa parola parlando del Putin - l'uomo che "con la testa freddda da agente segreto del KGB" ha tenuto sotto controllo la morte dell'equipaggio di Kursk. Il presidente Nickson ha lasciato la Casa Bianca per un crimine minore.

L'impeachment - se non quello legale e parlamentare (chi sono i giudici?), almeno quello politico e morale.

 
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