from: resatkirimli@hotmail.comEgregi Signori,
Le scrivo dalla Turchia, paese che pur essendo molto lentamente avviato
in un processo di democratizzazione ha ancora delle lacune imperdonabili, di
cui Lei sara' gia' a conoscenza, nel campo dei diritti civili. In generale
le grandi imprese private turche sono dell'opinione di essere molto in
avanti in questo campo, e di essere gia' pronte per l'unione europea al
contrario dello stato turco.
Questa loro buona opinione di se stesse non e' sempre giustificata. Un
esempio la "Is bankasi" (grande banca), che recentemente ha vinto l'asta per
la 3. rete di telefonia mobile in Turchia con la Telecom Italia, non assume
donne per la carica di auditor (ispettore). La banca riconosce ufficialmente
questo fatto e si giustifica basandosi sull'impossibilita' che le donne
avrebbero di viaggiare. Considerando l'importanza che il reparto audit ha
nella scelta di futuri dirigenti si vede come viene resa difficile la
carriera delle donne.
Il vantaggio per un paese come la Turchia nel ricevere investimenti
esteri e' quello che dovrebbe venire a contatto con dei modelli di societa'
piu' giusti. Ed e' qui che sorge la responsabilita' del partner Telecom
Italia, che secondo la mia opinione dovrebbe fare pressione sulla Is Bankasi
oppure subire la pressione delle persone ed istituzioni in Italia sensibili
a questo tipo di problemi.
La ringrazio per l'interesse e Le porgo distinti saluti
Resat Kirimli
P. S. Se dovesse interessarsi a questo caso una giornalista turca sta gia'
seguendo questo caso e potra' aggiornarLa mtamer@milliyet.com.tr