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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Rinascimento - 12 settembre 2000
INTERVENTO DI DANILO QUINTO, TESORIERE DEL PARTITO RADICALE
Comitato di coordinamento dei radicali

Roma, Hotel Ergife, 8/10 settembre '00

Care compagne, Cari compagni,

PREMESSA

Pensando a come iniziare quest'intervento - e mi scuso fin da ora se talvolta potrà apparire didascalico - ho voluto guardare un po' alla politica cosiddetta ufficiale, rendendomi conto - senza rischio di sconfinare in una nuova forma di paranoia - che un'ombra si sta aggirando in queste settimane estive, e ancor più del dopo ferie. L'ombra dell'immobilismo verso le riforme necessarie, del tatticismo pre-elettorale, l'ombra di quello che potremmo definire il politically correct all'italiana.

Cerco di spiegarmi meglio. Li abbiamo letti tutti - ahi noi - i giornali di queste settimane. Le notizie prevalenti riguardano la cronaca politica sulla premiership a sinistra. La corsa al centro di Berlusconi. L'ansia etico moralista del cattolicesimo giubilare che espande sempre più i suoi confini temporali oltre Tevere e che cerca di imporre regole al nuovo mondo, a partire dall'Italia.

Con un po' di ritardo ci si è resi invece conto del crollo dell' euro e della crisi difficile e dei ritardi in cui versa l'Europa orfana di una politica comune e di riforme in grado, nell'economia globale,

di reggere il confronto con la produttivita', la redditivita' e,

perche' no, la flessibilita' dell'economia americana, che come qualcuno fa notare vive ormai una fase di sviluppo tale rispetto al Vecchio Continente che la distanzia di almeno dieci anni.

Insomma l'ombra del politically correct all'italiana nel mese di agosto, ma anche in quello piu' temperato settembrino, e' cresciuta di giorno in giorno. Si e' politically correct in salsa italiana tenendo insieme, come vuole la tradizione storica e culturale del bel paese, cattolici e comunisti, con buona pace anche qui della liberta' dei cattolici e dei comunisti.

Mentre a fatica il Presidente del Consiglio Giuliano Amato a Cernobbio ha sollecitato imprenditori e banchieri a muoversi e a fare l'Europa economica senza aspettare che si faccia quella politica. Puo' essere una strada. Ma quanti imprenditori e banchieri, quanti poteri forti saranno in grado di prescindere dai vincoli della politica?

L'estate alla fine e' passata senza grandi novità sostanziali,

mentre ci si prepara tra le altre cose a privatizzare - si fa per dire - la RAI, a decidere le sorti del mercato della telefonia.

Certo, roba seria. Molto seria se si vuole essere in questo senso politicamente corretti. Mentre c'è chi con un po' di scorrettezza, invece, non si adegua a questo dibattito e cerca di porre le basi per la riuscita di un miracolo diverso. Quello, per esempio, di far vincere anche in Italia il modello di una "societa' aperta" fondata su una cultura libertaria, allergica alle gerarchie tradizionali, ai modelli social burocratici, alle culture conservatrici velate di liberalismo.

Non so se questo e' - almeno in parte - quello che noi radicali stiamo tentando di fare e abbiamo cercato di fare anche nelle ultime settimane, ma sicuramente e' stato e resta un obiettivo verso cui tendere, senza ovviamente perdere di vista la realta' politica italiana e la sua piu' immediata scadenza elettorale.

La scadenza elettorale delle prossime elezioni politiche comunque resta elemento di dibattito anche di questo comitato, considerando che uno degli obiettivi deliberato a luglio è quello di "rilanciare una campagna rivolta al terzo stato dei produttori, delle partite Iva, dell'impresa libera, autonoma e privata e alle loro rappresentanze, perché si mobilitino a sostegno delle iniziative di riforma per il mercato e le libertà economiche proposte dai radicali, contribuendo ad assicurarne una significativa presenza parlamentare nella prossima legislatura".

Il COMITATO DI COORDINAMENTO

Nell'ultima riunione di luglio abbiamo deciso di rilanciare il progetto dell'alternativa radicale, liberale, liberista e libertaria agli assetti e alla realta' del regime e dei poteri italiani, e a questo fine - come era scritto nella mozione - di convocare questa nuova riunione del Comitato e di procedere all'integrazione di questo organismo attraverso le procedure che questa riunione ha il compito di definire.

A ferragosto e' partita l'iniziativa del voto "on line". Ad oggi sono oltre 3200 coloro che hanno deciso di registrarsi per l'elettorato attivo. Tra breve partiranno le procedure per la costituzione dell'elettorato passivo.

Sono state quelle precedenti il 15 agosto e quelle successive, settimane di lavoro, di incontri, di consultazioni con alcuni dei maggiori operatori di quel settore che concorre a formare il fenomeno che va sotto il nome di new economy.

Gia', i radicali sotto il sole di agosto hanno pensato alla politica in rete, a dare una sferzata di modernita' alla politica: eleggere attraverso Internet il 25% dei membri del Comitato attraverso la rete.

E' stato per me personalmente un lavoro anche di ricerca e di scoperta di realta' nuove. Nella consapevolezza che l'iniziativa del voto on line è il primo passo sulla via della costruzione del Partito in rete telematica, nelle settimane di agosto abbiamo sottoposto questo progetto a molti, importanti operatori del settore.

Tra questi: il presidente di Telecom Italia, Roberto Colaninno; i dirigenti di Telecom Italia Mobile: ad un certo punto dell'iter previsto della procedura delle elezioni on-line, utilizzeremo infatti i messaggi sui telefonini, attraverso il servizio Unitim; l'amministratore delegato di Microsoft Europa, Umberto Paolucci; il direttore di Msn.it, il portale di Microsoft, Stefano Maruzzi, portale sul quale, a partire dal 15 agosto, è comparso un banner di rinvio al sito radicali.it; il presidente di Ibm Italia, Elio Catania; il responsabile delle strategie del Kataweb di Repubblica, Vittorio Zambardino.

Abbiamo incontrato Nichi Grauso, che oltre a partecipare dal punto di vista creativo all'avvio del progetto del voto-on-line, ci ha indicato e suggerito la collaborazione di Dino Elisei, proprietario di Marcheonline, che ha curato la fase iniziale del progetto e in particolare la procedura del software di gestione dei dati che compaiono sul sito radicali.it e sta ora curando - in collaborazione con i responsabili della società di Trento, Delta Informatica, di Marco Podini (come sapete, co-editore del Centro di Produzione di Radio Radicale) - la fase che si sta per aprire della procedura delle candidature e della campagna elettorale. Delta Informatica ha accettato di coordinare in termini tecnico-operativi l'intero progetto, su cui dirò tra breve.

C'è anche da tener presente che sull'iniziativa delle elezioni on line sono state coinvolte le risorse e le strutture della sede di Torre Argentina: mi riferisco, in particolare, a coloro che amministrano il call center e il database. Ricordiamo anche che Agorà Telematica ospita i siti radicali e fornisce i servizi di connessione della sede radicale.

La rete è stata sollecitata e ha risposto in certa misura al lancio della nostra iniziativa. I maggiori siti di informazione "on line' hanno trasmesso e comunicato il messaggio dell'elezione via Internet. L'apertura della rete appare una strada da continuare a perseguire.

LA NEW ECONOMY

Domani con Emma Bonino e gli operatori del settore che parteciperanno alla tavola rotonda, avremo modo di parlare di quel fenomeno che in Italia trova così tanti ostacoli.

Certo, la New Economy è nata nella west coast americana dopo un lungo processo di innovazione tecnologica.

L'America ha senz'altro l'economia più libera nel panorama internazionale e la New Economy si è sviluppata li perché ha trovato un ambiente politico, economico e sociale favorevole allo sviluppo dell'iniziativa imprenditoriale e all'innovazione. Molti sono stati i fattori che hanno contribuito alla sua crescita e sicuramente nel dibattito di domani ci sarà modo per chi ne è esperto di parlarne.

Sta di fatto che non più tardi di ieri si leggeva, invece, sui giornali,

quanta strada ancora ci sia da compiere in questo senso in Europa. Dalla Commissione Europea è arrivato, infatti, ancora una volta l'invito pressante a sviluppare le opportunità offerte dalla new economy e a rendere maggiormente flessibile il lavoro soprattutto per le donne. Dal Commissario per l'occupazione dell' Unione Europea si aggiungono i richiami all'Italia a ridurre i pensionamenti anticipati, a contenere la pressione fiscale sul lavoro non qualificato e arginare il fenomeno della disoccupazione di lunga durata.

Mentre si segnala sempre nello stesso rapporto che le scuole italiane sono terzultime nella classifica europea per la connessione a Internet.

I gravi limiti dell'Italia nello sviluppo della New Economy sono emersi per esempio dai dati forniti dalla rivista di settore Business Week, nei quali tra le città europee dove fioriscono innovazione e tecnologie avanzate non è indicata neppure una città italiana.

Eppure è soprattutto dalla piccola impresa e dalle ormai consistenti esperienze imprenditoriali in corso per merito di alcuni imprenditori innovatori dell'economia italiana che Internet inizia a rappresentare una finestra di opportunità senza precedenti.

Eravamo in piena campagna elettorale per le regionali quest'anno quando da Lisbona arrivavano le notizie del vertice dei Quindici paesi dell'Unione Europea dedicato esclusivamente alla New Economy.

La sfida che arrivava dal vertice europeo volta a far sì che in Europa si affermi un'economia competitiva e dinamica capace di una crescita che crei nuovi posti di lavoro e di migliorare la qualità della vita dovrà certo fare i conti con alcuni problemi o meglio con alcuni ostacoli che da più parti vengono opportunamente segnalati: la pesantezza del sistema burocratico europeo (pensiamo solo a quello italiano), come i vincoli del sistema della concertazione sindacale.

Comunque, per farla breve l'imperativo che prima o poi l'Italia e l'Europa dovranno affrontare sta in due parole chiave: riforme e innovazione.

E proprio in quei giorni di campagna elettorale le sollecitazioni del vertice di Lisbona si scontravano con quello che Emma Bonino definirebbe il chiacchiericcio della politica. Un chiacchiericcio difficile a morire.

E se nel nuovo modello economico sociale a vincere è

la società multietnica, il ritardo accumulato nel nostro Paese verso una politica adeguata di programmazione dei flussi migratori e di quella immigrazione tecnologicamente qualificata è notevole.

Da noi il "politicamente corretto" vuole che di immigrazione si parli con toni demagogici in un senso e nell'altro: sia da parte di chi vuole chiudere le frontiere e praticare la politica dell'esclusione, sia di chi vuole includere immigrazione che finisce per potenziare solo un mercato: quello dell'illegalità diffusa o di settori che ancora niente hanno a che fare con lo sviluppo delle nuove tecnologie. Intercettare il fenomeno dell'immigrazione di cervelli qualificati per noi è ancora un tabù.

Se questi sono solo alcuni cenni a problemi aperti sul fronte dello sviluppo economico e sociale, quello politico sta anch'esso su un piano di inadeguatezza di pari livello.

Gli obiettivi che sono alla base del nuovo percorso che stiamo intraprendendo sono ambiziosi nella loro portata liberale e liberatrice di forze ed energie nuove.

Certo, come sempre per vincere dovremo con-vincere altri a stare insieme nel perseguire un progetto che ha bisogno di strumenti e di risorse.

E' opportuno, quindi, tentare di fare alcune considerazioni di carattere più generale, che molto hanno a che vedere con il nostro progetto.

LA PRESENZA DELL'AREA RADICALE

IN RETE TELEMATICA

Nell'analizzare il progetto di sviluppo del Partito in rete sono emerse alcune osservazioni che richiamerò rapidamente e alle quali ritengo sia il caso di cercare di porre attenzione.

Ogni progetto di presenza nel mondo di Internet richiede di partire dal di dentro della organizzazione e di ripensare molti dei modi di comunicare del soggetto con i propri interlocutori.

E' necessario poi considerare quali possono essere gli effetti della adozione di nuove tecnologie sulla organizzazione interna al fine di sfruttare al massimo le nuove possibilità e modificare adeguatamente il modo di porsi nei confronti degli interlocutori.

In generale il rapporto che intercorre fra il soggetto e i suoi "militanti" attraverso Internet deve soddisfare criteri di velocità, personalizzazione e continuità.

Allo stesso modo le tecnologie Internet possono rendere possibile la realizzazione di servizi e funzioni altrimenti impensabili, contribuendo alla strutturazione in rete del soggetto ed eliminando problemi come le distanze, la presenza contemporanea in un certo luogo o l'accesso a dati comuni.

Implicazioni interne che aumentino l'efficienza e l'efficacia della organizzazione del Partito Radicale.

Occorre quindi verificare se gli strumenti che attualmente usiamo siano adatti alla nuova struttura a rete.

Per esempio occorre porre particolare attenzione all'utilizzo di tecnologie che permettano l'accesso ai dati da parte di utenti dotati di solo browser, sia da Internet che dall'interno della struttura del Partito.

In particolare:

deve essere ridisegnata la struttura della comunicazione interna, cioè fra i componenti della struttura del Partito, sia essa la sede di Roma che nelle sedi periferiche e/o nei gruppi di riferimento sul territorio.

Dovrà essere messo a punto un sistema integrato di posta

elettronica interna completamente integrato con la posta

Internet e con la gestione dei fax.

Dovrà essere possibile accedere alla posta elettronica in

maniera sempre più diffusa e capillare, tenendo presente le

possibilità offerte dai telefoni cellulari, palmtop o altri

dispositivi handheld, per garantire la connessione al sistema di

comunicazione.

deve essere ridisegnato il sistema di gestione delle basi di dati (indirizzari) secondo parametri di funzionalità che rispondano primariamente alle esigenze interne di gestione delle problematiche di associazione e di Call Center. A questo riguardo sono già stati attivati due progetti che dovranno essere ricondotti ad una unica struttura funzionale che garantisca perlomeno l'interscambiabilità dei dati in essi contenuti.

dovranno essere forniti degli strumenti per il lavoro di gruppo che permettano un'agevole condivisione delle informazioni prodotte nel lavoro quotidiano, come documenti, rapporti e altro, con altre persone che debbano partecipare alla loro produzione tramite revisioni e commenti o che possano trarre frutto dai documenti per il loro lavoro quotidiano.

dovranno essere definiti dei flussi informativi che portino alla memorizzazione in maniera organizzata di tutta la documentazione prodotta dai vari soggetti dell'Area Radicale, in modo da garantire nel medio periodo la possibilità di agevole reperimento dei documenti prodotti in ogni fase della attività del Partito. Un sotto progetto di questa attività dovrebbe porre attenzione alla valorizzazione del patrimonio conservato negli archivi dei componenti dell'Area Radicale.

dovranno essere definiti dei "cammini di conoscenza" che permettano di utilizzare la conoscenza prodotta all'interno del partito in termini di notizie, documenti, appelli, mozioni e quant'altro per aggiornare e rendere dinamici in maniera il più possibile automatica i siti Internet della varie componenti dell'Area Radicale.

dovrà essere adeguata alle esigenze sopra descritte la dotazione Hardware e Software della sede e degli uffici periferici, sulla base di un piano preciso di ammodernamento e omogeneizzazione delle dotazioni. Particolare attenzione dovrebbe essere posta agli strumenti di assistenza e controllo delle configurazioni in remoto in modo da garantire un servizio di assistenza e di manutenzione adeguato.

Implicazioni esterne che aumentino la presenza e la visibilità sulla rete dei soggetti dell'Area Radicale e delle loro iniziative

In questo contesto se da un lato dobbiamo tenere presente le limitazioni ancora presenti nell'accesso ad Internet in Italia dall'altro dobbiamo essere consci delle enormi potenzialità di crescita di questo mezzo di comunicazione.

Si possono delineare delle linee di presenza su Internet che, attraverso modalità nuove di comunicazione interattiva garantiscano:

una comunicazione realmente bidirezionale con i militanti

una maggiore incisività dei messaggi e delle iniziative

una maggiore visibilità delle idee dei soggetti dell'Area Radicale

In particolare:

dovranno essere analizzati i siti esistenti dei soggetti dell'A.R. per verificare la loro effettiva aderenza al nuovo modello di presenza. In ognuno di essi dovranno essere adottati degli strumenti organici ed omogenei di comunicazione sia per la modalità di broadcasting che per la modalità one-to-one e degli strumenti di ricerca personalizzabili che facilitino il reperimento delle informazioni. L'esperienza della votazione on line dovrà essere utilizzata come utile esercizio per sperimentare strumenti tecnologici nuovi o già comuni (forum, newsletter, mailing list, chat..) che poi possano essere riutilizzati su scala più ampia.

dovranno essere ricercate in maniera sistematica sinergie con altri attori dell'area Internet e in generale dei mezzi di comunicazione che permettano di veicolare traffico sui siti dell'area radicale.

Questi attori andranno ricercati primariamente nell'area di

comune sensibilità (Organismi internazionali o nazionali che

collaborano alle campagne), nell'area dei portali generalisti

(p.es. Virgilio, Yahoo, ) e nell'area dei giornali on-line.

Particolare attenzione naturalmente deve essere posta alla

sinergia con Radio Radicale.

dovrà essere ideata e realizzata una strategia e una pratica di web marketing per il sito e per le campagne ed iniziative dell'area, che non si limiti alla pur necessaria registrazione nei motori di ricerca e monitoraggio del numero di visitatori e del loro comportamento all'interno del sito. La comunicazione via Internet deve diventare un elemento necessario della strategia di comunicazione del Partito e di qualsiasi iniziativa a livello nazionale e a maggior ragione internazionale.

particolare attenzione andrà posta alla comunicazione personalizzata con gli aderenti sulla base di un profilo che venga continuamente alimentato da tutti i contatti personali o telematici che l'aderente ha con il Partito. Particolarmente importante in questo caso è la funzione del Call Center che deve essere visto come una preziosa opportunità di conoscenza della persona contattata in modo da "ritagliare" la comunicazione ad esso rivolta secondo le sue preferenze e i suoi interessi.

potrebbe essere utile una iniziativa editoriale autonoma dell'Area Radicale che riporti in formato giornalistico i messaggi prodotti dalle entità dell'Area. Potrebbero essere veicolate su questa iniziativa risorse già presenti che a vario titolo producono contenuti in modo da generare un "giornale telematico" in continuo aggiornamento. Parte dei contenuti potrebbe anche essere prodotta da gruppi di appoggio e/o simpatizzanti attraverso l'utilizzo della Rete.

Anche in questo caso si potrebbe arrivare ad una struttura di

visualizzazione personalizzata, che evidenzi le tematiche più

interessanti al singolo utente navigatore.

dovranno essere realizzate o potenziate le aree di comunicazione "autogestita" che permettano all'utenza di condividere informazioni e pareri con altre persone interne ed esterne al Partito, anche in tempo reale attraverso strumenti che permettano di vedere quali altri navigatori stanno consultando la stessa pagina in modo da scatenare immediatamente una comunicazione interattiva. Particolare attenzione dovrà essere posta alla comunicazione fra la base e le personalità del Partito con maggiore visibilità come i Parlamentari.

dovrebbe essere considerato sempre più spesso l'utilizzo della rete come veicolo per la trasmissione di eventi in diretta, con l'uso di tecniche di web-casting o di eventi registrati, utilizzando la grande quantità di documenti in formato digitale presenti negli archivi dei soggetti

dovrebbe essere considerata la possibilità di aprire dei portali tematici all'interno dei siti che raggruppino le informazioni a seconda di un criterio che può essere una particolare tematica (p.es. la campagna contro la pena di morte) o la presenza di documentazione in una certa lingua particolare. Nell'ambito di questa attività particolare attenzione dovrebbe essere posta al decentramento della alimentazione dei contenuti dei siti, stimolando la partecipazione delle sedi periferiche o di gruppi di pressione che già siano sinergici con gli obiettivi del Partito sulla singola campagna o all'interno di una area geografica.

dovrebbe essere considerata la opportunità di svolgere servizi "vecchi" (tra virgolette) con modalità nuove, come estendere il monitoraggio della presenza televisiva al mezzo Internet o la produzione di programmi specifici per Internet da parte di Radio Radicale o la raccolta di "firme" di appoggio ad una campagna o altro.

IL PARTITO IN RETE

Queste che ho appena dato sono, come detto, osservazioni e riflessioni di carattere strutturale e progettuale per realizzare al meglio delle potenzialità offerte dalla rete il progetto di mettere il partito in rete. Un progetto quello di adeguare la politica alle sfide della nuova economia e dei nuovi modelli sociali e di sviluppo, per promuovere in tal senso la promozione e l'affermazione di nuovi e più avanzati diritti e libertà è, dunque, compito che non può prescindere del contributo e dal sostegno concreto di chi vuole rivoluzionare in senso liberale la società, la politica e l'economia.

I primi interlocutori non possono che essere coloro che più conoscono gli ostacoli alla promozione e allo sviluppo delle proprie imprese, coloro che sono limitati e resi clandestini nel lavoro, coloro che vogliono realizzare davvero quella che spesso, abusando il termine, viene definita una rivoluzione liberale.

La rivoluzione del digitale può avere conseguenze nello sviluppo della democrazia. La trasparenza della rete e la destrutturazione di quelle forme di mediazione note nel rapporto tra cittadino, individuo e Stato possono essere realizzate a favore di una vera e propria trasformazione in senso liberale e libertario della vita politica.

Per rendere possibile che questo progetto prenda corpo e vita, per rendere possibile che i contenuti radicali di questo progetto siano condivisi da una quantità molto più estesa di persone rispetto a quella, pur significativa, che si è manifestata attraverso la fase iniziale delle elezioni on line, è necessario che su questo progetto convergano risorse umane e finanziarie adeguate e sufficienti. Nell'immediato.

Su questo punto è bene essere chiari.

Questo non è un progetto "neutro". Ma è progetto politico volto a realizzare quella rivoluzione liberale che ha caratterizzato non da ultima la scorsa stagione referendaria e su cui ancora non si vedono i miracoli annunciati da chi non ha voluto sostenere le richieste di cambiamenti su settori chiave della vita economica, sociale e istituzionale del Paese.

Dovremo a questo fine lavorare rapidamente e seriamente nella costituzione di quel gruppo di 25 personalità che si impegnino da subito a sostenerci e a sostenere anche liste e candidature radicali alle prossime elezioni politiche, come detto nella mozione di luglio.

Occorre trovare finanziamenti che ad oggi provengono soprattutto - e quest'anno in maniera molto consistente, 4 miliardi e 800 milioni al 31 agosto - dai pensionati, dalle casalinghe, dagli studenti, dai senza lavoro.

Solo due volte, nella storia degli ultimi anni, abbiamo incontrato persone che hanno saputo e voluto garantire - e grazie a loro questo è avvenuto - che le nostre iniziative politiche trovassero forza per camminare.

Cinque anni fa, Nichi Grauso contribuì in maniera assai generosa alla possibilità che i nostri referendum fossero conosciuti e quel suo contributo in danaro - corrispondente ad una pagina di pubblicità su tutti i giornali italiani - risultò decisivo per la raccolta delle firme.

L'anno scorso, Marco Podini, con la sua decisione di acquistare Agorà Telematica e successivamente di divenire co-editore di Radio Radicale, trovò nella nostra iniziativa politica anche motivazioni di carattere economico. Questo fatto, non dobbiamo dimenticarlo, ci ha consentito di portare a compimento l'iniziativa politica e il percorso degli ultimi 18 mesi.

Sia Nichi Grauso sia Marco Podini saranno domani presenti, con altri operatori del settore, alla tavola rotonda di cui dicevo prima.

Io spero che siano loro, di nuovo, tra i primi finanziatori del nostro progetto e spero che altri a loro si aggiungano.

L'impresa da realizzare, da questo punto di vista, non è certamente facile.

Nell'ultima riunione del comitato azzardavo una cifra: la dimensione dell'autofinanziamento necessaria a quest'impresa complessiva, quella delineata dalla mozione - dicevo - ancora una volta non è quella dei miliardi, ma quella delle decine di miliardi.

Io non credo, in realtà, di aver azzardato nulla.

Confermo questa mia convinzione.

E' evidente che non guardavo e non pensavo, ad un arco temporale ristretto, ma tenevo soprattutto in considerazione l'obiettivo politico principale della mozione approvata: garantire una significativa presenza radicale nel prossimo Parlamento italiano, e quindi le necessità e i fabbisogni finanziari derivanti, tra qualche mese, dallo svolgimento di una campagna elettorale.

Di certo, consideravo anche:

il fabbisogno finanziario dell'assetto sttrutturale attuale dell'area, che in un arco temporale di 6 mesi, considerando anche i debiti pregressi, non è inferiore ai 4 miliardi;

l'avvio del progetto del partito in rete e soprattutto i messaggi di sponsorizzazione attraverso giornali e televisioni che quest'iniziativa meriterebbe di conoscere;

i costi derivanti dalle iniziative politiche da prendere sia in Italia sia in campo internazionale

(derivanti soprattutto dall'azione di difesa del nostro status consultivo alla Nazioni Unite che come Partito Radicale dobbiamo intraprendere);

la copertura finanziaria nella misura di almeno 4 miliardi dei debiti contratti nei confronti di terzi per le iniziative precedenti, che ci troviamo nella drammatica situazione di non poter onorare di qui a dicembre-gennaio, perché solo in questa data andranno ad essere incassate - rebus sic stantibus - le ultime rate di pagamento relative alla vendita di Agorà Telematica e di una quota parte del Centro di Produzione (sempre che nel frattempo riusciremo ad acquisire il rinnovo della convenzione).

Voglio anche sottolineare che ho parlato di autofinanziamento dell'iniziativa politica complessiva, consapevole del fatto che oggi, rispetto al patrimonio, l'unica operazione concreta e nello stesso tempo difficile da realizzare può essere quella relativa ad ulteriori cessioni di quote della società Centro di Produzione, perché non risulta in alcun modo conveniente, oltre ad essere oggetto di garanzia verso la minoranza, la cessione di rami d'azienda e in particolar modo la vendita della rete di Radio Radicale.

Ho fatto queste considerazioni per due ragioni: innanzitutto perché mi sembrava doveroso descrivere in sintesi la difficile situazione economico-finanziaria in cui ci troviamo ad operare nell'immediato e soprattutto, ne sono convinto, in prospettiva; in secondo luogo perché sono convinto della necessità che in questa riunione si discuta questo problema e che emergano delle indicazioni.

CONCLUSIONI

Care compagne, cari compagni,

Ci aspettano due giorni di lavoro che spero ci portino a compiere passi significativi in avanti.

L'era di Internet ha rappresentato la fine di un mondo e l'inizio di un mondo nuovo.

L'inizio del nuovo mondo da quando è in atto la rivoluzione digitale, vive ogni giorno cambiamenti fondamentali che fanno sentire i propri effetti sulla vita quotidiana di ciascuno.

Più volte abbiamo detto che l'ingresso nel mondo immateriale della comunicazione, dell' economia, del commercio, della multimedialità prodotta dalla convergenza dei media rappresenta una tempesta che o si sa cogliere o travolge e spazza via chi resta fermo a guardare. E oggi se vogliamo chiedere a qualcuno in cosa crede, nell'era che viene definita della crisi delle ideologie, proviamo a chiedergli in quali strumenti crede. La trasposizione sociologica che il mezzo è il contenuto sarà sempre più vera.

E siccome è la realtà in genere che crea realtà, almeno per chi si affida nella propria vita o nella politica ad un senso di pragmatismo laico, noi abbiamo incominciato a farlo.

All'inizio fu la ruota a far cambiare abitudini all'uomo che viveva stanziale. Oggi possiamo comunicare con il mondo e mettere in relazione i nostri interessi in tempo reale.

Un uomo un voto, si diceva. Mai come oggi questo corrisponde ad una realtà da affermare dove viene ostacolata, ad una libertà da valorizzare.

E se tocca a noi radicali far scoprire la rivoluzione della ruota, la rivoluzione digitale, alla politica italiana per non dire a quella europea, allora sapremo essere ancora una volta, radicalmente, avanguardia.

Me lo auguro, ve lo auguro e intanto vi ringrazio per l'attenzione.

Buon lavoro a tutti.

 
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