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Notizie CORA
Radio Radicale Roberto - 9 dicembre 1994
CONSIGLIO GENERALE - POZZUOLI, 9/10/11 DICEMBRE 1994
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COMUNICAZIONI DEL TESORIERE

Roberto Spagnoli

PREMESSA

Fornisco qui di seguito alcune brevi note e qualche considerazione sulla situazione economico-finanziaria del CORA e sull'andamento del tesseramento.

Alla fine del mese di novembre, di fatto, le casse del CORA sono vuote, tanto che non solo abbiamo enormi difficoltà a saldare i creditori, ma siamo stati costretti a sospendere il pagamento dei rimborsi per le collaborazioni fisse e incontriamo non pochi problemi per fare fronte alle spese minime quotidiane.

Di contro, appare sostanzialmente irrisolta, pur con notevoli differenze tra le varie situazioni personali, la questione del credito che il CORA vanta nei confronti dei consiglieri regionali eletti nelle liste antiproibizioniste. Ripetuti solleciti e un documento particolare approvato dall'ultimo Consiglio generale (Roma, 8-9-20 luglio '94) non hanno prodotto mutamenti significativi e, a tutt'oggi, il credito complessivo ammonta a 30 milioni.

Questo, per sgombrare subito il campo da ogni illusione. Credo che il problema dell'autofinanziamento e del tesseramento debba essere al centro del dibattito del Consiglio generale perché la garvità della situazione è tale che la questione non è eludibile in alcun modo.

Sono stato indeciso fino all'ultimo sul taglio da dare a questa comunicazione. In questa sede preferisco limitarmi all'esposizione dei dati e delle cifre, aggiungendo qualche considerazione, ma sostanzialmente lasciando al Consiglio il compito di una riflessione che credo debba costituire anche un'assunzione personale di responsabilità.

La relazione che segue si riferisce al periodo 1 gennaio - 30 novembre 1994. Si tratta, quindi, di dati ancora parziali ma credo sufficienti a una precisa valutazione della situazione.

CONSUNTIVO DEL PERIODO 1/1/1994 - 30/11/1994

Stato patrimoniale

Alla data del 30 novembre l'attivo ammonta a lire 47.154.545.

Dalla cifra vanno sottratti:

- il credito nei confronti del Partito radicale (lire 10.135.616)

- il credito nei confronti dei consiglieri regionali eletti nelle liste antiproibizioniste (lire 30.600.000), del quale parlerò approfonditamente fra poco.

La disponibilità di cassa è dunque di lire 6.418.929.

Le voci passive ammontano a lire 21.216.204. Sono dovute a debiti verso fornitori (spese di tipografia e per la realizzazione di ADC/Corafax = lire 19.988.600) e verso l'Erario (lire 1.227.604).

Considerando l'inesigibilità attuale del credito verso il Partito radicale, a causa della grave situazione finanziaria in cui versa, e il tono delle risposte ricevute, in merito al credito verso i consiglieri regionali, ci troviamo di fatto a fronteggiare una situazione di saldo negativo.

Conto economico

Nel periodo considerato, le voci di spesa più consistenti sono:

- pubblicazioni (ADC/corafax, 11· rapporto OLD) = 28.932.280

- 5· congresso = 22.621.516

- collaborazioni = 20.000.000

- proposte di legge = 7.651.118

- iniziative (Metadone, manifestazione 9 luglio, convegno Napoli 19

novembre, partecipazione 5· congresso ECDP Ginevra) = 7.280.267

A queste spese (che assommano a un totale di lire 86.485.181) vanno aggiunte poi le spese dovute al tesseramento, all'organizzazione dei Consigli generali, alla gestione quotidiana (postali, cancelleria, stampa moduli c.c.p., ecc.), ad interessi passivi e oneri vari e altre spese come, p.es., la rassegna stampa ad uso interno (che per altro abbiamo interrotto dallo scorso giugno), l'acquisto di pubblicazioni, l'abbonamento a periodici specializzati.

Per quanto riguarda i ricavi, al 30/11/1994, essi provengono come sempre interamente dall'autofinanziamento - cioè da iscrizioni, adesioni e contributi (lire 53.677.600) - e dalle quote mensili di indennità versate dai consiglieri regionali antiproibizionisti (lire 23.807.000).

Tra i ricavi sono calcolati anche il credito nei confronti del Partito radicale e il credito nei confronti dei consiglieri regionali tenendo conto delle considerazioni fatte in precedenza.

PREVENTIVO DEL PERIODO 1/12/1994 - 31/1/1995

Prevedendo di tenere il 6· congresso entro la fine del mese di gennaio 1995, cioè a 12 mesi dal precedente, da qui ad allora è prevedibile un fabbisogno minimo di cassa di almeno lire 50.000.000, così ripartiti:

- saldo debiti (fornitori, Erario) = 21.000.000

- organizzazione 6· congresso = 15.000.000

- 2 numeri di ADC + Corafax = 5.000.000

- spese varie = 9.000.000

Questo preventivo non tiene conto delle collaborazioni fisse il cui pagamento, per altro, è fermo al mese di ottobre ed ha potuto essere garantito fino ad allora grazie al credito verso il Partito radicale.

CREDITI NEI CONFRONTI DEI CONSIGLIERI REGIONALI ANTIPROIBIZIONISTI

Come già detto più sopra, continua a persistere il problema dei crediti che il CORA vanta nei confronti dei consiglieri regionali eletti nelle liste antiproibizioniste.

Nel 1990, in occasione delle elezioni regionali, il CORA promosse e sostenne le liste antiproibizioniste. L'accordo stipulato con gli eletti prevedeva il versamento mensile di una quota dell'indennità pari a lire 500.000.

Da allora a oggi, tra i consiglieri regionali, c'è stato chi ha sostanzialmente tenuto fede a quell'accordo, chi lo ha solo in parte rispettato e chi, invece, non è stato ai patti.

Da parte mia ho più volte sollevato il problema e ho scritto varie lettere ai consiglieri regionali facendo presente il problema a fronte di una situazione economica che diveniva via via più difficile. Il Consiglio generale dello scorso luglio ha anche approvato un ordine del giorno proprio sulla questione, in cui si sollecitano i consiglieri reagionali al rispetto degli accordi.

In seguito alle varie sollecitazioni mi sono arrivate risposte da tutti gli eletti antiproibizionisti tranne cha dal consigliere antiproibizionista del Lazio, Paolo Guerra, che per altro non risulta nemmeno iscritto al CORA per il 1994.

Questo è il dettaglio delle singole situazioni (vedi Nota).

Onde non urtare la suscettibilità di nessuno faccio presente che le situazioni sono diverse fra loro: ci sono consiglieri il cui pagamento è sostanzialmente regolare e che poi magari saldano il debito in un'unica soluzione; altri che mi hanno fatto presente situazioni particolari; altri ancora, invece, il cui pregresso è di tale consistenza che il problema acquista valenze diverse.

In ogni caso, rinnovo ancora una volta l'appello a saldare i debiti e a mantenere la regolarità dei versamenti.

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Enzo Cucco........ (7x94) .............. 7 mesi = 3.500.000 lire

Luigi Del Gatto... (6x93+1x94) ......... 7 mesi = 3.500.000 lire

Paolo Guerra...... (4x92+11x93+11x94) .. 26 mesi = 13.000.000 lire

Giorgio Inzani.... (2x94) .............. 2 mesi = 1.600.000 lire *

Vittorio Pezzuto.. (3x94) .............. 3 mesi = 1.500.000 lire

Emilio Vesce...... (7x93+8x94) ......... 15 mesi = 7.500.000 lire

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Totale al 30 novembre 1994 ............. 60 mesi = 30.600.000 lire

* G.Inzani versa una quota mensile di lire 800.000

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Faccio notare che dallo scorso Consiglio generale, pur essendo cambiate alcune situazioni personali, la situazione complessiva è rimasta identica: allora il credito era infatti di 30.500.000 lire.

Credo che le cifre siano abbastanza eloquenti per non necessitare di commenti. E francamente, dopo quanto ho detto al 5· congresso e ripetuto ai consigli generali; dopo quanto ho scritto in tre lettere indirizzate ai consiglieri regionali; dopo un documento approvato dal consiglio di luglio, non so proprio che altro potrei aggiungere per richiamare ognuno alle proprie responsabilità.

TESSERAMENTO

Come avevo comunicato al Consiglio generale di luglio, da quest'anno, grazie al lavoro di Luigi Cimino, abbiamo informatizzato la gestione delle tessere del CORA, il che ci permette di mantenere un controllo costante sulla numerazione, sull'invio, ecc.

Andamento del tesseramento

Alla data del 30 novembre il CORA ha 601 iscritti e 329 aderenti, per un totale di 930 associati. Anche senza fare alcun raffronto, si nota subito come il dato sia del tutto negativo. Dalla fine dell'estate il flusso delle iscrizioni e delle adesioni si è praticamente arrestato.

All'apertura dell'ultimo consiglio generale (8 luglio) gli iscritti erano 561 e gli aderenti 298.

Più significativo, e maggiormente avvilente, il raffronto con gli anni passati, tenendo presente il tempo trascorso dal congresso.

Qui di seguito il numero di iscritti e aderenti a 10 mesi dai congressi (tra parentesi lo stesso dato a 5 mesi):

- al 28/11/94 (10 mesi dal 5· Cong.) = 601i, 329a (557i, 295a)

- al 21/4/93 (10 mesi dal 4· Cong.) = 1138i, 478a (1018i, 376a)

- al 23/8/91 (10 mesi dal 3· Cong.) = 993i, 680a (925i, 530a)

Anche il dato assoluto negli anni non lascia spazio a molti commenti:

1988 = 231 iscritti 95 aderenti = 326

1989 = 384 " 238 " = 622

1990 = 1012 " 746 " = 1758

1991 = 994 " 680 " = 1674

1992 = 899 " 751 " = 1650

1993 = 1158 " 511 " = 1669

1994 = 601 " 329 " = 930

Passato l'"effetto congresso", che tradizionalmente segna il momento di massimo arrivo delle iscrizioni, l'andamento del tesseramento ha segnato un calo costante fino al crollo totale registrato negli ultimI mesi. A ciò si aggiunga come del tutto ininfluente sia stata, evidentemente, la raccolta di firme per le proposte di legge che pure è proseguita fino alla metà di maggio e che avrebbe potuto costituire un ottima occasione per l'autofinanziamento e per la raccolta iscrizioni e adesioni così come, a suo tempo, lo è stata la campagna referendaria.

Per quanto riguarda il tesseramento, dunque, il 1994 sarà, con tutta probabibilità, l'anno peggiore, se si escludono il 1988 (giustificato dall'essere il primo anno di attività) e il 1989 (anno in cui la situazione complessiva era molto difficile essendo in atto il duro scontro sulla legge Jervolino-Vassalli).

Come ho detto in apertura, in questa comunicazione, mi limito alla pura esposizione dei numeri sulla quale sollecito la vostra riflessione. Preferisco in questa sede non addentrarmi nell'analisi e nella ricerca di spiegazioni che mi riservo di fare nella relazione congressuale.

Credo che questi numeri non abbiano nessun bisogno di commento. E' fin troppo ovvio ricordare che, per un'organizzazione che vive di autofinanziamento, la campagna iscrizioni deve costituire un aspetto fondamentale dell'attività. Rinunciarvi, come di fatto è stato fatto, significa compiere un harakiri che non ha altra giustificazione se non quella di voler determinare nei fatti l'inadeguatezza dello strumento CORA rispetto agli obiettivi e al livello di confronto politico che abbiamo voluto porre in essere con le nostre iniziative e, di conseguenza, stabilirne la liquidazione.

Senza contare che, per noi, la raccolta dei soldi dei cittadini per finanziare la nostra attività ha sempre avuto un grande valore e una valenza politica non secondaria.

Mezzi di arrivo dei contributi

Mi pare interessante e utile una rapida analisi anche al mezzo di arrivo dei contributi.

Su 1342 versamenti totali, 771 sono giunti direttamente alla sede di Roma (370 c.c.p. - 319 prestampati, 51 generici -, 223 di persona, 127 con carta di credito; i restanti con lettera o vaglia); 403 da manifestazioni e tavoli; 144 classificati come "da associazioni" (provenienti in pratica dai "punti di riferimento" sul territorio).

Ancora una volta è da cogliere la limitata rilevanza del contributo al tesseramento dato dalle realtà locali. Realtà locali o punti di riferimento che, per altro, non riescono a rappresentare un concreto canale di autifinanziamento e, anzi, paiono diventare sempre di più una presenza teorica, almeno per quanto riguarda l'attività del CORA (prova ne sia lo scarso interesse mostrato per questa riunione del consiglio generale).

CONCLUSIONI

Ho cercato di fornire al Consiglio generale una descrizione esauriente della situazione. Questo è il quadro complessivo in cui dobbiamo operare. Non credo siano necessari altri commenti se non sottolineare ancora una volta il fatto che oggi ci troviamo letteralmente con le mani legate, nella impossibilità di fare alcunché. Stando così le cose, questa Tesoreria non è in grado di garantire alla Segretria il necessario supporto finanziario per la convocazione del 6· congresso.

Come ho detto, il protrarsi di questa situazione sta compromettendo definitivamente la vita stessa del CORA, mentre potremmo disporre degli strumenti economici minimi per poter affrontare i prossimi mesi con una disponibilità sufficiente a garantire la sopravvivenza delle iniziative che abbiamo in corso.

In una lettera inviata agli organi dirigenti nello scorso mese di ottobre suggerivo che, per consentire un minimo di attività nei prossimi mesi, questi strumenti finanziari minimi potrebbero consistere in:

a. il versamento entro tempi certi delle quote di indennità non

corrisposte dai consiglieri regionali antiproibizionisti;

b. il pagamento regolare delle prossime quote di indennità fino alla

scadenza del mandato;

c. l'apertura immediata della campagna iscrizioni e un forte rilancio

del tesseramento in sede in sede locale.

Chiedo poi a questo consiglio di valutare l'opportunità di aumentare l'ammontare della quota associativa per il 1995.

Al 4· congresso, a Bologna, decidemmo che il CORA dovesse vivere perché necessario. A Genova, dopo la vittoria referendaria, convocammo il 5· congresso su due parole d'ordine che rilanciavano in grande l'impegno del CORA: legalizzazione delle droghe leggere e distribuzione controllata di eroina.

Nell'ultima riunione del Consiglio generale ho concluso la mia comunicazione dicendo: »Se è vero che il CORA ha i giorni contati - nel senso che si tratta di un'organizzazione che lavora per conseguire un obiettivo preciso stabilendo in partenza modi, tempi e mezzi necessari - vorrei che non fosse costretto ad avere i giorni contati dalla mancanza di "ossigeno" quando invece l'aria la possiamo trovare così come abbiamo saputo fare in passato .

Oggi concludo con le stesse parole. Può darsi, tuttavia, che il CORA sia diventato inedeguato al nuovo scenario politico in cui operiamo, che altri e diversi soggetti siano più adatti a portare avanti la battaglia antirpoibizionista nel nostro Paese. E' un dubbio sul quale vedo riflettendo da un po' di tempo e anche su questo attendo le vostre considerazioni.

Spero che questo Consiglio generale, al quale abbiamo cercato di dare il valore politico di un congresso, anche se ovviamente non ne può avere i poteri statutari, sappia esprimere decisioni che rappresentino, come dicevo, un'autentica assunzione di responsabilità.

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NOTA: nel corso dei lavori del Consiglio alcuni consiglieri regionali hanno consegnato al Tesoriere dei contributi per cui alla data del 12 dicembre 1994 il quadro del credito del CORA risulta così ridefinito:

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Enzo Cucco........ (7x94) .............. 7 mesi = 3.500.000 lire

Luigi Del Gatto................................. = 0 lire

Paolo Guerra...... (4x92+11x93+11x94) .. 26 mesi = 13.000.000 lire

Giorgio Inzani.... (2x94) .............. 2 mesi = 1.600.000 lire *

Vittorio Pezzuto.. (3x94) .............. 2 mesi = 1.000.000 lire

Emilio Vesce...... (7x93+8x94) ......... 14 mesi = 7.000.000 lire

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Totale al 30 novembre 1994 ............. 53 mesi = 26.100.000 lire

* G.Inzani versa una quota mensile di lire 800.000

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