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Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 9 novembre 2000
Inneggiare ad Arkan non significa razzismo - Lo striscione-scandalo: indagine archiviata, non è reato.
(La Repubblica, 8/11/00)

ROMA (c.fus.)- Rendere "onore" negli stadi alla "tigre Arkan, il comandante serbo responsabile delle pulizie etniche contro musulmani e kosovari, non è reato. Non è istigazione all'odio etnico nè alla discriminazione razziale. Lo ha stabilito il pm Giancarlo Capaldo che ha chiesto l'archiviazione per W.D.G, il ventottenne Irriducibile della Lazio indagato per istigazione all'odio razziale. Il tifoso biancazzurro espose insieme a molti altri lo striscione in Curva Nord dell' Olimpico durante la partita Lazio- Bari del 30 gennaio: dieci metri di plastica con una scritta inneggiante al criminale di guerra serbo ucciso nei giorni precedenti. Un po' più distante il faccione di Mussolini e a corredo un po' di croci celtiche. Il tutto ripreso da telecamere e fotografi più e più volte. Fu, quello, uno degli episodi più eclatanti e "preoccupanti" di tifo mescolato a razzismo per cui si decise di scrivere regole chiare e severe sull'introduzione e l'esposizione di questo tipo di striscioni.

Ecco perché le motivazioni con cui il pm chiede l'archiviazione sono destinate ad andare al di là dei registri della procura. Capaldo ritiene che "il contenuto dello striscione appare generico e, quindi, non necessariamente indicante l' intenzione di fare propri gli atti di pulizia etnica compiuti da Arkan durante la guerra civile nella ex Jugoslavia". Di più: secondo il magistrato è infondata l'ipotesi di violazione del decreto Mancino visto che "la legge non intende colpire ogni e qualsiasi manifestazione che faccia riferimento alla superiorità e all'odio razziale" ma solo quelle "concretamente percepibili come atto volto ad esaltare o incoraggiare la discriminazione razziale". C'è quasi da "chiedere scusa ai tifosi" ha suggerito ieri l' onorevole Alessandra Mussolini. Intanto il giudice sportivo ha multato Verona (15 milioni) e Bari (5 milioni) per i cori razzisti di domenica scorsa contro l'interista Seedorf e Mboma, attaccante del Parma.

 
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