Dichiarazione di Maurizio Turco, segretario del CORA:
»Grazie alle nuove linee-guida ministeriali per il trattamento dei tossicodipendenti, "trapelano" ufficialmente anche in Italia alcune nozioni risapute da oltre 30 anni negli USA, dove la terapia di mantenimento metadonico è di gran lunga la più efficace per una stabile fuoriuscita dalla tossicodipendenza (cioè, come riconosce ora anche il Ministero, per l'abbandono dell'uso di eroina illegale).
Se non esiste la lobby di San Patrignano, in questi anni è esistita una lobby antimetadonica in cui si sono ritrovati tutti - tranne i radicali - con un furore assistenziale e solidaristico di stampo totalitario e illiberale, di sinistra e di destra, sostenuto dai cattolici consociativisti e integralisti e trainato da strani liberali alla De Lorenzo e alla Montanelli: furore antimetadonico che ha seminato la morte tra i tossicodipendenti (non solo quelli di strada, ma anche quelli in carico ai SERT) e una diffusione da primato dell'Aids in Italia.
Ma le linee-guida, al di là degli enunciati scientificamente corretti sul ruolo della terapia metadonica in generale, lanciano segnali operativi contraddittori, che denotano uno scontro ancora in atto, non certo su questioni di sanità pubblica o Aids, ma su interessi concreti che ancora si apprestano a mascherarsi di moralismo muccioliniano.
L'abrogazione dell'interferenza del ministro della Sanità sulla autonomia terapeutica dei medici ottenuta con il referendum anche in materia di tossicodipendenze fa sì che le linee-guida non abbiano la forza di un decreto legge e nemmeno di una circolare, ma, laddove possono indurre comportamenti ostruzionistici sulle possibilità di cura, dei medici e dei cittadini tossicodipendenti, lasciano aperto un campo esteso alla conflittualità, ai contenziosi giudiziari, alle azioni legali di rivalsa per il mancato rispetto dei diritti sanciti dal Referendum.
Attraverso questi strumenti il CORA ha agito e agirà per la tutela di questi diritti .