Al Procuratore Capo
Dr. Marcello Maddalena
Al Procuratore Aggiunto
Dr. Bruno Tinti
Al Pubblico Ministero
Dr. Paolo Storari
Al Pubblico Ministero
Dr. Roberto Furlan
C/o Procura della Repubblica
di Torino
Torino, 7 marzo 2001
Oggetto: richiesta di audizione in qualità di "persone informate sui fatti" in merito all'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Torino sul caso "Telekom-Serbia".
Egregio Procuratore Capo, Egregio Procuratore Aggiunto, Egregi Pubblici Ministeri,
I sottoscritti Benedetto Della Vedova, nato a ..... (parlamentare europeo della Lista Bonino), Gianfranco Dell'Alba, nato a .... (parlamentare europeo della Lista Bonino), Carmelo Palma, nato a .....(consigliere regionale della Lista Bonino) e Giulio Manfredi, nato a .... (esponente radicale torinese), richiedono con la presente di poter essere auditi, in qualità di "persone informate sui fatti", nell'ambito dell'inchiesta che la Procura della Repubblica di Torino ha aperto in merito a presunte tangenti derivanti dall'acquisto, avvenuto il 9 giugno 1997, del 29% del pacchetto azionario di Telekom Serbia da parte di Telecom Italia - allora STET - e del contestuale acquisto del 20% del pacchetto azionario di Telekom Serbia da parte della Ote, l'ente greco delle telecomunicazioni.
In particolare, i sottoscritti fanno presente quanto segue:
- il 9 giugno 1997, Gianfranco Dell'Alba, all'epoca parlamentare europeo della Lista Pannella Riformatori, rilasciò la seguente dichiarazione: <>;- il 25 giugno 1997, il senatore radicale Pietro Milio presentò un'interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio dei Ministri (On. Romano Prodi) e al Ministro delle Poste e Telecomunicazioni (On. Antonio Meccanico) avente il seguente tenore: <<à Premesso che da notizie di stampa - e specificamente "Panorama" del 26 Giugno 1997 - si è appreso che la società italiana STET ha partecipato al processo di privatizzazione della società per le telecomunicazioni serba, acquistandone il 29% del pacchetto azionario; à Per sapere: quale rilevante strategia di mercato è sottesa all'operazione finanziaria condotta dalla STET in Serbia; se la rilevanza di tale strategia giustifichi la conseguenza evidente che tale operazione ha provocato: il rafforzamento del regime di Slobodan Milosevic, regime che, tra l'altro, continua a non fornire alcuna collaborazione alle attività del Tribunale Penale Internazionale (TPI) dell'Aja.>>. L'interrogazione non ha ricevuto alcuna risposta;
- il 16 giugno 1998, il Dr. Gianfranco Dell'Alba (allora deputato europeo della Lista Pannella) partecipò, in qualità di piccolo azionista, all'Assemblea degli azionisti Telecom, a Torino. Nel suo intervento in Assemblea, Dell'Alba affermò, fra l'altro: <<à è ora di rivedere anche la strategia internazionale del gruppo perché è impensabile accettare che mentre Milosevic si appresta a massacrare il popolo del Kosovo, gli ordini siano impartiti attraverso quella Telekom Serbia che costituisce uno dei più grandi investimenti che la Telecom Italia ha fatto, secondo una pessima logica economica ed una intollerabile logica politicaà>> (dal resoconto dell'intervento, diramato dal Partito Radicale il 16/06/98, vedi Allegato A; si rimanda, inoltre, ai verbali dell'Assemblea redatti dall'Azienda nonché alla registrazione dell'intervento effettuata da Radio Radicale);
- il 15 dicembre 1998, i militanti radicali torinesi organizzarono un sit-in all'ingresso del Lingotto di Torino, in occasione dell'Assemblea degli Azionisti Telecom, a cui partecipò, in qualità di piccolo azionista, il Dr. Benedetto Della Vedova (allora dirigente nazionale della Lista Pannella). Nel suo intervento in Assemblea, Della Vedova sollevò, fra l'altro, la questione della <<à partecipazione di Telecom Italia in Telekom Serbia che, pur assunta quando la società era ancora nelle mani del Tesoro, rappresenta una grave compromissione della società ora privatizzata con il regime di Belgrado, colpevole di feroci repressioni dei diritti umani, civili e politici nonché di atti di genocidio nel Kosovo. Oltre alle considerazioni di tipo politico ed umanitario, una società fortemente internazionalizzata come Telecom Italia rischia di subire gravi contraccolpi dalla connivenza con il regime di Belgrado à>> (dall'anticipazione dell'intervento, diramata dal Partito Radicale il 14/12/98, vedi Allegato B; si riman
da, inoltre, ai verbali dell'Assemblea redatti dall'Azienda nonché alla registrazione dell'intervento effettuata da Radio Radicale);
- il 1 giugno 1999, il Dr. Olivier Dupuis (segretario del Partito Radicale transnazionale ed eurodeputato della Lista Pannella) e il Dr. Benedetto Della Vedova inviarono una "lettera aperta" al nuovo Amministratore Delegato di Telecom Italia, Dr. Roberto Colaninno: <<à In seguito all'OPA, Olivetti ha acquisito anche la partecipazione in Telekom Serbia, l'azienda di telecomunicazioni la cui maggioranza rimane saldamente nelle mani del governo di Belgrado. Nel '97 Telecom Italia (allora STET) l'acquisì al prezzo di circa 900 miliardi. Quella operazione costituì una straordinaria boccata di ossigeno per il presidente Milosevic, oggi incriminato per crimini di guerra. Grazie anche a quel denaro il regime di Belgrado fu in grado di mettere in atto il progetto di aggressione militare e di pulizia etnica nel Kosovo. Da azionisti Telecom noi radicali abbiamo posto con forza la questione Telekom Serbia in tutte le ultime assemblee degli azionisti. Ora ci rivolgiamo a lei contando sulla sua sensibilità di cittadino e
di imprenditore. Le chiediamo di annunciare pubblicamente l'immediata sospensione di ogni collaborazione e di ogni apporto delle strutture tecniche e finanziarie di Telecom Italia con Telekom Serbiaà>> (dalla sintesi della "lettera aperta", diramata dal Partito Radicale l' 1/06/99, vedi Allegato C);
- il 28 novembre 1994, il sig. Carmelo Palma (allora consigliere comunale di Torino) veniva casualmente a conoscenza che una delegazione d'affari serba di altissimo livello si sarebbe incontrata il giorno dopo con il Sindaco di Torino, dopo aver visitato gli stabilimenti della FIAT ed essersi intrattenuta "con le massime cariche della stessa" (dalla lettera del Console serbo di Milano al Sindaco di Torino del 22/11/94, vedi Allegato D). Era all'epoca in vigore un embargo economico dell'O.N.U. nei confronti della Repubblica Federale di Serbia e Montenegro (D.L. 305/92 convertito in L. 7 agosto 1992, n. 355 ed integrato dal D.L. 144/93 convertito in L. 16 luglio 1993, n. 230); la visita della delegazione serba si svolgeva in concomitanza con l'ennesimo massacro operato dalle truppe serbo-bosniache, a Bihac;
- il consigliere Palma scriveva subito al sindaco di Torino, chiedendogli di annullare l'incontro; il sindaco Castellani così disponeva. Il 30/11/1994 i militanti radicali torinesi tenevano una manifestazione pubblica a Torino, in Piazza Castello, davanti alla Prefettura, per denunciare "gli affari sporchi" che stavano avvenendo segretamente in città; Carmelo Palma chiedeva ed otteneva un incontro con il Prefetto di Torino, Claudio Gelati, a cui poneva il seguente interrogativo: <>; il consigliere Carmelo Palma informava poi della vicenda l'allora Ministro degli Esteri Susanna Agnelli con lettera del 18/07/95 (vedi Allegato D);- la stessa delegazione serba presente a Torino nel novembre 1994 vi ritornò nel maggio 1996; la presenza della delegazione serba è, tra l'altro, citata nelle premesse dell'Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Comunale di Torino il 18/06/96 <- è legittimo chiedersi se i due soggiorni torinesi furono utilizzati dalla delegazione serba anche per incontri con i dirigenti della Telecom (allora STET) finalizzati alla stipulazione del successivo contratto del giugno 1997;
- i sottoscritti segnalano, infine, all'attenzione dei magistrati inquirenti il signor Giovanni Di Stefano, braccio destro del sedicente "Comandante Arkan", che ha operato negli ultimi 15 anni in Gran Bretagna, Serbia, Italia e Belgio; Di Stefano è attualmente in carcere a Londra per reati finanziari compiuti in Gran Bretagna prima di trasferirsi in Serbia; il 4 agosto 1995 i senatori radicali Sergio Stanzani Ghedini e Francesca Scopelliti presentarono un'interrogazione (4-05645, vedi Allegato E) in cui chiedevano al Governo, fra l'altro, di acquisire informazioni sulle attività del signor Di Stefano; l'interrogazione non ebbe alcuna risposta; il Partito Radicale transnazionale ha presentato due esposti alla magistratura ordinaria e al Tribunale Penale Internazionale dell'Aja affinché si accertino eventuali responsabilità penali del Di Stefano.
Tutto ciò premesso, i sottoscritti si dichiarano a disposizione della Procura della Repubblica di Torino per approfondire le questioni suddette.
Certi di un pronto riscontro, rivolgono distinti saluti.
Benedetto Della Vedova Gianfranco Dell'Alba Carmelo Palma Giulio Manfredi
P.S. I suddetti eleggono il proprio domicilio legale presso il Gruppo Consiliare "Radicali-Lista Emma Bonino", via Alfieri n. 19, 10121 Torino - tel. 011/57.57.401. I sottoscritti designano per la presentazione della suddetta richiesta di audizione l'avvocato Enzo Sateriale, del Foro di Torino.