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Notizie CORA
Radio Radicale Roberto - 26 ottobre 1994
CARCERI PER DROGATI; DIETRO LE CIFRE, LA TERRIBILE CONSEGUENZA DELL'IPOCRISIA PROIBIZIONISTA.
DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO DEL CORA MAURIZIO TURCO.

Uno dei più autorevoli quotidiani italiani, il "Sole 24 ore", ha pubblicato una serie di servizi sulla situazione delle carceri. Uno di questi ha come titolo "In carcere contro la droga" ed illustra l'esperienza di Sollicciano 2, "struttura a custodia attenuata per tossicodipendenti".

L'art. 95 del T.U. sugli stupefacenti, emanato quattro anni fa, così recita: "La pena detentiva nei confronti di persona condannata per reati commessi in relazione al proprio stato di tossicodipendente deve essere scontata in istituti idonei per lo svolgimento di programmi terapeutici e socio-riabilitativi...".

A Sollicciano sono passati in quattro anni 146 detenuti, di cui, a detta del "Sole 24 ore", 51 (il 35,4%) sono riusciti a disintossicarsi in modo definitivo. Le cifre analitiche fornite dal giornale danno, invece, un quadro diverso: solo 26 tossicodipendenti (18%) si sono reinseriti senza ricadute, altri 25 sono in carico a servizi pubblici e comunità.

Il modello di Sollicciano è una soluzione credibile per i 16.000 tossicodipendenti reclusi in tutta Italia? Il trattamento speciale necessita per sua natura di piccoli numeri; attualmente gli ospiti di Sollicciano sono 44. Occorrerebbero, pertanto, dalle 350 alle 400 nuove "strutture a custodia attenuata", mentre in quattro anni ne sono state create 3.

La comunità terapeutica è una soluzione alternativa? Gli ospiti delle comunità erano, al 31/12/1993, poco più di 16.000 (dati del Ministero dell'Interno): è credibile auspicare un loro raddoppio in tempi brevi?

Alla luce di tali considerazioni, il segretario del CORA, Maurizio Turco, ha dichiarato:

»Il problema dei detenuti tossicodipendenti illumina l'ipocrisia del regime proibizionista: si fanno leggi inapplicabili, così da lavorare per anni ed anni facendo credere di riuscire a svuotare il mare delle droga con il cucchiaio della buona coscienza a buon mercato. La realtà acceca: il carcere per i drogati è un rimedio peggiore del male; le comunità ed i servizi pubblici non risolvono il problema. Solo la distribuzione controllata dell'eroina sottrarrà migliaia di giovani al circuito droga di strada - piccolo reato - carcere - grande reato - carcere - AIDS - morte.

Siamo noi i pazzi? O siamo gli unici che forniscono un'alternativa ragionevole alla pazzia quotidiana delle carceri italiane? .

 
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