BAMBINI - VITTIME DI ADULTI
"Glas Concila", settimanale cattolico, 12 novembre 2000 (nr.46)
Quasi tutte le agenzie di stampa internazionali hanno pubblicato notizie sulla seduta di fine settembre del Parlamento italiano la quale sull'ordine del giorno aveva la discussione delle orrende immagini pornografiche dell'abuso sessuale di bambini, trasmesse alcuni giorni fa sui programmi della RAI 1 e RAI 3. In quei giorni, il pubblico ha potuto vedere durente i notiziari alcune immagini della moltitudine di video registrazioni sequestrate dalla polizia ad alcuni pedofili italiani che sono finiti in arresto. Siccome secondo le leggi italiane la dimostrazione televisiva di tali immagini senza velare il volto e gli organi genitali viene considerata un reato, sono state subito richieste le dimissione dei direttori delle soprannominate case televisive. Il dibattito si e' fortemente acceso (ovviamente anche per motivo di rapporti politici interni) mentre la Santa Sede cercava di calmare le tensioni e depolitizzare l'intero scandalo. In ombra di tali reciproche condanne, rivalita' politiche e divisioni "pro et
contra" sulle dimissioni dei principali uomini televisivi, e' indispensabile porre una domanda essenziale espressa dal portavoce della Santa Sede, monsignor Joaquin Navarro Valls: "Sicuramente, la presentazione di immagini di bambini nei programmi televisivi sono innanzitutto questioni della professionalita' di giornalisti e della loro coscienza. Ma cio' che diventa veramente preocupante sono quelli che hanno utilizzato queste immagini e che hanno molestato questi bambini privi di aiuto."
In concreto, si tratta di lavori sporchi della mafia russa che dell'abuso sessuale di bambini aveva svolto un lavoro redditizio con grande profitto. L'organizzata catena criminale (solo una delle tante presenti anche in molti altri paesi) inizia con il furto ovvero con il sequestro di bambini per strada o dagli orfanotrofi in Russia i quali sucessivamente vengono utilizzati per le riprese di film pornografici, spesso ordinati o venduti sul mercato occidentale. Questi bambini molto spesso sono sottoposti alle piu' peggiori torture, in molti casi fino all'uccisione.
Bambini per le feste in casa
La pedofilia (dal greco pais, gen. paidos - bambino; fileo - voglio bene, amo), nelle sue versioni piu' perverse oggi purtroppo e' un male che sembra stia diventando sempre piu' difuso in quasi tutti i paesi del mondo. La ragione questa per cui non dovrebbero essere taciuti in pubblico bensi' sconfitti in modo organizzato. L'intera comunita' sociale (compresa anche la Chiesa) dovrebbe porsi seriamente la domanda, quantomai cio' sia scioccante e non sopportabile ai nervi: come sia possibile che persone adulte godano nelle immagini di bambini nudi, neonati sessualmente abusati, piccoli indifesi massacrati, estremita' di bambini smembrate da cani rabbiosi, adolescenti impauriti impiccati? Per non confondere, l'epidemia della pedofilia non ha colpito soltanto paesi poveri e sottosviluppati, come a prima vista potrebbe sembrare, ma al contrario, colpisce i paesi con alto standard di vita.
La scorsa primavera, a Ginevra, durante la Commissione ONU sui diritti umani, i diplomatici di tutto il mondo, europarlamentari, giornalisti, rappresentanti di varie organizzazioni governative e non-governative, organizzazioni ecclesiastiche, avevano ascoltato, quasi increduli, il racconto della vita della trentenne belga Regina Louf che da bambina veniva affittata per le feste di persone ricche a Bruxelles e infine venduta ad una farma-casa di riposo dove assieme ad altri bambini veniva violentata e abusata in orge organizzate per "l'alta societa'", tra cui c'erano addirittura autorita' di polizia. Ha testimoniato di tutto cio' che aveva vissuto da bambina: dalle pervesioni sessuali fino alla fuga davanti ai feroci cani affamati. Descriveva anche gli abusi fino alla uccisione di bambine e la sua testimonianza e' diventata convincente e toccante quando ha pronunciato il nome di una delle vittime: la piccola Lubne Benaisse di Marocco. I corpi delle piccole vittime non sono mai stati trovati.
Le vittime da 2 a 14 anni
Quantomai tali casi possano sembrare lontani dalla quotidianita' croata, perche' ecco accadono in Italia, Russia, Belgio, anche i nostri lettori vengono a volte turbati dalle notizie sui quotidiani che riguardano le violentazioni di minorenni e abusi sessuali di bambini in qualche localita' nelle nostre vicinanze. Cosi' ad esempio "Vecernji list" del 10 maggio 2000 aveva pubblicato la notizia che il centro d'inchiesta della Corte regionale a Zagabria aveva chiamato in giudizio un quarantenne per presunto sospetto di abuso di bambini nel 1998, le vittime avevano l'eta' tra i 2 e 14 anni.
Catechisti e pedofilia
Purtroppo, sia nella comunita' internazionale che in quella nazionale, ogni tanto escono fuori degli scandali sulle bizzarie pedofile (o omosessuali, il che non e' il tema di questo articolo) di alcuni catechisti. La cosa peggiore e' tacerne e far finta come se nulla fosse accaduto, un fatto al quale il clero nazionale e' ben disposto perche' teme (spesso giustamente) il malvolere, le denuncie in generale e generalizzazioni. Bisogna sottolineare che una parte della stampa sempre disposta a sensazionalismi e negativismi verso la Chiesa, e prontissima in base a casi singolari contaminare l'autorita' dell'intera Chiesa e in generale il suo ruolo e la sua missione. Cio' non diminuisce la necessita' di verificare le denuncie basate su prove, parlarne apertamente e fare il tutto possibile perche' tali casi non vengano a ripetersi se veramente accaduti. E' certamente per il bene della stessa Chiesa che non solo e' una comunita' divina ma anche umana. Sarebbe altrettanto necessario riflettere sul ruolo dei catechis
ti nella lotta contro la pedofilia, i quali ai bambini dovrebbero cercare in modo adeguato di spiegare che cosa sia la pedofilia, dare consigli come comportarsi in certe situazioni ecc. Un compito delicato, molto esigente, richiede buone informazioni e la conoscienza di metodi pedagogici, ma sarebbe un contributo nuovo e grande della Chiesa alla nostra societa' nella lotta contro questo male moderno. Perche' la ragione e' semplice e presente nel noto detto: "I bambini sono l'abbellimento del mondo".