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Conferenza Partito radicale
Partito Radicale Olga - 4 ottobre 2000
IL PARTITO RADICALE PUO' ESSERE ESPULSO DALL'ONU PER I RAPPORTI CON I TERRORISTI CECENI

Aljona Antonova

Il quotidiano russo "Kommersant", mercoledi', 4 ottobre 2000

Ieri il Segretario del Partito Radicale Transnazionale Olivier Dupuis ha diffuso una dichiarazione contro i provvedimenti che l'ONU potrebbe prendere nei confronti del partito. Alla fine della scorsa settimana all'ONU c'e' stata un'audienza alla quale si e' parlato dell'eventuale privazione del partito del suo statuto consultivo. A favore di tale decisione sono la Russia, l'Etiopia, il Libano, contro - la Germania, gli USA, la Francia.

Il Partito Radicale TRansnazionale (TRP) e' un partito liberale anticomunista italiano. Il suo quartiere generale si trova a Roma con altre tre sedi a New York, a Bruxelles e a Mosca. Verso la fine degli anni ottanta il TRP ha raggiunto il livello internazionale. In tutto il mondo il partito conta circa 5000 iscritti. I radicali hanno svolto un ruolo decisivo nell'adozione dall'ONU della risoluzione sulla moratoria sulle esecuzioni capitali, nella campagna internazionale per l'autonomia del Tibet, per l'istituzione della Corte internazionale sui crimini di guerra.

Il Parito lotta per la legalizzazione della marihuana, per liberare gli animali tenuti negli zoo, contro l'obbligo di leva e la pena di morte. Dal 1995 il Partito e' accreditato presso l'ONU come un'organizzazione non-governativa con lo statuto consultvio di prima categoria il che prevede il diritto di voto su tutte le questioni (oltre al Partito, solo la Croce Rossa e la Lega Islamica hanno lo stesso statuto).

Le difficolta' del TRP nascono nello scorso aprile, in seguito all'invertento a Ginevra del Presidente della Comissione Esteri della Cecenia Akhmad Idigov, iscritto al TRP. Idigov ha preso parola alla sessione del Comitato per i Diritti Umani dell'ONU e ha impressionato il pubblico con il suo racconto sulle violazioni dei diritti umani che avrebbero avuto luogo durante la seconda guerra cecena. L'ONU ha subito chiesto a Mosca il permesso di comniciare un'indagine indipendente sui massacri in Cecenia. Mosca non l'ha fatto. In compenso, due settimana dopo, i rappresentati russi all'ONU hanno chiesto di togliere al partito il suo statuto consultivo. Il Ministero degli Esteri russo ha dichiarato che i radicali collaboravano con i terroristi ceceni e con la narcomafia internazionale, che erano impegnati nel traffico internazionale delle armi, che svolgevano la propaganda della pedofilia e riciclavano il denaro sporco.

IL Comitato dell'ONU per le organizzazioni non-governative e' stato incaricato di chiarire se le accuse contro il TRP erano fondate. I Radicali hanno avuto la possiilita' di spiegare la loro posizione ad alcune sedute all'ONU. All'ultima seduta, il 29 settembre, certi paesi tra cui la Germania, il Cile, gli USA, la Romania hanno chiesto di respingere le accuse e di chiudere il caso per mancanza di prove. Altri paesi, tra cui la Bolivia, la Colombia, l'Etiopia, la Russia e il Libano, hanno votato contro il TRP. Il 18 ottobre sara' l'ECOSOC a decidere il destino del partito. Per il momento i radicali dichiarano che sono sicuri dell'esito positivo.

Il Coordinatore del Partito Radicale per la Russia Nikolaj Khramov ha spiegato al nostro corrispondente perche' il TRP guarda il futuro con sicurezza: Privare il TRP del suo statuto consultivo sarebe un precedente molto pericoloso. In seguito i regimi non-democratici potrebbero presentare all'ONU le loro infondate richieste di ogni genere.

In seguito alle sue dichiarazioni il TRP ha diffuso un manifesto in difesa del Partito. Tra i firmatari del manifesto ricordiamo gli iscritti al partito: gli uomini politici Konstantin Borovoj, Valerija Novodvorskaja e Valerij Borscev, l'onorevole Alessandra Mussolini-Floriani, Preseidente del Comitato per gli Affari Esteri dell'Albania Sabri Godo, l'ex-procuratore del processo di Norinberga Benjamin Ferencz; gli scrittori e i rappresentati dell'opinione pubblica Julij Rybakov, Elena Bonner-Sakharova, Vladimir Bukovskij e Andre' Glucksmann.

 
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