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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Roma - 3 ottobre 2000
PRT/ONU/SENATO: PROPOSTA DI MOZIONE

MOZIONE

Il Senato:

Premesso che:

nello scorso mese di maggio la Federazione russa ha richiesto l'espulsione del Partito Radicale Transnazionale dal Consiglio economico e sociale (Ecosoc) delle Nazioni Unite, accusandolo di sostegno al terrorismo, al narcotraffico e alla pedofilia;

il 23 giugno il Comitato per le organizzazioni non governative delle Nazioni Unite, con forti riserve espresse da diversi suoi membri, aveva proposto, su richiesta della Federazione russa, la sospensione per tre anni dello status consultivo del Partito Radicale Transnazionale;

il Governo italiano, nella persona del Sottosegretario agli Affari Esteri Rino Serri nella risposta data al Senato all'interrogazione (3-03797) del Sen. Pietro Milio il 21 luglio scorso aveva sostenuto l'infondatezza e la mera strumentalità delle accuse avanzate dalla Federazione russa nei confronti del PRT affermando la necessità di ottenere un rinvio della discussione presso l'ECOSOC nella sessione autunnale in funzione "della costruzione di un consenso più ampio ad una ripulsa della proposta di sospensione" ed individuando in particolare nei paesi in via di sviluppo i destinatari di uno specifico lavoro di lobby per evitare la decisone di sospendere il PRT;

nella risposta del 27 luglio 2000 alla Camera dei Deputati all'interrogazione (3-06108) dell'Onorevole Taradash, il Presidente del Consiglio dei Ministri aveva affermato di poter assicurare " che è ferma intenzione del Governo italiano avvalersi del tempo in questo modo guadagnato per svolgere un'opera di informazione nei confronti dei componenti dell'organizzazione allo scopo di acquisire i consensi necessari affinché ad ottobre la decisione non sia di compromesso, ma di riconoscimento delle buone ragioni di cui lei si è fatto portatore.";

tale opera di informazione e di sensibilizzazione non sembra al momento essere stata in grado di garantire la costituzione e il consolidamento all'interno dell'Assemblea dell'ECOSOC, di un fronte maggioritario di paesi schierati a favore della non sospensione dello status consultivo del Partito Radicale Transnazionale e dunque del rispetto del principio della libertà di espressione per tutte le ONG alle Nazioni Unite;

nella riunione del 27 settembre il Comitato sulle Organizzazioni non governative delle Nazioni Unite ha infatti accolto la proposta della Federazione russa e ha raccomandato al Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) la sospensione per tre anni dello status consultivo del Partito Radicale Transnazionale;

contro questa decisione si sono schierati il Cile, la Francia, la Germania, la Romania e gli Stati Uniti, pronunciandosi a favore della tutela della libertà di manifestazione del pensiero alle Nazioni Unite, nonché a favore della tutela dei principi liberali dello stato di diritto, del giusto processo e del diritto di difesa;

tali principi vengono sistematicamente calpestati nel corso delle procedure di messa sotto accusa delle ONG da parte degli organi competenti delle Nazioni Unite;

la decisione finale spetta ora all'ECOSOC un organo dell'ONU composto da 54 Stati che il 18 ottobre sarà chiamato a confermare o a respingere la raccomandazione del Comitato sulle Organizzazioni non governative;

la conferma da parte dell'ECOSOC della sospensione dello status consultivo del Partito Radicale Transnazionale costituirebbe un grave e pericolosissimo precedente che metterebbe a rischio il diritto e la libertà di tutte le Organizzazioni Non Governative di esprimere liberamente il proprio pensiero alle Nazioni Unite;

IMPEGNA IL GOVERNO

- ad attivarsi urgentemente sia in sede bilaterale che in sede di Nazioni Unite, nonché nelle istituzioni dell'Unione Europea e in sede di Consiglio d'Europa, affinché sia respinta in sede ECOSOC la raccomandazione di sospendere per tre anni la partecipazione del Partito Radicale Transnazionale dai lavori delle Nazioni Unite e ad assumere il ruolo di leadership di uno schieramento di paesi che sia in grado di ribadire con forza, in linea con la Carta delle Nazioni Unite e la Dichiarazione universale dei diritti umani, la piena libertà di espressione delle Organizzazioni Non Governative alle Nazioni Unite.

 
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