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Partito Radicale Roma - 27 novembre 2000
Gli zingari d'Europa
SONO UNA NAZIONE?

The Economist 25 novembre 1 dicembre 2000

pag. 47-48

Praga - Lo sforzo dei paesi dell'Europa Centrale per il loro ingresso nella Unione Europea puo' offrire una possibilita' senza precedenti agli Zingari ( o Rom) del continente per essere riconosciuti quale nazione anche se senza un territorio definito. E se cio' dovessero ottenere, potrebbero anche cercare un posto formale - almeno una voce - nell'ambito delle istituzioni UE. Dopo tutto, dicono i leader zingari, sono etnicamente distinti e la popolazione totale supera per dimensioni quella di molti membri attuali e futuri della Unione. Alcuni esperti valutano in piu' di 4 milioni; alcuni sostenitori dei diritti degli Zingari giungono a 15 milioni.

Diversamente dagli Ebrei, gli zingari non hanno avuto una terra di origine conosciuta verso cui tornare a stabilirsi. Nonostante la lingua sia parente dell'Hindi, il territorio di origine rimane un mistero. I contadini romeni li consideravano provenienti dalla Luna. Altri Europei (erroneamente) hanno pensato che fossero Egizi migranti, da cui il derivato Gypsy. Molto probabilmente erano lavoratori del metallo itinerant e gente di spettacolo che si mossero dall'India verso Ovest nel 7. Secolo.

Tuttavia dacche' il Comunismo in Europa centrale collasso? un decennio fa, la nozione di Romanestan come nazione senza terra fondata sulla cultura zingara ha acquisito terreno. La International Romani Union, che dice di rappresentare dieci milioni di zingari in piu' di 30 paesi, ha incoraggiato l'idea di "auto-reincoraggiamento". Sta provando a promuovere una forma standard e scritta della lingua; sventola una bandiera zingara (verde con una ruota) quando fa lobby in posti come le Nazioni Unite; sta organizzando un ufficio a Bruxelles; e in luglio ha tenuto un congresso a Praga, la capitale ceca, dove il Presidente Vaclav Havel ha detto che gli Zingari nel suo paese e altrove dovrebbero avere un trattamento migliore.

Al Congresso l'avvocato di nascita slovacca Emil Scuka, e' stato eletto Presidente della International Romani Union. Alla fine di questo mese un gruppo di politici zingari eletti, compresi parlamentari, sindaci e consiglieri comunali da tutta Europa si riuniranno in Conferenza ancora a Praga, organizzata dalla Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa, OSCE, per discutere come persuadere piu' zingari a impegnarsi in politica.

La International Romani Union e' probabilmente la piu' rappresentativa tra le voci che parlano per gli zingari, ma questo non vuol dire molto. Delle diverse centinaia di delegati che hanno partecipato al suo Congresso pochi erano eletti democraticamente; stranamente, nessuno e' venuto dall'Ungheria, i cui zingari sono forse i meglio organizzati del mondo, con circa 450 organismi zingari a consigliare i Consigli comunali li'.

L'Unione ha tuttavia annunciato la sua ambizione di formare un Parlamento, ma come dovesse venire eletto e' stato lasciato senza decisione.

Finora la Commissione Europea e' circospetta rispetto all'incoraggiare gli zingari a presentarsi come una Nazione. Cio potrebbe, si teme, aprire un vaso di Pandora che gia' contiene Baschi, Corsi e altri popoli scomodi. Inoltre, riconoscere gli Zingari come nazione potrebbe essere un ritorno di fiamma proprio mentre diversi paesi, in particolare ungheria, Slovacchia e Repubblica ceca stanno cominciando a trattarli meglio, allo scopo di entrare come membri nella UE. "La premessa fondamentale della Unione Eruopea e' di superare le differenze, non di evidenziarle" dice un eurocrate nervoso.

Ma l'idea che gli zingari debbano conseguire un qualche genere di riconoscimento speciale in quanto piu' ampia minoranza del continente ed estesa ovunque, nonche' con una terribile storia di persecuzione, sta prendendo piede. Gli Zingari hanno sofferto molti pogrom durante i secoli. In Romania, il paese che tuttora ha il numero maggiore di loro (piu' di un milione), nel 19 secolo essi erano schiavizzati. Hitler provo' a cancellarli, insieme agli Ebrei.

"Gli Zingari meritano quaclhe spazio nelle strutture europee" dicce Jan Marinus Wiersma, olandese al parlamento europoeo, che suggerisce che uno dei Comissari attuali debba essre responsabile per gli Affari zingari. alcuni eminenti zingari dicono che dovrebbero essere rappresentati piu' direttamente, magari con una quota al parlamento europeo. la Cosa, affermano, potrebbe dare loro una spinta. Ci sono movimenti in atto per aiutarli a trovare fondi per - tra l'altro - una Universita' zingara.

Un ostacolo importante e' che gli zingari d'Europa sono di fatto estremamente eterogenei. Appartengono a molte differenti e spesso antagonisti clan e tribu', senza reliogione o lingua comune. I loro leader autoproclamati si sono spesso mostrati litigiosi e corrotti. Tuttora - dice Dimitrina Petrova, capo dell'European Roma Rights Center di Budapest - l'esperienza condivisa degli zingari di sofferenza li autorizza a definirsi una nazione; la loro potenziale unita', dice, discende da "essere guardati come sub-umani da molte maggioranze inn Europa."

E hanno iniziato ad essere un po' piu' pragmatici. In slovacchia e Bulgaria, per esempio, i partiti politici zingari stanno provando a formare blocchi elettorali che potrebbero conquistare seggi in parlamento. In Macedonia un partito zingaro ne ha gia' qualcuno, e addirittura governa una municipalita'. Nicholas Gheorge, un esperto in affari zingari all'OSCE ritiene che in tutta l'europa centrale ci siano ora circa 20 tra parlamentari e sindaci zingari, 400 consiglieri locali e un numero crescente di uomini d'affari e intellettuali.

Questo e' lontano dal potere dire che hanno le risorse umane e economiche per forgiare una Nazione. Ma con la questione zingara nella agenda della UE per l'Europa centrale, stanno preparando il terreno.

 
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