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Conferenza Partito radicale
Manfredi Giulio - 28 febbraio 2001
TELEKOM SERBIA: INTERPELLANZA URGENTE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, AL MINISTRO DELLE TELECOMUNICAZIONI E AL MINISTRO DEGLI AFFARI ESTERI.
Premesso che:

- il 25 giugno 1997, in seguito alla pubblicazione della notizia sulla stampa italiana, l'interpellante presentò un'interrogazione a risposta scritta (N. 4/06641 del 25 giugno 1997) all'allora Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro delle Poste e Telecomunicazioni sulla partecipazione della società italiana STET al processo di privatizzazione della società per le telecomunicazioni serba, mediante l'acquisizione del 29% del pacchetto azionario;

-come risulta da un telescritto trasmesso al deputato europeo Benedetto Della Vedova da parte dell'ufficio stampa del Presidente della Commissione europea Romano Prodi, l'8 luglio 1997 l'interrogazione fu inviata dal Ministro per Rapporti con il Parlamento al Ministro del Tesoro e per conoscenza al Ministro Affari Regionali e al Gabinetto Ministero dei Trasporti e Navigazione;

- ad oggi l'interpellante non ha ricevuto alcuna risposta all'interrogazione del 25/6/1997;

- nel 1998 da notizie stampa (Corriere della Sera inserto "Affari" del 19/19/1998) risultava che "ai vertici della Telekom serba c'erano più di venti dirigenti italiani e che attraverso l'operazione STET- Telekom, l'Italia, come peraltro sostenuto anche dall'opposizione serba, ha fornito denaro che non è servito per rilanciare l'industria statale serba e le esportazioni, ma ad arginare falle nel welfare state serbo, oltre a servire a riparare alcune di quelle infrastrutture - come le strade e le ferrovie - senza le quali qualunque sforzo bellico sarebbe insostenibile";

- gli esponenti radicali hanno costantemente richiamato l'attenzione sulla vicenda, tra l'altro partecipando alle assemblee degli azionisti Telecom il 16 giugno 1998 e il 14 dicembre 1998. Il 14/12/1998, al Lingotto di Torino, in occasione dell'Assemblea degli Azionisti Telecom, i militanti del Partito Radicale transnazionale avevano manifestato contro la partecipazione nella Telekom serba e l'esponente radicale Benedetto Della Vedova, intervenendo in Assemblea, aveva richiesto, tra l'altro, al nuovo amministratore delegato della Telecom, Franco Bernabè, di esprimere una valutazione sulla suddetta partecipazione, senza ottenere alcuna risposta;

- il 1 giugno 1999, Olivier Dupuis (eurodeputato e segretario del Partito Radicale transnazionale) e Benedetto Della Vedova (candidato alle Elezioni Europee per la Lista Bonino) avevano inviato una "lettera aperta" al nuovo Amministratore Delegato di Telecom Italia, Dr. Roberto Colaninno in cui si affermava che: "à da azionisti Telecom noi radicali abbiamo posto con forza la questione Telekom Serbia in tutte le ultime assemblee degli azionisti. Ora ci rivolgiamo a lei contando sulla sua sensibilità di cittadino e di imprenditore. Le chiediamo di annunciare pubblicamente l'immediata sospensione di ogni collaborazione e di ogni apporto delle strutture tecniche e finanziarie di Telecom Italia con Telekom Serbia.";

le ragioni addotte in un comunicato della presidenza del Consiglio e del Ministero del Tesoro del 22 febbraio 2001, in base al quale l'acquisto del 29% di Telekom Serbia fu effettuato da Stet International Netherlands, società di diritto olandese controllata da Stet International Spa a sua volta controllata da Stet Società Finanziaria Telefonica, all'epoca controllata dal Tesoro e successivamente fusa con Telecom Italia, appaiono clamorosamente insufficienti a giustificare l'irresponsabilità, quanto meno politica, del Governo Prodi nell'operazione, dal momento che l'azionista pubblico non poteva essere all'oscuro di un'acquisizione di assoluto rilievo di cui la stampa aveva dato ripetutamente conto;

come risulta da un articolo dal titolo "Con Slobo ci guadagno" pubblicato su "L'Espresso" del 2/07/1999, "àLucio Izzo, economista nonché membro del consiglio di amministrazione Telecom in rappresentanza del Tesoro, espresse parere negativo: e a quei tempi il Tesoro era azionista di maggioranza della Telecom";

si chiede di sapere:

per quale ragione l'interrogazione N. 4/06641 del 25 giugno 1997 non ha ricevuto risposta;

se è vero che le trattative per l'ingresso della Stet in Telekom Serbia, che si conclusero sotto il governo di Romano Prodi con Lamberto Dini Ministro degli Esteri, iniziarono durante la Presidenza del Consiglio di Lamberto Dini e Susanna Agnelli Ministro degli Esteri e che vi furono pressioni politiche da parte italiana perché la trattativa venisse condotta a termine;

se è vero che Lucio Izzo, membro del consiglio di amministrazione Telecom in rappresentanza del Tesoro, espresse parere negativo sull'operazione Telekom Serbia e se il suo dissenso venne o meno manifestato all'azionista, cioè al Ministero del Tesoro;

quali siano state le posizioni espresse dai rappresentanti del Ministero del Tesoro e del Ministero delle Poste e telecomunicazioni nei Consiglio di Amministrazione Stet dal 1997 in poi su questa specifica questione;

se il Governo non ritenga che l'inerzia dei Ministri competenti abbia costituito un chiaro "silenzio assenso" del Governo Prodi sull'acquisizione da parte di Stet, un'azienda pubblica, del 29% di TeleKom Serbia con il conseguente finanziamento del regime di Slobodan Milosevic e che questo fatto possa recare danni all'Italia nel momento in cui l'ex dittatore serbo dovesse essere, come auspicabile, processato dal Tribunale dell'Aja per i crimini dell'ex-Jugoslavia.

Sen. Pietro Milio

 
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